Giovani migranti al centro della Giornata Mondiale del Rifugiato

Celebrata in tutto il mondo a partire dal 2001, cinquantesimo anniversario della nascita della Convenzione di Ginevra sullo statuto dei Rifugiati, la “Giornata Mondiale del Rifugiato” torna anche quest’anno il 20 giugno. Con lei, la campagna #WithRefugees, organizzata da UNHCR con l’aiuto di numerose associazioni italiane. La giornata vuole essere più di una semplice occasione per rinfrescare la memoria sulla questione profughi e rifugiati. L’obiettivo da perseguire, tramite #WithRefugees e le altre iniziative, è la “sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo”, come annunciato da Carlotta Sami, portavoce UNHCR.

giornata mondiale del rifugiato #withrefugees

Gli eventi della Giornata Mondiale del Rifugiato 2017

Non solo il 20 giugno, ma tutta la settimana sarà scandita dagli eventi allestiti per l’occasione dalle associazioni e resi possibili dall’opera dei volontari. Sono molte le città della penisola che proveranno nuovi approcci all’inclusione: occasioni di conoscenza, confronto e dialogo tra comunità-rifugiati-richiedenti asilo.

Come “Porte Aperte”, la campagna promossa dalla Rete SPRAR (rete italiana centri rifugiati) che, portando i cittadini a visitare i centri di accoglienza, consentirà loro di confrontarsi in prima persona con realtà altrimenti rifratte da altri. L’integrazione passa anche per il maccherone grazie al  “Refugee Food Festival”, che vedrà i migranti “chef” entrare nelle cucine messe a disposizione nelle città di Milano, Firenze, Bari e Roma. Sempre nella capitale, dal 20 al 25 giugno, al Museo MAXXI sarà esposto “S.O.S. – ” di Achilleas Souras: un’installazione che consiste in un rifugio costruito con i salvagenti appartenuti ai migranti del Mediterraneo. Oppure il 18 giugno, allo stadio “Tre Fontane”, dove la “Liberi Nantes” (rappresentativa rifugiati) affronterà in una amichevole una selezione di “Stelle del calcio”, con il sostegno dell’As. Roma. Vi sarà inoltre la presentazione del rapporto statistico annuale dell’UNHCR “Global Trends 2016”, ovvero una mappatura globale dei flussi di uomini, donne e bambini in fuga.

Piccoli migranti: sempre di più, sempre più a rischio

Il focus quest’anno è stato posto sulla questione dei migranti minorenni: la categoria più debole e la più esposta a rischi del viaggio-esodo. Nel 2016 quasi 26.000 minorenni, di cui 4.300 bambini con meno di 14 anni, sono arrivati in Italia via mare da soli, senza genitori o qualcuno che ne facesse le veci. Numeri in aumento di anno in anno, più che raddoppiati rispetto al 2015, quando erano 12.360. Quest’anno in numeri sembrano in calo: secondo Save the Children, infatti, da gennaio sono giunti oltre 3.360 minori, di cui almeno 3.000 non accompagnati, ma sono quelli estivi i mesi in cui, statisticamente, aumentano gli arrivi.

Fragilità sottolineata anche dal Papa, nel suo messaggio per la Giornata: “Tra i migranti, i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l’assenza di adulti che li accompagnano impedisce che la loro voce si alzi e si faccia sentire. In tal modo, i minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare”.

 

minori non accompagnati giornata mondiale del rifugiato

La risposta del Parlamento

Il Parlamento Italiano, primo in Europa, si è mosso sulla questione già ad aprile quando ha legiferato in materia di “misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” approvando la legge 93 del 21 aprile; n. 47. L’obiettivo rimane quello di creare una “rete di protezione” attorno al minore, che lo schermi dall’essere inghiottito nei giri di prostituzione, sfruttamento, piccola criminalità, di cui è facile preda. Per evitare questo, nel testo di legge si disciplinano, ad esempio, le modalità di accertamento dell’età e dell’identificazione del minore, fino a prima inesistenti; si riconosce la necessità di svolgere indagini familiari e la comunicazione del loro esito al minore; Sul rimpatrio assistito, che deve essere necessariamente “volontario” e nel “bene superiore del minore”, vediamo passare la competenza sulla decisione al Tribunale per i minorenni, l’organo costituzionalmente dedicato alla determinazione dell’interesse del minore.

Sensibilizzare significa “interessare”, ed è l’interesse il primo passo per conoscere qualcosa e non temerlo. È quando la paura passa, sciolta dalla comunicazione, che si può intravedere qualche altro punto di vista: ad esempio quello di chi è dovuto passare per l’inferno in terra, senza strumenti per poterne capire il motivo, senza la benché minima possibilità di scelta, senza qualcuno che li protegga.

 

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