Los Invisibles: nuovi narcos colombiani

Si chiamano “Los Invisibles” e sono i nuovi narcotrafficanti colombiani. Sono più cauti e meno visibili. Non controllano più tutta la rete, ma gestiscono solo le rotte che costituiscono le basi dell’organizzazione e i contatti con i clienti.

Nel periodo tra il 2013 e il 2015 in sud America c’è stato un aumento della produzione di cocaina. Secondo i dati dell’ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODOC) la coltivazione di piante da coca sarebbe aumentata del 30%. Questo aumento si è registrato principalmente in Colombia. I maggiori fruitori, secondo questa indagine, sono America del nord ed Europa.

Fonte: Elaborazione dell’UNODOC a partire dalle risposte al questionario per le relazioni annuali ed il database sui casi di sequestro di droga.

Chi sono i nuovi signori della droga colombiani che fanno arrivare la cocaina nel nostro continente?

In Colombia è nata una nuova generazione di narcotrafficanti. Ѐ la quarta leva dopo la scomparsa nel 1993 di Pablo Escobar, soprannominato il Re della cocaina colombiano. Escobar era a capo del cartello di Medellín, che controllava gran parte del mercato colombiano della cocaina. Dopo la sua morte l’organizzazione del traffico di droga ha subito un processo di frammentazione irreversibile. L’uscita di scena della FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia, organizzazione guerrigliera comunista colombiana fondata nel 1964, implicata anche nel traffico di droga, principalmente nella fase della coltivazione) rappresenta la tappa più recente di questo processo.

Lo smantellamento di questa organizzazione criminale ha fatto sì che il traffico di droga fosse più esposto che mai, in quanto la FARC era il principale protettore del commercio di coca e cocaina. È per questo che i nuovi narcotrafficanti preferiscono passare inosservati. Evitano l’ostentazione, usano il denaro invece del piombo. Le loro armi sono i cellulari e non le pistole.

Los Invisibles inoltre sono disposti a risolvere qualunque conflitto nella maniera più pacifica possibile. Si è capito che la violenza è dannosa per gli affari: attrae l’attenzione delle forze dell’ordine, genera vendette e costa denaro (assoldamento di sicari, pagamento per la protezione), oltre alla perdita di mercato.

Questa nuova tendenza si contrappone alla “cultura traqueta”, di cui Escobar era il principale esponente. Traquetos è una parola colombiana, usata per indicare coloro che ostentano il denaro ottenuto con il traffico di sostanze stupefacenti (soprattutto cocaina). Generalmente sono persone di umili origini, che si sono arricchite grazie alla droga. Dopo aver fatto fortuna vogliono dimostrare di appartenere all’alta società finendo per adottare uno stile barocco. Los invisibles, al contrario, sono molto più morigerati. Non indossano vestiti firmati da stilisti europei, non vivono in ville lussuose e non guidano macchine sportive. A differenza delle generazioni precedenti non hanno eserciti privati ne hanno relazioni con i guerriglieri. Sono persone formate, capaci di muoversi tra le classi dirigenti. Capaci di essere “invisibili” con sorprendente abilità.

Hacienda Nápoles, la villa in cui abitava Pablo Escobar

La quarta generazione si divide in tre livelli

Livello 1: Los Invisibles

InSight Crime (un’organizzazione investigativa specializzata nella criminalità organizzata in America Latina e nei Caraibi) ha identificato due tipi di narcos “invisibili”. I primi sono da anni nell’attività del narcotraffico, e conducono i loro affari mantenendosi il più possibile fuori dal radar delle forze antidroga mondiali. I secondi sono chiamati “narcos hijo” (figli dei narcos) e vivono, apparentemente, dei guadagni dell’impresa creata dai genitori o dai nonni per il riciclaggio del denaro proveniente dalla droga.

Los Invisibles dipendono quasi completamente dalla terziarizzazione di gran parte delle attività legate alla cocaina. Le uniche cose di cui si occupano direttamente sono: la direzione degli intermediari, e le relazioni con i loro clienti.

Gli intermediari svolgono un ruolo importante in questa rete criminale: sono i ponti tra i vari livelli della quarta generazione. Comprano la le foglie dai coltivatori in varie zone dello stato. Concordano con gli attori territoriali il trasporto fino ai laboratori, dove le foglie verranno trasformate. Successivamente negoziano con essi per assicurare l’arrivo del carico nei vari punti di uscita dalla Colombia e la consegna sicura ai trasportatori internazionali. C’è una considerevole varietà di metodi di esporto della cocaina, che vanno dal trasporto via aerea oppure via fluviale o marittima. Secondo il National drug threat assessment summery 2016 della DEA il trasporto primario verso gli Stati Uniti è costituito da veicoli privati all’interno dei quali, tra la merce, viene nascosta la droga.  

In misura minore viene trasportata attraverso il Darian Gap (letteralmente il divario di Darien), che si trova all’estremità settentrionale della Colombia al confine con Panama. Una regione in cui non si trova una strada battuta ma generalmente viene percorsa a piedi oppure via nave. Grazie agli intermediari Los Invisibles possono restare al margine delle operazioni di routine del traffico di droga e quindi restare impercettibili.

Livello 2: Attori territoriali

Così vengono chiamate le persone appartenenti a questo livello. È composto, per la maggior parte, da criminali molto conosciuti in Colombia. Essi svolgono incarichi di protezione e regolazione della produzione di cocaina. In Colombia, in questi anni, la maggior parte della violenza associata alla cocaina è rappresentata dalle dispute di questi attori per il controllo territoriale. Essi molto spesso subappaltano il loro lavoro agli attori di terzo livello.

Livello 3: Manodopera criminale generale  

Sono gli attori meno importanti e più sostituibili della quarta generazione. Generalmente sono delinquenti di basso livello e sicari impiegati a fare il “lavoro sporco”. Queste persone controllano i carichi, distraggono la polizia o compiono assassinii. Alcuni degli elementi di questo livello svolgono funzioni specializzate come ad esempio il controllo dei laboratori di cristallizzazione. Questo è un processo importante perché trasforma la pasta di coca, ottenuta dalle foglie, in cocaina vera e propria.

Come si può combattere il traffico di droga se i capi passano inosservati, e se tutti gli altri elementi funzionali nella catena dalla coltivazione alla vendita sono facilmente sostituibili? Secondo Hernando Zuleta, direttore del centro di studi sulla sicurezza e le droghe (Cesad) dell’università de Le Ande di Bogotà, “il fatto che sappiamo della loro esistenza è perché alcuni de Los Invisibles sono stati arrestati”. Perciò, secondo Zuleta, “questo fenomeno si potrà risolvere solo con l’intelligenza e con la collaborazione internazionale”.

Jenny Bizzotto

Mi chiamo Jenny Bizzotto e sono nata a Bassano del Grappa il 20 giugno 1994. Ho frequentato il liceo sociale G.B. Brocchi, attualmente sto frequentando la facoltà di Scienze politiche, relazioni internazionali e diritti umani all’Università di Padova. Per me i diritti umani sono qualcosa di profondamente legato al progresso della civiltà, più essa si sviluppa più i diritti devono essere garantiti e si devono sviluppare. Scrivere per SocialNews mi permette di approfondire temi legati alla geopolitica e ai diritti umani e di condividere le informazioni con altre persone. 

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