Il tumore al seno in Ma Ma con Penelope Cruz

Il tumore al seno è una delle prime cause di morte per le donne dai 30 anni in su ma c’è ancora una forte inibizione nel parlare e mettere in luce i disagi provocati dalla malattia: il regista Julio Medem affida questa difficile sfida all’attrice spagnola Penelope Cruz, protagonista nelle vesti di Magda del film Ma Ma, in concorso lo scorso giugno al Biografilm Festival a Bologna.

Di Maria Grazia Sanna

tumore al senoSi sono fatti passi da gigante nella prevenzione e nella cura del tumore al seno, eppure esiste ancora una profonda preoccupazione di sviluppare tale malattia e, nel più dei casi, questa viene accentuata, dal rischio ancora presente di morire. Ma ma, film presentato al Biografilm festival a Bologna dallo stesso regista Julio Medem, affronta sul grande schermo questo tema di ancora difficile espressione e dibattito, affidando alla sensibililità attoriale di Penelope Cruz, il ruolo di Magda, una donna affetta da carcinoma al seno, ancora oggi tra le maggiori cause di morte precoce.

Il tumore alla mammella: rischi e sintomi

Secondo quanto rilevato dall‘airc, infatti, la mammella rappresenta l’organo più colpito dalle cellulle tumorali con una percentuale che si attesta al 29% (per le donne). Il dato più allarmante è che quasi mai se ne avvertono i sintomi nello stadio iniziale, ossia quando le possibilità di sconfiggerlo si attestano al 98%. I dolori si materializzano solo quando la malattia è divenuta invasiva, come avviene per la giovane Magda, donna apparentemente in buon stato di salute. Nei restanti casi che possiamo definire stadio 0, invece, la diagnosi è possibile solo grazie alla mammografia e all‘ecografia, cui ancora oggi poche donne si sottopongono costantemente.

Tale trascuratezza, pertanto, non solo impedisce di intervenire precocemente ma neppure aiuta a ridurre il numero di morti, che stando ai dati dell’istat, cresce progressivamente con l’aumentare dell’età, sino a superare i mille decessi nella fascia compresa tra i 60 e i 64. Inoltre sono ben 700 i casi registrati nella fascia tra i 28 e i 35 anni, cui appartiene la stessa Magda.

La storia di Magda

Lei, giovane madre risoluta e coraggiosa alle prese con i problemi sentimentali, accoglie la notizia della malattia con un pizzico di ironia, che cela il timore per i giorni a venire. L’umorismo, che si avverte naturale nelle parole pronunciate dall’attrice Penelope Cruz, smorza infatti con delicatezza l’angoscia emotiva per l’imminente amputazione di uno dei seni (unico metodo per contrastare la diffusione delle cellule tumorali agli altri organi in questa fase) enfatizzando, d’altra parte, la liason amichevole con il ginecologo e il feeling con Arturo, recruiting sportivo interessato ad ingaggiare suo figlio.

Ed è proprio con quest’ultimo che Magda, superata con successo l’operazione, inizia una relazione d’amore, messa a dura prova dall’inaspettata ricaduta nella malattia (che può avvenire dal 9% al 30% dei casi). Stavolta il carcinoma si è insediato negli altri organi e neppure la chemioterapia potrà salvarle la vita.

La storia di Magda si trasforma a questo punto in un binomio morte-vita,  accentuato dalla scoperta della nuova gravidanza, che configura l’imminente e definitiva partenza della donna verso l’al di là come l’oggetto di uno scambio inequo per l’arrivo del nascituro. Un miracolo che evoca in lei la speranza e il desiderio di sopravvivere abbastanza a lungo per vedere gli occhi del neonato.

Prevenire il tumore

Un obiettivo non irraggiungibile  se si guarda alle statistiche. Un registro sui tumori al seno in gravidanza, istituito nel 2003 in Germania, confermerebbe infatti la possibilità di affrontare la gestazione senza rischi per il nascituro, così come di superare la cura con successo al pari di una donna non incinta, in caso di cancro curabile. Il vero problema rimane dunque quello di capire le cause di questa invasione di cellule maligne all’interno della ghiandola mammaria. Di sicuro un’alimentazione corretta con pochi grassi e ricca di frutta e verdura coordinata con l’esercizio fisico possono aiutare a prevenire la malattia.

Il rischio si deve però anche a fattori quale l’ereditarietà e il mancato allattamento, fondamentale per permettere la maturazione della cellula del seno e renderla più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche. Tuttavia, screening e visite ginecologiche costanti rimangono tuttora il modo più efficace per vivere in salute. Dopotutto prevenire è sempre meglio che curare.

Maria Grazia Sanna

Nata a Sassari il 14/08/1991, attualmente studio Comunicazione pubblica e d'impresa a Bologna e scrivo per Social News cercando di trovare connubio tra teoria e pratica. Appassionata di viaggi, cultura e politiche, ricerco sempre nuovi stimoli nelle esperienze quotidiane e in quelle all'estero. Ho vissuto in Francia come tirocinante, in Belgio come studentessa Erasmus e a Londra come ragazza alla pari ma questo è solo l'inizio. 

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