Da Bologna al mondo e ritorno: il viaggio del festival IT.A.CA’

IT.A.CA’ mira a creare opportunità per riconsiderare il viaggio non più come semplice vacanza, trasgressione e svago, ma come esperienza capace di offrire una sfida, un rischio, il desiderio di conoscenza e scoperta del mondo, vicino e lontano da casa. Il viaggio responsabile, infatti, parte da casa e arriva a casa (ît a cà = sei a casa in dialetto bolognese)

Sonia Bregoli

IT.A.CA’ migranti e viaggiatori è un festival nato otto anni fa a Bologna con una tre giorni tenutasi quando ancora pochi sapevano cosa fosse il turismo responsabile.
L’evento è stato ideato da Pierluigi Musarò e da me, Sonia Bregoli. Pierluigi ed io facciamo parte di Yoda, un’associazione bolognese di promozione sociale che organizza campi di volontariato in svariate parti del mondo. La nostra esperienza ci ha permesso di elaborare l’idea di valorizzare il nostro territorio con occhi diversi. Abbiamo ripreso i concetti di ospitalità, sostenibilità, ecoturismo già sviluppatisi in diversi Paesi europei.
In un anno, in tutto il mondo, sono circa un miliardo i viaggiatori internazionali. Significa che quasi una persona su sei viaggia a scopo turistico al di fuori del proprio Paese. In un’epoca caratterizzata dai drammatici interrogativi sulla sostenibilità del nostro modello di sviluppo e sull’impatto socio-economico ed ambientale dei nostri stili di vita, il turismo diventa oggetto di analisi e dibattito che mostrano luci ed ombre.
Il turismo rappresenta uno dei principali settori dell’economia mondiale, nonché un’importante opportunità di sviluppo anche per le Nazioni più svantaggiate. La crescita dell’industria ha, tuttavia, provocato anche impatti negativi su economie, culture, società e ambiente. La progressiva presa di coscienza dei limiti sociali e ambientali dello sviluppo, turistico e non solo, ha portato all’elaborazione ed alla sperimentazione di modelli alternativi che valorizzano le potenzialità del turismo responsabile per lo sviluppo sostenibile, coinvolgendo istituzioni, operatori economici, turisti e comunità locali.
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In questo contesto si colloca il nostro festival, che si pone in continuità con alcune linee guida nazionali e regionali volte a migliorare la competitività del settore turistico. Nello specifico, il nutrito cartellone di eventi proposto ad ogni edizione mira a definire percorsi di promozione turistica locale in diverse città e province della Regione, sviluppando un’immagine unitaria del territorio in chiave di sostenibilità e responsabilità.
Attraverso tantissimi eventi – mostre, iniziative in piazza, convegni, concorsi, visite guidate, itinerari in bicicletta, pranzi a Km 0, spettacoli, presentazioni di libri, workshop, laboratori, eventi esperienziali – il festival mira a promuovere una nuova idea di turismo, maggiormente etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive. Dall’ecoturismo al trekking, dal cicloturismo agli agriturismo, IT.A.CÀ conduce istituzioni, operatori economici, turisti ed intere comunità a sperimentare modelli alternativi, dimostrando che, oggi, un turismo altro è possibile. Superando la frammentazione che spesso caratterizza il comparto, abbiamo creato una rete di strutture ricettive, enti e consorzi, che permettono di spostarsi da una città all’altra per conoscere in maniera autentica e sostenibile il territorio.

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In otto anni, l’esperienza di IT.A.CÀ è cresciuta tantissimo perché è contemporaneamente cresciuto anche l’interesse verso queste nuove prassi – best practice – legate al turismo. In generale, con l’entrata in gioco delle nuove tecnologie alla portata di tutti, e con questo continuo flusso globale di informazioni, è cambiata anche la percezione del viaggio. Un numero maggiore di turisti/viaggiatori è propenso a partire per un viaggio autentico ed emozionante, rispettando le tradizioni ed i luoghi visitati. L’ondata dei movimenti cosiddetti “green” ha influenzato anche il turismo, maturando un’attenzione alle strutture ricettive, al cicloturismo, alla filosofia di viaggio legata a cammini a piedi, trekking in montagna, trekking con il treno, trekking a cavallo e sugli asinelli, viaggi in barca a vela nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali. Esistono tanti modi per viaggiare e conoscere il mondo: attraverso la bicicletta, il treno, le proprie gambe. Utilizzando internet si può scegliere dove andare e dove dormire: airbnb, scambio casa, strutture ecosostenbili, couchsurfing, viaggiare e lavorare nelle farm in giro per il mondo, la cultura dello scambio, alberghi diffusi, eco-villaggi… Questo è ciò che noi di IT.A.CA’ promuoviamo. Puntiamo verso nuove forme di viaggio che si allontanino dal concetto di turismo di massa.
In questi otto anni il festival è cresciuto anche in termini geografici: oltre a Bologna siamo riusciti a coinvolgere anche tante altre città, come Rimini, Ferrara, Ravenna, Parma, Forlì, Reggio Emilia, Padova e Trento. Non ci fermeremo perché già altre città chiedono di entrare nella rete. Viviamo in un Paese che è un museo a cielo aperto e potremmo vivere tutti solo di turismo per le bellezze paesaggistiche e storiche che ci circondano – tenendo sempre ben presente il modo in cui ci si mette in cammino. Queste stesse otto edizioni sono state un cammino ed abbiamo assistito a molti cambiamenti. In primo luogo, l’interesse a queste tematiche è aumentato tantissimo, da parte sia del singolo viaggiatore, sia delle Istituzioni locali. È in atto un cambiamento globale: ci sono forze che spingono verso fonti di energia alternative e movimenti dal basso che promuovono nuove forme di vita sociale basate sul rispetto dell’ambiente, sulla sostenibilità energetica, sul ritorno ad una vita più slow, sul vivere la comunità in maniera diversa ed autentica. Le città stanno cambiando gli assetti e la fruibilità dello spazio pubblico che, di conseguenza, deve trovare un’alternativa rivolta ad un futuro maggiormente eco-sostenibile.
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Nuovi temi si affacciano in modo assolutamente inatteso: innovazione turistica, city branding, best practice (cooperative di comunità, ecovillaggi, start up turistiche, ecc.), diritto alla viandanza, sostenibilità e nuove tecnologie (marketing).
Per noi il festival rappresenta un’azione dal basso, un mezzo per sensibilizzare la società a queste importanti tematiche. Intendiamo fare in modo che nasca un pensiero critico e portare i nuovi temi – mobilità, sostenibilità, turismo responsabile, ricettività, ecc. – all’attenzione delle istituzioni locali. Desideriamo nascano nuove prassi per vivere le città e promuovere i territori con un obiettivo di sviluppo economico locale e nazionale in un’ottica eco-sostenibile.
Questo è il nostro motto ed è anche la scelta del nome IT.A.CA’. IT.A.CÀ mira a creare opportunità per riconsiderare il viaggio non più come semplice vacanza, trasgressione e svago, ma come esperienza capace di offrire una sfida, un rischio, il desiderio di conoscenza e scoperta del mondo, vicino e lontano da casa. Il viaggio responsabile, infatti, parte da casa e arriva a casa (ît a cà = sei a casa in dialetto bolognese). Una qualsiasi casa, una qualsiasi Itaca da raggiungere.
Più che la meta conta il percorso e il modo in cui ci si mette in cammino.


E–mail > info@festivalitaca.net
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Sonia Bregoli, Fondatrice e responsabile comunicazione di IT.A.CA’

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