Sana 2018. Per i consumatori il bio significa salute

C’è chi considera il biologico una tendenza, per i consumatori abituali invece significa sopratutto salute: è quanto emerso dopo aver parlato con alcuni dei partecipanti presenti alla Kermesse annuale del biologico, presso Bologna fiere, il Sana. Come tutti gli anni dal 1988, Bologna Fiere insieme a Feder Bio e Assobio hanno proposto una quattro giorni di esposizione di prodotti biologici in tre settori in particolare: cosmetica, alimentazione biologica e green lifestyle.

A questa hanno partecipato diverse aziende che da tempo si sono specializzate nella produzione bio. Tra cui la Adoc Bio che si concentra sul mondo animale e ci ha colpiti per essere stata approvata dal punto di vista nutrizionale dal Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Ma anche aziende straniere, come la Clipper, la cui gamma di prodotti è costituita da tisane per tutti i tipi di gusti. Così come molte altre.

Giunti al Salone nel primo pomeriggio di lunedì 10 settembre, ci si rende subito conto che il biologico cattura una grossa fetta di pubblico. Nonostante la giornata infrasettimanale sono infatti numerosi i visitatori. Tra questi sopratutto uomini e donne di media età. Ma anche giovani, seppur meno presenti. Per quanto riguarda gli acquisti è il genere alimentare a conquistare il primato, seguito dai prodotti per la pelle (creme, shampoo, make up) e per la casa, come detersivi. Meno inflazionati invece sono vestiti e altri beni tessili per la casa, così come le stoviglie. Tra le ragioni principali vi è innanzitutto il prezzo. Sarebbe infatti impensabile riuscire a sostenere anche i costi dell’eventuale vestiario.

Sana. Perché scegliere bio

Ma perché le persone scelgono di comprare alimenti biologici? Tra i primi intervistati una coppia di Imola, che afferma di avvertire una minore pesantezza dopo aver mangiato dei cibi biologici. Per loro dunque la ragione principale è sopratutto la salute. Sono certi che acquistando Biologico nella maggior parte dei casi faranno la scelta migliore, in quanto limiteranno il rischio di ingerire conservanti. Se scegliessero prodotti non bio sarebbero sicuri al cento per cento di incorrere in questa possibilità.

La salute è la motivazione di base anche per una donna di Venezia che cerca soprattutto un percorso alternativo a certe patologie. Per rispondere alle proprie intolleranze, infatti, la signora afferma di scegliere latte di riso o caffè alla cicoria. Quest’ultimo darebbe la possibilità di accedere ad una bevanda priva di eccitanti. Ma per preservare il proprio corpo non basterebbe nutrirsi in maniera bio. Tra i prodotti più ricercati all’interno del Sana, ci sono sopratutto i cosmetici: make up, creme il corpo, shampoo e tanto altro. Sempre la signora di Venezia afferma di ricorrere spesso a questi poiché risultano meno impattanti sulla sua pelle.

Non in tutti i casi però la salute è la ragione principale di questa scelta. Una signora di Modena infatti afferma di essere mossa da motivazioni di tipo ambientale. “Bisogna ridurre l’uso di pesticidi” ci dice. Un vero prodotto biologico infatti dovrebbe essere stato realizzato innanzitutto senza l’utilizzo di questi particolari strumenti chimici.

Riconoscere i prodotti biologici

Ma come si fa ad essere sicuri di acquistare un prodotto bio? Intanto bisognerebbe studiare accuratamente la confezione. Questa dovrebbe infatti contenere alcune informazioni, come il nome e l’indirizzo dell’ultimo produttore, venditore che ha maneggiato il prodotto. Di seguito è necessario che ci sia una certificazione valida di autenticità del prodotto. In Italia uno degli organismi che dovrebbe ispezionare e garantire l’effettiva riduzione degli agenti chimici è il ccpb che certifica più di 13000 aziende, i cui prodotti si ritrovano anche al Sana.

Ma anche questa potrebbe non bastare. Come rilevato dalla trasmissione Report non molto tempo fa, anche questi organismi a volte falliscono nella selezione. Per cui la scelta dovrebbe essere anticipata da uno studio in cui il consumatore si trasforma in un vero e proprio indagatore. In questo senso il Sana può essere una piattaforma utile per diversi motivi. Come primo punto, permette infatti di avvicinarsi alle aziende e avere informazioni dirette. In secondo luogo, sono diverse le imprese che offrono omaggi durante la kermesse, dando quindi la possibilità di comparare diversi articoli dello stesso genere, come ad esempio succhi di frutta, acqua, tisane, formaggi etc.

Sana 2018

Credits photo: Maria Grazia Sanna

Tuttavia anche questi due aspetti hanno dei risvolti negativi. Intanto perché ci sono aziende i cui prodotti sono quasi impossibili da testare e in secondo luogo perché non sempre dietro gli stand ci sono persone preparate a rispondere alle domande dei consumatori, specie se questi ultimi sono super preparati sull’argomento. La signora di Modena ci dice infatti di aver chiesto se in un determinato articolo ci fosse dell’alluminio di potassio e di aver ricevuto come risposta che “non c’era alluminio”. Una differenza sottile e fondamentale per il cliente più meticoloso.

Sana. Arrivederci, al 2019

Al di là di ciò appare chiaro comunque che il Sana riscuota successo sopratutto per gli appassionati del mondo biologico, che spesso arrivano qui con le valigie o le buste della spesa, quasi si trattasse di un vero e proprio centro commerciale.

Sana

Credits photo: Maria Grazia Sanna

Inoltre tutti gli intervistati si sono detti pienamente soddisfatti del Salone, non solo tra coloro che già da anni lo frequentano, ma anche per chi era presente per la prima volta. “Peccato non avere più spazio per comprare altre, ma il prossimo anno torneremo sicuramente” – un commento che fa presagire un futuro positivo.

Maria Grazia Sanna

Nata a Sassari il 14/08/1991, attualmente studio Comunicazione pubblica e d'impresa a Bologna e scrivo per Social News cercando di trovare connubio tra teoria e pratica. Appassionata di viaggi, cultura e politiche, ricerco sempre nuovi stimoli nelle esperienze quotidiane e in quelle all'estero. Ho vissuto in Francia come tirocinante, in Belgio come studentessa Erasmus e a Londra come ragazza alla pari ma questo è solo l'inizio. 

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