Grazie Social News!

Serenella Pesarin

Con l’obiettivo primario di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti soggettivi  dei minori nasce la collaborazione tra questa testata ed il Ministero della Giustizia.  Questo primo numero destinato alla Giustizia Minorile propone un quadro generale degli aspetti normativi, organizzativi ed operativi che ne caratterizzano il sistema ed è il necessario preliminare alla presentazione di interventi, attività e progetti realizzati  dai Servizi Minorili, dai Centri per la Giustizia Minorile e dal Dipartimento

 

La comunicazione è uno scambio di idee oggi irrinunciabile!

 Ringrazio pertanto l’associazione @uxilia, titolare della testata Social News, per aver concretizzato l’occasione di dare voce ad un settore pubblico quale la Giustizia Minorile che trova ragione di essere e mandato istituzionale nella tutela dei diritti del minore e dell’esecuzione dei provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile.

Sono convinta infatti che questo spazio rappresenti il punto di partenza per il realizzarsi di una fattiva esperienza di collaborazione che potrà costituire un importante strumento operativo per informare i lettori sulle tematiche del mondo minorile e nel contempo potrà offrire utili contributi per la relazione ed il confronto dei diversi attori sociali che si occupano delle politiche giovanili.

Questo è il primo numero destinato alla Giustizia Minorile e come tale propone un quadro generale rispetto agli aspetti normativi, organizzativi ed operativi che ne caratterizzano il sistema, preliminare alla presentazione di interventi, attività e progetti realizzati dai Servizi minorili, dai Centri per la Giustizia minorile e dal Dipartimento.

Dal punto di vista operativo, infatti, la rivista “Social news” dedicherà due numeri l’anno alla Giustizia Minorile, e secondo gli accordi del Protocollo sottoscritto il 17 maggio u.s., la Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, al fine della divulgazione dei documenti, degli elaborati e degli articoli che arriveranno dalle diverse sedi, curerà la produzione, la raccolta, la verifica e l’invio dei testi alla redazione della rivista per la relativa pubblicazione.

Poiché l’interesse di questa iniziativa è, unitamente all’obiettivo primario di sensibilizzare l’attenzione sul minore come titolare di diritti soggettivi, quello di contestualizzare gli interventi destinati ai minori dell’area penale rispetto al territorio in quanto variabile che incide significativamente nei loro  percorsi di crescita, si dedicherà ampio spazio e visibilità ai contenuti che rappresentino la specifica realtà operativa territoriale.La dimensione territoriale è richiamata in tutte le sedi dal Legislatore minorile e dalle più recenti normative intervenute sia a livello istituzionale che di settore.

Questo è, del resto,  un periodo di grandi mutamenti istituzionali e, per inquadrare il compito assunto dal sistema della Giustizia minorile ed il suo rapporto con il territorio,  occorre necessariamente fare una  premessa rispetto al nuovo assetto organizzativo dello Stato, al ruolo di protagonista attivo delle Regioni e degli Enti locali, nonché alla situazione sempre in evoluzione della politica sovranazionale.

 La Riforma del Titolo V della Costituzione, nell’accogliere l’istanza di soddisfare in maniera più efficace i bisogni del cittadino avvicinando le Istituzioni al territorio, ha profondamente mutato l’assetto organizzativo della Repubblica ed ha ridisegnato i compiti delle Regioni e dello Stato, determinando in tal modo un processo di progressivo adeguamento che propone anche elementi di complessità nella divisione delle competenze, soprattutto negli spazi che richiedono l’intervento di entrambi gli attori istituzionali.

Occorre, del resto, tenere presente che l’avere attribuito alle Regioni un ruolo paritario con lo Stato invertendo la logica del sistema precedente, ha comportato cambiamenti radicali anche sotto l’aspetto della titolarità del governo della spesa pubblica e dei processi decisionali e ciò ha implicato nella fase del passaggio di consegne e di consolidamento delle funzioni acquisite, la necessità di un dialogo costante e qualificato tra i due soggetti attori Stato-Regioni, non scevro, tuttavia, di momenti di difficoltà e di nodi problematici.

In tale quadro, l’azione del Dipartimento per la Giustizia Minorile, nel rispetto di una cultura della partecipazione e della collaborazione interistituzionale già presente nell’ordinamento penitenziario (L.354/75), nel relativo Regolamento di esecuzione (D.P.R. 230/2000) e nel codice di procedura penale minorile (D.P.R. 448/88, D.Lvo 272/89), ha cercato da sempre di perseguire, per l’attuazione dei suoi fini istituzionali, una politica di coordinamento con gli Enti locali nei settori di intervento comuni, politica che ha trovato conferma e stimolo nei principi introdotti dalla riforma.

Tale prospettiva di rinnovamento coinvolge così anche il governo delle politiche sociali riconoscendo alla pluralità di soggetti, istituzionali e non, parimenti responsabili, la gestione, l’organizzazione e l’erogazione di servizi e prestazioni tali da garantire livelli essenziali di assistenza.

La protezione e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza sono un interesse-dovere dello Stato in tutte le sue articolazioni ed il preminente interesse del minore e la salvaguardia dei suoi diritti sono criteri guida per l’impostazione di politiche sociali efficaci a sostenere e favorire i processi di crescita e di sviluppo della persona.

La prospettiva da cui muove l’azione di questa Direzione è di promuovere ogni  iniziativa mirata ad assicurare all’utenza penale minorile l’esigibilità dei diritti riconosciuti  dalle vigenti normative.

Cito senza pretesa di esaurire la materia: il diritto allo studio ed alla formazione attraverso offerte formative mirate all’inserimento lavorativo, il diritto alla cura ed al mantenimento del minore prevedendo la compartecipazione, anche finanziaria, degli Organismi territoriali, istituzionali e non, agli interventi, progettualità e azioni sperimentali destinati all’utenza, il diritto all’assicurazione di livelli essenziali di assistenza sanitaria nell’ambito della prevenzione e della cura, anche specialistica, nonché dell’assistenza farmaceutica e la tutela dei diritti del minore straniero.  Sono convinta che la Giustizia Minorile non può che rappresentare lo strumento privilegiato per proporre rinnovate strategie d’intervento, sulla scia di quanto già realizzato in progetti ed esperienze maturate a livello centrale e locale che hanno visto la costruzione di reti con il territorio, il mondo universitario, quello finanziario e dell’imprenditoria e la collaborazione significativa con più Dicasteri nella conduzione di percorsi specifici per l’utenza penale minorile.

D’altro canto ho la certezza che questa rivista possa costituire la sede idonea non solo per testimoniare la positività delle esperienze maturate nel corso degli anni ma anche per veicolare riflessioni e proposte sui cambiamenti e gli adeguamenti che l’attuale quadro operativo richiede.

Serenella Pesarin
Direttore Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari

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