Botti a capodanno? No, grazie!

Da nord a sud l’Italia si dimostra sempre più sensibile al benessere animale e così si allunga la lista dei Comuni che scelgono di festeggiare la notte di San Silvestro senza pericolosi botti e petardi che ogni anno causano la morte di migliaia di animali.

Il forte rumore dei fuochi d’artificio è infatti un fattore altamente stressogeno per gli animali che hanno una soglia uditiva di gran lunga più sviluppata e più sensibile rispetto a quella umana; in risposta ad uno stimolo sonoro per loro insopportabilmente intenso, cani e gatti fuggono terrorizzati dai giardini e dai recinti, finendo spesso vittime di incidenti stradali; quelli anziani possono essere colti da infarto. I più colpiti (circa l’80%) sono gli animali selvatici, soprattutto uccelli, per i quali la notte del 31 dicembre è una vera e propria strage: spaventati, fuggono nel buio, perdono il senso dell’orientamento e muoiono per il freddo o per lo scontro con muri, lampioni, cavi elettrici.

Come ormai di consuetudine, a Bologna petardi e mortaretti saranno vietati fino alle ore 7 del 7 gennaio 2019; il Comune emiliano è stato tra i primi in Italia a vietarli. Torino ha deciso di dedicare a questo tema un’intera campagna: 820 manifesti distribuiti, oltre 5000 cartoline, 500 locandine, un banner esposto sulla facciata di palazzo Civico per sensibilizzare i cittadini ai corretti comportamenti al fine di tutelare il benessere degli animali. Capodanno senza botti anche per i milanesi: petardi e fuochi pirotecnici saranno infatti vietati in piazza Duomo.

Importante new entry tra le città animal friendly è Udine:  il Sindaco del capoluogo friulano, il prof. Pietro Fontanini, lo aveva dichiarato più volte durante la campagna elettorale di primavera.  Ora la promessa è stata mantenuta e l’annuncio è arrivato direttamente dal profilo Facebook del primo cittadino. Finalmente, gli udinesi festeggeranno l’arrivo dell’anno nuovo tra musica ed intrattenimento ma senza botti “per rispetto di chi non vuole sentire umore e soprattutto per tutelare gli amici animali”, come dichiarato dall’Assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi eventi Maurizio Franz.

Niente fuochi d’artificio anche a Pordenone dove i tradizionali botti saranno sostituiti da un innovativo spettacolo di video mapping fatto di proiezioni in 3d, luci, suoni e colori grazie ai quali palazzo Cossetti sembrerà prendere vita e partecipare alla festa. Niente ordinanza invece perché il divieto di sparare petardi, mortaretti, e simili in luogo pubblico o aperto al pubblico “in particolare nel periodo delle festività natalizie, di capodanno, Epifania e carnevale” è già contenuto nel Regolamento comunale d’igiene. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro, fatte salve eventuali responsabilità di carattere penale. Pugno duro contro i botti anche a Gorizia: il Sindaco, Rodolfo Ziberna, ha firmato l’ordinanza con la quale viene “fatto divieto assoluto a chiunque e a qualsiasi titolo di accendere, sparare, lanciare e fare uso di fuochi artificiali, giocattoli pirici da libera vendita e materie esplodenti in genere”, pena una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro. Sul versante triestino si segnala l’iniziativa del comitato “Trieste Animal Day”, cui hanno aderito 43 associazioni animaliste ed ambientaliste firmatarie di una lettera con cui si chiede ai sindaci del territorio di emanare “un’ordinanza ai fini della tutela della pubblica incolumità, intesa come integrità fisica della popolazione, il benessere degli animali d’affezione e della fauna selvatica, nonché per la sicurezza urbana ai fini del rispetto delle norme che regolano la convivenza civile, che vieti senza deroghe il giorno 31 dicembre e per tutto il periodo delle festività natalizie, l’accensione, il lancio e lo sparo di petardi e mortaretti e comunque l’utilizzo di materiale pirotecnico da parte di privati sul territorio della provincia”.

Come accennato, sono numerosissimi i comuni che utilizzano l’ordinanza anti – botti quale deterrente all’uso sconsiderato degli artifizi pirotecnici: secondo i dati diffusi dal Dipartimento della pubblica sicurezza, nel 2017 i botti di Capodanno hanno causato 212 feriti segnando un pericoloso aumento dei minorenni coinvolti passati da 22 a 35. A prescindere dalle obiezioni mosse sulla legittimità di tali provvedimenti, giova ricordare come il divieto di accendere fuochi d’artificio in un luogo abitato o nelle sue adiacenze  o lungo una pubblica via o in direzione di essa senza la licenza dell’Autorità è punito dall’articolo 703 del codice penale con l’ammenda fino a 103 euro; la pena è dell’arresto fino ad un mese se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone.

Contro i botti di Capodanno, definiti “una primitiva e pericolosa usanza, che ogni anno provoca centinaia di feriti, anche gravi” anche il Codacons che diffida gli oltre 400 sindaci calabresi a vietare i fuochi d’artificio sul proprio territorio ed invita i cittadini a “fotografare chi fa esplodere botti e segnalare i responsabili alle forze dell’ordine”. Minaccia per la salute delle persone e degli animali ma non solo; secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori i fuochi d’artificio “provocano un pericoloso aumento delle polveri sottili. La conseguenza è che il primo giorno dell’anno nelle città si supera il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo fissato per il PM10, con un valore, a seconda della città, da doppio a triplo rispetto alla media del periodo”.

Il tweet del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini é parso un vero e proprio “botto”. Il 22 dicembre scorso, infatti, il Ministro degli Interni ha postato la foto di un cane che poggia il muso sulla culla di un neonato accompagnata dalla scritta “ A capodanno ci sono anche loro“  per annunciare la stretta sui prodotti pirotecnici. Premesso che, come si legge nella nota indirizzata a tutti i prefetti, “sono a tutti note le alterazioni che tali prodotti producono sul comportamento degli animali non solo di quelli domestici, con possibili riflessi sul loro stato di salute”, il Ministro sollecita i prefetti ad interessare i sindaci affinché “svolgano, a livello locale, attraverso più efficaci mezzi di comunicazione, ogni ritenuta opera di sensibilizzazione per un uso consapevole degli articoli pirotecnici e – continua la nota – sia posta in essere ogni utile iniziativa di sensibilizzazione dei cittadini finalizzata a rendere  “più sicure” le prossime festività natalizie”.

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