Guadagnare camminando, con Sweat Coin è possibile

Il mondo delle app per i cellulari è il nuovo fronte dell’innovazioni a portata di tutti. Chi avrebbe mai pensato che si potesse persino guadagnare in modo proporzionale a quanto si cammina. Questo è ciò che viene promesso da Sweatcoin, app che premia i salutisti che amano camminare e scelgono di andare a piedi piuttosto che inquinare usando i mezzi di trasporto.

Come funziona?

A tutti gli iscritti, per ogni 1000 passi, questa app riconoscerà 1 coin. Riconoscerà perché, nonostante sia al vertice dell’App Store negli Stati Uniti e in Inghilterra, è uno strumento che in Europa deve ancora diventare operativo, ma già se ne parla e si pensa possa trovare largo utilizzo. I cinque milioni di utenti che la utilizzano, con i loro “gettoni sudati”, possono acquistare nel negozio virtuale collegato alla app svariati oggetti come gift card, scarpe da ginnastica, gadget di ogni tipo fino ai prodotti più tecnologici quali smartphone e tv.

Feat App e BitWalking, due iniziative molto simili

Sweatcoin non è però l’unico esperimento in questo universo del contapassi monetizzato. Altra startup nostrana del settore nacque a Bologna, da un’idea di Chiara Cecchini, col nome di Feat App e prevedeva la maturazione di un gettone ogni cinquecento passi, gettoni che rimanevano validi per sette giorni. In questo arco temporale l’utente che otteneva i gettoni camminando aveva a disposizione sconti particolari e dedicati su cibi sani e prodotti di alta qualità presso i negozi convenzionati della città. Una vera e propria scelta salutistica a tutto tondo.

Stesso principio di premiazione dell’attività fisica per la BitWalking che ha scelto però di sbarcare prima sui mercati delle app di Giappone, Regno Unito, Malawi e Kenya che sono stati scelti, secondo logiche di marketing, come Paesi pilota per la sperimentazione del suo utilizzo. Questa app si distingue dalle altre perché consente di arrivare fino a tre dollari al giorno di accumulo massimo, e da quanto si evince dal sito internet dedicato e dalla stampa internazionale, questa tecnologia potrebbe aiutare economicamente la popolazione del Malawi, dove il reddito mensile medio pro-capite è di circa 45 dollari americani. Anche in questo frangente il servizio sarà gratuito ma i dati che verranno raccolti al momento dell’iscrizione e durante il suo utilizzo, serviranno per profilare gli utenti e proporre offerte personalizzate oppure essere rivenduti a terzi per scopi commerciali.

Benefici ambientali, salutari ed economici ma attenzione ai regolamenti

L’innovazione quindi a servizio della persona e delle sue abitudini, ma anche motivo di riflessione. Riflessione in questo caso sull’impatto ambientale che possono generare certe scelte di vita. Non va dimenticata però la spinta all’obiettivo che questo genere di app include: in questo frangente l’obiettivo si misura in chilometri percorsi e ciò spinge l’utente a un benessere fisico tacito, quello che può portare la normale attività fisica e che, in questo caso, attraverso la motivazione esterna dei “virtual coin”, viene generata.

Inoltre la possibilità di tramutare questa scelta e percorso salutistico con una qualche forma di monetizzazione o scontistica può contribuire, anche se in minima parte, all’economia familiare. Va sottolineato però che le regole del marketing e delle commercio non sono escluse da questo settore applicativo, quindi attraverso la pubblicità e l’uso dei dati generati dagli utenti, chi gestisce questi applicativi si arricchisce, così come avviene per la maggior parte dei social e app in commercio e in distribuzione gratuita. Leggere bene i regolamenti e le autorizzazioni che forniamo ai programmi che scarichiamo sul cellulare è l’unica arma che abbiamo a disposizione. Sarebbe un peccato escludere la finestra sul futuro che abbiamo in tasca e in mano per molte ore del giorno per diffidenze e mancanza di conoscenza.

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