Idlib, ancora bombardamenti sulla popolazione civile

Come abbiamo più volte scritto grazie al nostro corrispondente Abu Salah di stanza a Idlib, in queste ore si sono concretizzati i timori di una nuova escalation di violenza per mano russa in territorio siriano. Come riporta Abu Salah, “Il regime siriano sta lanciando un attacco su Idlib con il sostegno di Iran e Russia”.

Mosca ha infatti deciso di “ignorare la richiesta americana di evitare l’uso della forza e di procedere, per il momento, a quanto ci risulta, in solitaria, con i bombardamenti su Idlib”. A farne le spese, come sempre, le popolazioni civili. Nell’area urbana di Idlib vivono circa 3 milioni di persone, di cui oltre un milione fuggiti a causa della guerra che imperversa da sette anni.

È dal 2011 infatti che attorno a Idlib si consuma lo scontro tra le truppe governative sciite che “fanno capo al Presidente Assad – sono sempre le parole di Abu Salah – e le forze irregolari del Syrian Liberation Front, che include al suo interno più di undici fazioni, e del Liberation of the Sham, entrambe di estrazione sunnita-salafita. Ambigua invece la posizione di Ankara, sempre più vicina a Putin, e quindi al regime siriano di Assad, e distante dagli Usa, che vorrebbe evitare lo scontro sia per la sua storica ostilità nei confronti di Assad, sia per evitare una nuova ondata di profughi verso la Turchia”.

Oggi il rischio è che “se i bombardamenti continueranno, la possibilità di assistere alle le strazianti scene del 2013 e del 2017, quando contro la popolazione inerme furono utilizzati i gas, diventeranno estremamente concrete”.

Aumenta poi inevitabilmente la tensione tra Usa e Russia, “con da un parte Washington preoccupata, soprattutto dopo che Mosca ha ignorato l’appello a non ricorrere all’uso della forza, per un nuovo superamento della linea rossa rappresentata dall’uso dei gas, e dall’altra la Russia impegnata in una massiccia campagna mediatica secondo cui gli Usa starebbero preparando l’attacco chimico, con l’appoggio di finti soccorritori White Helmets, per poter accusare Assad e avere il pretesto per poter intervenire. L’attacco sarebbe effettuato nei prossimi due giorni dai lanciarazzi nel complesso residenziale di Kafr Zeita, situato 6 chilometri a sud della città di Habit”.

La Russia, storica alleata dei Paesi sciiti e di Assad, ha definito, attraverso una fonte del Cremlino, Idlib “un focolaio di terroristi” e “ha dato il via a esercizi navali che coinvolgono più di 25 navi da guerra, sottomarini e 30 aerei, compresi aerei da combattimento e bombardieri strategici e che si svolgono dall’1 all’8 settembre e comprendono esercitazioni antiaeree, sottomarini e esplosione di mine”.

Per quanto riguarda i dettagli sull’attacco “non ci sono indicazioni di un attacco di terra su Idlib. La battaglia potrebbe essere limitata ai villaggi e alle città che circondano la strada Aleppo-Latakia per controllarla”. Si sa però che “oltre 75 mila combattenti dell’opposizione armata sono ora pronti ad affrontare qualsiasi azione militare su Idlib”, conclude Abu Salah.

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