Charlie Gard e “il silenzio di Dio”

Charlie hard morto vicenda

EPA/WILL OLIVER/Ansa

Charlie ha scritto una storia che va dalla vita alla morte, segna i limiti della scienza, la ribellione del padre e della madre all’impotenza, il conflitto fra la Legge e la pietà umana, “il silenzio di Dio”.

L’uomo è consapevole che con la nascita si segna l’inizio della vita ma anche un cammino, che si spera lungo, verso la morte. La morte di Charlie ha detto che questa consapevolezza è augurio, speranza, mai certezza. Nonostante la scienza sembra oggi giorno abbia sconfitto la morte; abbia reso l’uomo più forte di fronte ad ogni fragilità biologica e libero dall’assurdità di una morte “ingiusta”.

Già la morte ingiusta.

È la morte che colpisce chi ancora vive o ha solo cominciato a vivere col sorriso sul volto e gli occhi spalancati alla vita perché la morte è uno strappo nella carne viva. E l’uomo si ribella. Si ribella al dolore, ma ancor più all’evidenza della propria debolezza, alla delusione della scienza che sola offriva ancora speranze (o illusioni ?). Ma la speranza è un valore infinito e mistico. È Fede.

Ha valore solo se accettata e vissuta incondizionatamente, non assoggettata alla ragione. La speranza che la morte venga sconfitta dalla scienza è un rifugio a volte fragile e incerto, ma suscita sostegno emotivo della folla, con un messaggio, un tweet quasi un esorcismo della paura, una emozione che si trasforma in commozione, anch’essa speranza incondizionata.  La scienza richiama alla ragione, con voce flebile: non ha la forza per affermare alcuna certezza ma non ha il coraggio di negare la speranza. Che diviene Calvario. In cima al quale si pone “il silenzio di Dio”, il silenzio profondo della notte e della solitudine che accompagna la sconfitta. Non è la voce della disperazione ma il pianto della consolazione. Non è una ribellione ma l’abbandono nella “forza del silenzio”, la libertà dalla “dittatura del rumore”.

La Legge richiama alla ragione e sfida la pietà umana. Assume il volto di una sforza spietata che non concede il diritto di sperare. Vacilla, ma non recede. C’è un momento per chiudere il cerchio di una vita che ha scritto una storia breve ma infinita. La scienza ne vede gli estremi, la Legge lo dichiara, in nome del Popolo che ancora spera. E Charlie vola come un aquilone, “S’inalza; e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano.”

 

Una riflessione di Elio Carchietti

 

La storia di Charlie Gard:

Per ripercorrere la vicenda di Charlie consigliamo la lettura di questo approfondimento del Guardian che va a rispondere alle domande cruciali della vicenda.

In italiano, segnaliamo invece la puntuale ricostruzione di Valigia Blu a cura di Angelo Romano.

 

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