Industria 4.0, le ragioni per credere che la singolarità è vicina

Quando Ray Kurzweil ha pubblicato “The Singularity Is Near” nel 2006, molti si fecero beffe delle sue strampalate previsioni. Un anno prima che Apple lanciasse il suo iPhone, Kurzweil aveva immaginato un mondo in cui gli esseri umani e computer in sostanza si fondono, arrivando a performance che normalmente si vedono nei film di fantascienza.

Courtesy Ray Kurzweil

La sua argomentazione, però, era incredibilmente semplice. Kurzweil affermava che la tecnologia accelera in maniera esponenziale, è il progresso sarebbe diventato praticamente istantaneo al raggiungimento della singolarità, nel 2021 secondo le sue previsioni. Inoltre, ha predetto la fusione tra informatica, genomica, nanotecnologia e robotica.

Oggi, le idee di Kurzweil non sembrano poi così stravaganti. DeepMind di Google ha recentemente battuto il leggendario campione del mondo Go Lee Sedol. Watson di IBM sta espandendo gli orizzonti nel campo della medicina, della pianificazione finanziaria e addirittura nella cottura dei cibi. Le Auto a guida autonoma dovrebbero essere su strada entro il 2020. Così come previsto da Kurzweil, la tecnologia sembra accelerare più velocemente che mai.

Stiamo andando oltre la Legge di Moore

Negli ultimi 50 anni, l’industria della tecnologia è stata guidata dalla legge di Moore, la previsione fatta dal cofondatore di Intel Gordon Moore secondo cui “il numero di transistor su un microchip raddoppierebbe ogni 18 mesi”. Ora ci stiamo avvicinando al limite teorico e il processo sta rallentando. Il problema è che non è possibile compattare i transistor al di sotto della sfera di influenza quantistica, in quanto gli effetti quantistici tra atomi provocherebbero malfunzionamenti. Ad un certo punto non si potrà imbrogliare più madre natura. La legge di Moore avrà una battuta d’arresto intorno al 2020.

Eppure Kurzweil sottolinea che i microprocessori sono solo il ​​quinto paradigma di elaborazione delle informazioni, che sostituiscono tecnologie precedenti come relè elettromeccanici, valvole e transistor. Sostiene inoltre che il numero di transistor su un chip è un modo abbastanza arbitrario per misurare le prestazioni e suggerisce di usare come scala il numero di calcoli per $1000.

E si scopre che ha ragione. Mentre il processo di stipare più transistor su wafer di silicio sta infatti rallentando (a 5 nanometri ci fermeremo?), stiamo trovando una varietà di modi per accelerare le prestazioni generali, come l’informatica quantistica, i chips neuromorfici o l’impilamento tridimensionale. Possiamo aspettarci progressi esponenziali, almeno per i prossimi decenni.

I robot si stanno facendo Umani

Il primo robot industriale fu Unimate, arrivato sulla linea di montaggio di GM nel 1962, per la saldatura delle scocche di auto. Da allora, l’automazione è silenziosamente scivolato nella nostra vita. Da sportelli automatici nel 1970 fino all’ aspirapolvere Roomba nel 2002, le macchine stanno sempre più facendo il lavoro degli esseri umani.

Oggi, stiamo cominciando a raggiungere un punto di non ritorno. Rethink Robotics produce robot come Baxter e Sawyer, che possono lavorare in sicurezza intorno agli esseri umani e sono in grado di apprendere nuovi compiti in pochi minuti.I robot militari stanno diventando comuni sul campo di battaglia e soldati stanno sviluppando legami emotivi con loro, arrivando a tenere funerali per i loro fratelli Androidi caduti .

I robot stanno anche invadendo il regno creativo. Un libro scritto da una macchina è stato recentemente accettato per il prestigioso Premio Letterario “Hoshi Shinichi”  in Giappone.

Il futuro sarà più automatizzato ancora. Il Dipartimento della Difesa sta già sperimentando con chip incorporato nei cervelli dei soldati e Elon Musk ha di recente annunciato una tecnologia simile. Poiché la potenza della tecnologia continua a crescere in modo esponenziale, i computer saranno un migliaio di volte più potenti nei prossimi 20 anni.

Stiamo Modificando i nostri geni

Nel 2003, gli scienziati hanno creato una mappa completa del genoma umano. Solo due anni dopo, nel 2005, il governo degli Stati Uniti ha iniziato la compilazione del Cancer Genome Atlas, che consente ai medici di analizzare i tumori in base al loro patrimonio genetico, piuttosto che l’organo da cui hanno origine.

Ora, gli scienziati hanno un nuovo strumento a loro disposizione, chiamato CRISPR, che permette di modificare realmente i geni, facilmente ed economicamente. Si stanno aprendo strade per rendere i virus inattivi, regolare l’attività delle cellule, per la creazione di colture resistenti alle malattie e persino ingegnerizzare il lievito per la produzione di etanolo che può alimentare le nostre auto.

La tecnologia sta anche creando non poche polemiche. Quando si modifica del codice della vita, dove ci si deve fermare? Queste questioni etiche per anni confinate nella fantascienza, stanno diventando ora un problema reale.

I problemi correlati, e l’oro che non luccica
Al di là del fatto che stiamo aprendo un vaso di Pandora di forze che non possiamo comprendere appieno, c’è già la prova però, che la tecnologia sta distruggendo posti di lavoro, con redditi stagnanti e crescente disuguaglianza. Poiché il processo accelera, inizieremo ad affrontare problemi sociali in cui la tecnologia non ci può aiutare, nuovo potere esige una maggiore voce politica.

Dovremo anche cambiare modo di vedere il lavoro. Proprio come nella rivoluzione industriale quando le macchine hanno sostituito il lavoro fisico, le nuove tecnologie stanno ora sostituendo compiti cognitivi. Gli esseri umani, quindi, dovranno diventare più abili in cose che le macchine non sanno fare. Ad esempio le abilità con gli altri esseri umani, e le abilità sociali saranno vincenti nel mercato, l’Empatia avrà un valore, anche economico.

Il nuovo mercato del lavoro cercherà sentimenti, piuttosto che abilità ingegneristiche, tutto il resto lo faranno le macchine.

Attrezziamoci, ed anche in fretta…

 


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