Lo scrigno dell’arte: la poetica artistica di Maria Carla Prevedello agli esordi

Maria Carla Prevedello, Il Venditore di Sogni, olio su tavola e oro zecchino e lapislazzuli, 51×71, 2006.

La grande ricchezza dell’artista Maria Carla Prevedello è quella di riuscire a tradurre a mezzo della pittura pensieri che creano una realtà pittorica molto importante e che conquistano spontaneamente e semplicemente l’osservatore. Tanta è la precisione nella descrizione degli elementi figurativi che l’artista non tralascia nemmeno il piccolo particolare, ed esso stesso è rappresentato e curato come soffio vitale per tutta la composizione. La Prevedello è un’artista profonda e dalle capacità visibili; dietro ai suoi quadri ci sono trent’anni di lavoro incessante, di ricerca e di pura passione verso quel mondo a lei tanto caro, l’arte.

Maria Carla Prevedello, citata da Sgarbi come: “Colei che vede il cielo nell’oro”, attraverso la sua cifra artistica, frutto di un lunghissimo lavoro di ricerca e direzionato sia sulla tecnica che sull’armonia del colore, coltiva la benevolenza dell’amore, riversandolo nelle cose che la circondano e innalzandosi conseguentemente ad uno stato spirituale che non è che la più alta condizione di consapevolezza raggiunta dall’autrice. Questo impegnativo lavoro di ricerca personale, ossia la ricerca di Dio all’interno di sé, si riversa nell’arte da lei prodotta e ne conquista lo scopo fondamentale della propria esistenza. La Prevedello a mezzo dei quadri parla e racconta di un individuale percorso di vita e ci omaggia, grazie alle proprie intime commozioni e attraverso la morbidezza del tratto e delle tematiche eviscerate, di criptati messaggi evolutivi.

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