Itinerari sostenibili in un paese in fermento

Di anno in anno, le persone cercano, in misura sempre maggiore, non solo un viaggio turistico, ma un’esperienza dotata di contenuti più profondi. Fortunatamente, in Italia le opportunità non mancano

Alessandra Profilio

Lʼestate è sbocciata da poco e in molti sognano già le agognate vacanze. Ma cos’è oggi la vacanza?
Negli anni ʼ60-ʼ70, la vacanza era sinonimo di vuoto, riposo, fatta da persone che avevano voglia di “spegnere il cervello” e vivere in modo spensierato i giorni di assenza dal lavoro. Poi sono arrivati gli anni ʼ90 ed il nuovo millennio, portando con sé la tendenza opposta: frenesia e voglia di riempire questo vuoto fin troppo, col rischio di programmare vacanze organizzate ora per ora, strapiene di attività al pari, o peggio, dei giorni lavorativi.
Oggi, anche questo secondo modello appare in crisi e sembra giunta l’ora di mandare in pensione la vacanza come concetto e riscoprire il viaggio. Il tramonto del modello lavorativo tradizionale ha favorito la diffusione di nuove forme di viaggio (e di vita) meno organizzate e schematizzate: lavoriamo spesso in forme meno consuete. Inoltre, la standardizzazione e l’omologazione tipiche di un modello socio-economico basato sulla produzione e sul consumo di massa hanno aumentato enormemente la domanda di esperienze vere, genuine, autentiche: viviamo in un mondo in cui qualsiasi cosa assume l’aspetto di una merce preconfezionata, pronta per il nostro consumo. L’autenticità è diventata un bene raro e prezioso. Il viaggio, dunque, si contrappone alla vacanza. Il viaggio è esperienza, unicità, profondità, relazione e una buona dose di casualità, laddove la vacanza è superficie, standardizzazione, programmazione.
poppi-casentino

Questo nuovo panorama dei viaggiatori del terzo millennio sta cambiando rapidamente le forme del turismo, dai mezzi di trasporto alle strutture di accoglienza, alle mete. Con Italia che Cambia godiamo di un punto di vista privilegiato per descrivere come si evolvono le nuove forme del viaggiare. Partiamo dai “mezzi” con cui si viaggia. In forte crescita sono i viaggi a piedi o in bicicletta. La lentezza del movimento permette di godere appieno del paesaggio, delle relazioni, del percorso che diventa viaggio e non si piega alla dittatura della destinazione. Viaggiare lentamente non solo è più sostenibile per l’ambiente, ma consente di entrare più a fondo nei luoghi e di andare incontro all’inaspettato, elemento fondamentale del viaggio. Un indice significativo della crescita di queste modalità di viaggio è dato dalla recente riscoperta e valorizzazione della via Francigena e dallo sviluppo di progetti di cicloturismo come Vento. Se verrà realizzato, quest’ultimo sarà una delle dorsali cicloturistiche più lunghe d’Europa.
In Italia esistono anche associazioni e realtà che organizzano viaggi a piedi e in bicicletta, come la Compagnia dei Cammini e SloWays. Anche le mete dei viaggiatori stanno cambiando. Si torna a scoprire la bellezza di cui disponiamo dietro l’angolo, piuttosto che scegliere mete esotiche lontane, costose ed impattanti.
L’Italia e, in particolare, le sue perle più sconosciute sono in cima alla lista dei “nuovi viaggiatori”, laddove più che altrove si sono conservate le tradizioni, i cibi tipici, la bellezza del territorio non deturpato da un’eccessiva antropizzazione.

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Il nostro Paese è ricco di luoghi rimasti intatti, ma, al tempo stesso, caratterizzati da una vita genuina e incontaminata: il Casentino, il Cilento e tanti altri ancora. Com’è comprensibile, la morfologia delle strutture d’accoglienza si va adeguando a questi mutamenti della domanda. Sale la ricettività familiare: bed&breakfast, agriturismi, alberghi diffusi. Scendono gli “albergoni”. Cresce l’attenzione rivolta all’ospite, la consapevolezza che desidera una relazione umana, prodotti veri, locali, non finti. Sempre più spesso nascono strutture di accoglienza diffusa, in cui il grande albergo è sostituito da una rete di micro attività. Oppure veri e propri network dedicati al turismo responsabile, come Eco Bnb. Ancora, agenzie di viaggi che fanno del turismo sostenibile e locale il proprio punto di forza, come Viaggi e Miraggi. Le modalità con cui viaggiamo e facciamo turismo sono in rapida evoluzione. Con Italia che Cambia abbiamo provato a descriverle (e ad immaginarne di nuove) in un documento denominato viaggiare 2040 (http://www.italiache-cambia.org/visione-2040-viaggiare/), redatto assieme ai massimi esperti nazionali sul tema. Buona parte dei dati presenti in questo articolo proviene proprio da questo documento. In esso si spiegano anche quali azioni ognuno possa mettere in atto da subito per viaggiare in maniera sostenibile.
Una bella citazione di Alexandra David-Néel afferma: “Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta”. Chi viaggia nell’Italia che Cambia lo fa esattamente con questo spirito: incontrare e conoscere profondamente persone e luoghi, e portarne qualcosa dentro di sé.

Alessandra Profilio, direttrice responsabile di Italia che cambia

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