Lo scrigno dell’arte: la vita di Arrigo Buttazzoni

Arrigo ButtazzoniArrigo Buttazzoni è nato a San Daniele del Friuli nel 1947 e morto a Moruzzo (UD) nel 2012. Si diploma nel 1966 alla Scuola di Mosaicisti di Spilimbergo. Dopo una parentesi di lavoro in Canada ha svolto in Italia la professione di grafico pubblicitario e, in parallelo, la pittura per vocazione.

La produzione artistica del pittore friulano. Arrigo Buttazzoni si sviluppa in un periodo di oltre quarant’anni, dalla prima personale del 1971 all’ultima collettiva della fine di marzo 2012, un mese dopo la sua morte. Pittore e disegnatore di grande competenza tecnica è presente nell’arte friulana e italiana a cavallo del duemila con precisa riconoscibilità.

La partenza è sotto il segno di un diffuso naturalismo friulano che in lui si esprime particolarmente attraverso il simbolo delle radici. Negli anni successivi la riflessione si sposta più direttamente sul sociale, attraverso le metafore del manifesto strappato e del camion, segni evidenti dell’umana inquietudine esistenziale.

Dopo l’intermezzo di “Gran fabula”, comunque di straordinaria proprietà tecnica, l’artista si libera nella lunga serie delle “costruzioni di luce”, che sono ricerca di una libertà anche fantasticamente, oltre che pittoricamente, realizzata. Seguono infine composizioni cromatiche le quali, pur esprimendo il piacere della pittura, non si riducono mai a pura esercitazione formale Arrigo amava la vita e la natura, così in profondità che sapeva vederle anche nei materiali in disfacimento e poi le trasportava, con luci e colori, nei suoi dipinti. Con quelle stesse luci e colori ha materializzato anche i suoi sogni. Ha sempre esposto con grande successo in enti pubblici e privati in mostre collettive e personali, ha vinto premi e ha ricevuto menzioni di merito da critici illustri e istituzioni.

  3 comments for “Lo scrigno dell’arte: la vita di Arrigo Buttazzoni

Rispondi