Adozioni internazionali in Congo, archiviata indagine sul caso Ai.Bi.

Il gip di Milano chiude per «totale infondatezza delle notizie di reato» l’inchiesta contro i coniugi Griffini e loro figlia Valentina. Erano accusati di essere stati parte, tra il 2009 e il 2016, di un presunto «commercio» di minori congolesi.


“I fatti denunciati non sono penalmente rilevanti” e “gli elementi raccolti nel corso delle indagini non sono idonei e sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio”. Così si è espresso il giudice Sofia Fioretta in merito al caso Ai.Bi., Amici dei Bambini, il cui presidente Marco Griffini, l’amministratore delegato Irene Bertuzzi e la loro figlia Valentina Griffini erano accusati di aver collaborato con strutture che, in Congo, sottraevano i figli ai genitori naturali, e di non aver denunciato tempestivamente episodi di violenze in orfanotrofi congolesi.

L’associazione, che si occupa di adozioni internazionali, era stata accusata di gravi irregolarità nel compimento dell’iter adottivo di decine di minori i quali, in realtà non adottabili, sarebbero stati “rubati” alle proprie famiglie naturali. Secondo le accuse Ai.Bi. sapeva, ma mai aveva denunciato il fatto alla CAI – Commissione Adozioni Internazionali.

La vicenda, che aveva naturalmente richiamato le attenzioni della stampa nazionale – espressasi peraltro con toni forti in merito – si è conclusa il 5 marzo 2019 con il decreto di archiviazione del procedimento di indagine preliminare. Il Gip, accogliendo la richiesta del PM di Milano Giovanna Cavalleri del 2 gennaio 2018, ha dichiarato «totalmente infondata» la notizia di reato. Per di più, nelle pagine del decreto, si riconosce al presidente di Ai.Bi di aver ammonito «a gran voce, nell’interesse dei minori e delle coppie adottandi in Italia, che la condotta posta in essere dalla CAI rischiava di compromettere ogni possibilità di collaborazione con le autorità congolesi e di dar vita ad uno scontro istituzionale a tutto svantaggio degli aspiranti genitori e dei loro bambini».

Un epilogo felice, in definitiva, per Marco Griffini e famiglia, il quale ha espresso rinnovata fiducia nelle istituzioni e affetto per chi, in questi anni, ha offerto il proprio sostegno: «A nome dell’Associazione rivolgo un doveroso e sentito ringraziamento alle famiglie adottive e affidatarie, ai sostenitori a distanza, ai donatori, ai volontari, agli amici, alle aziende, alle associazioni partner e a quanti hanno creduto nell’infondatezza delle accuse mosse contro Ai.Bi. e ci hanno dato la forza di continuare, con rinnovato slancio, la strada intrapresa insieme più di 35 anni fa».

Giuliano Carlo De Santis

Giuliano Carlo De Santis ha conseguito con lode la laurea magistrale in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari “A.Moro” e un Master in diplomazia presso la LUISS Guido Carli. Il suo lavoro di tesi, svolto presso l’U.N. Library di Ginevra e finanziato dall’Università degli Studi di Bari, si è incentrato sul principio di giurisdizione universale e la repressione dei crimini internazionali. Vive a Roma, dove, dopo l’esperienza in studi legali nazionali ed internazionali, lavora oggi come Management and Communication Assistant per Fondazione LabOasis, no-profit impegnata nel sostenere le comunità che abitano le Oasi sahariane e arabiche. 

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