Tolleranza zero

Maria Rosaria Carfagna

Non bisogna creare allarmismi ma occorre che siano garantite certezza della pena e norme severe: chi commette una violenza deve scontare la pena in carcere dal primo all’ultimo giorno…

La parola d’ordine contro le violenze sulle donne è tolleranza zero. Fortunatamente, nell’ultimo anno, in Italia, si è registrato un decremento significativo di questi delitti. Tuttavia, anche solo un atto di violenza impone una risposta ferma e dura delle istituzioni. E il governo quella risposta l’ha data con prontezza perché la lotta contro gli abusi e i crimini sessuali è tra le sue priorità. Sono orgogliosa che sia stato fatto già molto sia sul fronte della deterrenza che su quello della repressione. Per stare dalle parte delle donne non bisogna creare allarmismi, ma occorre che siano garantite certezza della pena e norme severe: chi commette una violenza deve scontare la pena in carcere dal primo all’ultimo giorno. Non si può avere nessuna pietà quando si tocca la dignità delle persone.
Il mio ministero ha affrontato tali questioni sin dal primo giorno del mandato e ha messo a punto provvedimenti a tutela delle donne che sono stati portati al Consiglio dei ministri già la scorsa estate. Tra questi, oltre al nuovo reato di stalking – che ha ottenuto il via libera della Camera e che successivamente è stato recepito in alcune parti dal decreto anti-stupri di febbraio -, il ddl per contrastare il fenomeno della prostituzione ed il suo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali (in attesa dell’approvazione del Parlamento numerosi sindaci, ispirandosi al decreto, e attraverso l’emanazione di ordinanze, hanno radicalmente ridotto il fenomeno) e quello contro la violenza sessuale in esame in Commissione Giustizia del Senato, che prevede aggravanti e misure più rigide.
Poi, lo scorso febbraio, sull’onda di una serie di efferati episodi di violenza, il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge in materia di sicurezza, cosiddetto anti-stupri. Nel provvedimento si stabilisce l’arresto obbligatorio in flagranza per gli stupratori e l’obbligo di custodia cautelare in carcere; l’ergastolo per i violentatori omicidi; aggravanti per violenze su minorenni o di gruppo; lo stop ai benefici carcerari; il gratuito patrocinio per le vittime. Viene data la patente di legittimità alle “associazioni tra cittadini non armati” per il controllo del territorio, associazioni di cui si possono avvalere i sindaci. Come ho già detto, grazie al decreto governativo, il reato di stalking è stato introdotto nel codice penale. Finora non esistevano sanzioni appropriate nel diritto italiano per questo tipo di atti persecutori che colpiscono, secondo le ultime stime, due milioni di donne e spesso preludono altri più gravi reati come lo stupro o l’omicidio.
Sempre con riferimento allo stalking, è stato recentemente firmato un protocollo d’intesa, tra il mio ministero, quello della Difesa e l’Arma dei Carabinieri per formare un’unità di esperti (la Sezione atti persecutori, composta da 11 carabinieri, uomini e donne) impegnati nell’analisi e nel monitoraggio del fenomeno.
Per quanto riguarda gli altri interventi, il ministero ha realizzato uno spot televisivo contro la violenza sulle donne, una campagna di comunicazione contro le mutilazioni genitali femminili, stanziando 4 milioni di euro per progetti di prevenzione e contrasto, e una campagna pubblicitaria sul numero antiviolenza 1522. Inoltre, abbiamo supportato, insieme ai Comuni interessati, il progetto “Scatola Rosa”, a cura della “Fondazione ANIA per la sicurezza stradale.” La sperimentazione è partita a Milano e a Roma: alle donne viene dato un dispositivo satellitare, collegato alle forze dell’ordine, da installare sulle proprie auto per poter fare fronte ai rischi che si corrono sulle strade, come incidenti, guasti meccanici o, peggio, aggressioni e atti di violenza.
Sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, i ministeri per le Pari Opportunità, Esteri e Giustizia hanno presentato uno schema di disegno di legge di “Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa”, adottata a Lanzarote nel 2007, che recepisce alcune disposizioni della Convenzione senza riscontro nel nostro ordinamento. Tra le novità rischia da uno a tre anni di carcere chi adesca su Internet minori a fini sessuali, viene raddoppiato il periodo della prescrizione per i reati sessuali su minori e introdotta una forma di associazione per delinquere finalizzata ai reati contro i minori relativi alla prostituzione, al possesso di materiale pedopornografico, agli abusi sessuali e al turismo sessuale. Saranno confiscati i patrimoni delle organizzazioni criminali. É stata istituita, inoltre, un’Autorità nazionale, identificata nel ministero dell’Interno, per raccogliere i dati – compresi quelli biologici e del Dna – degli autori di reati sessuali sui minori. Una sorta di banca dati del Dna per facilitare le indagini.
Sono molto soddisfatta di quello che è stato fatto in soli 9 mesi, ma sarò entusiasta solamente quando, oltre ad una maggiore sicurezza sul territorio, sarà garantita quella certezza della pena da tutti invocata. L’Italia deve diventare un punto di riferimento anche al di fuori dei confini nazionali e deve contribuire a sensibilizzare la comunità internazionale su questi temi perché nel mondo troppe donne e troppi bambini soffrono a causa di violenze ingiuste. All’inizio di marzo, a New York, all’Onu nel corso della 53/ma sessione della Commissione sulla condizione della donna, si è discusso dell’opportunità di una cooperazione sempre più forte tra i paesi per fronteggiare e reprimere il fenomeno della violenza su donne e minori, ma questa deve essere accompagnata da incisive azioni politiche. In Italia il centrodestra ce la sta mettendo tutta. Mi auguro che l’opposizione collabori e offra il suo sostegno in tal senso. E credo che anche la magistratura dovrebbe fare la sua parte ed essere meno perdonista e giustificazionista.

Maria Rosaria Carfagna
Ministro per le Pari Opportunità

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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