“Forza donne!” – Meri Lolini in Non ci sono più le rondini

“Non ci sono più le rondini” : tutto cambia, a volte così velocemente che non ce ne rendiamo nemmeno conto. Se prima le rondini simboleggiavano l’arrivo della primavera, oggi queste non esistono più, così come tante altre cose nella nostra vita quotidiana. Parte da questa considerazione il romanzo di Meri Lolini “Non ci sono più le rondini” che racconta una storia d’amore tra una giornalista e un europarlamentare che si trasformerà presto in violenza da parte di quest’ultimo per salvaguardare la sua carriera e il suo matrimonio.

Maria Grazia Sanna

non ci sono più le rondini meri lollini“Si apre il sipario” : si intitola così la parte iniziale del terzo romanzo di Meri Lolini, “Non ci sono più le rondini”. L’autrice, nata a Massa Marittima, lavora come analista chimico presso un ente pubblico, ma scrive per passione da ormai due anni. Il suo desiderio di dar voce a temi difficili come la violenza di genere e l’affido si incrocia ormai con la sua vita privata e professionale. I suoi primi romanzi  “Una goccia nel mare dalla casa-famiglia alla famiglia” ed.  HARMAKIS(gennaio 2014) e “La passione colora la vita-per non smarrirsi nelle strade buie della depressione”  ed. HARMAKIS(gennaio 2015) raccontano infatti la sua storia, quella di mamma che ha deciso di prendere in affido una giovane ragazza, oggi felice e sposata, e quella di analista chimico, che ogni giorno si appassiona a cose diverse, come la scrittura, mentre “Non ci sono più le rondini” vede Meri Lolini dalle parte delle donne e della loro possibilità di liberarsi da un “non amore”. Abbiamo parlato con l’autrice proprio di quest’ultimo romanzo e dei diversi risvolti della violenza femminile.

Analista chimico sul lavoro, scrittrice per passione. Nel suo ultimo libro “Non ci sono più rondini” parla di violenza contro le donne. Che cosa l’ha spinta ad occuparsi del tema?

La violenza di genere è un argomento che purtroppo si ritrova nella cronaca di tutti i giorni. Molte donne vengono sottoposte a violenza sia in situazioni occasionali, che in maniera sistematica da uomini che usano pretesti diversi per fare del male. Con questo mio romanzo e con i momenti di confronto e di discussione che genererà vorrei contribuire a sviscerare questo atroce dramma che viene a volte consumato tra le mura domestiche , in ambienti che sembrano sicuri per i nuclei familiari. Sicuramente scrivere il  romanzo mi ha dato l’opportunità di entrare in tematiche psicologiche che si manifestano sia in chi la violenza la genera e in chi la subisce. Non nego di aver provato sensazioni di paura e rabbia affrontando questo tema che è a me molto vicino in quanto essere donna.

Il titolo “Non ci sono più rondini” richiama la nota espressione di Aristotele “una rondine non fa primavera”. Questo proverbio simboleggiava metaforicamente la necessità del gruppo per preannunciare un avvenimento o più giorni di sole perché si possa parlare di bel tempo. Per lei le rondini che cosa simboleggiano?

Non ho pensato a questo proverbio quando ho scritto l’introduzione del romanzo, che poi  ne è diventato il titolo. Questa mia interrogazione voleva portare alla riflessione, che come la primavera non è più annunciata dall’arrivo delle rondini, molte altre cose sono cambiate nella nostra realtà quotidiana. Ecco che da qui ho preso l’attacco, per dire che non c’è più  l’educazione ed il rispetto sia di noi che degli altri. Quasi a ravvedere che ci sono queste manifestazioni di violenza, perché non esistono valori importanti del nostro vivere e prendiamo licenze di comportamenti molto discutibili ,scambiandole con la libertà assoluta ed invece quando scavalchiamo questo limite andiamo nel territorio della prevaricazione e del sopruso…non è questa la libertà! Infatti tutte le pagine che fanno parte dell’introduzione parlano di questa a dir poco confusione nella mente umana. Per rispondere alla parte finale del quesito, penso che le rondini rappresentino la libertà di volare in tutto il cielo che avvolge il nostro mondo , poiché essendo uccelli migratori passano da un continente ad un altro con il loro volo leggero. I loro colori, appunto il bianco ed il nero rappresentano un contrasto che ha trovato accordo nell’armonia, nell’eleganza delle loro sembianze. Speriamo che anche noi, uomini e  donne riusciamo a vivere con la leggerezza delle rondini. Quindi dico : “FORZA DONNE!”.

La storia che racconta ha per protagonista una ragazza forte di carattere e determinata e un europarlamentare narcisista col timore di essere scoperto. Come è nato questo incrocio particolare?

La prima parte del romanzo si  intitola “Si apre il sipario”. L’immagine che mi fa compagnia quando inizio a scrivere è quella di un palcoscenico e così inizio a mettere la scenografia, quindi dove si svolge e chi arriva a recitare questa mia “storiella”. La protagonista è una giovane donna che lavora come giornalista quindi una persona con un livello culturale buono e stando molte ore a lavorare sia in redazione che a giro per interviste, chi poteva incontrare? Quindi ho pensato a qualcuno che aveva intervistato ma non conosceva e che poteva mentirle, perché i loro incontri erano poco frequenti e non condividevano ne spazi ne amici in comune. Due mondi paralleli che potevano dire e fare quello che volevano, con pochissimo rischio di venire scoperti. Ed è così che ho scelto che l’uomo poteva essere un europarlamentare che viveva molto in giro per l’Europa e che per problemi sia di nascita che di crescita aveva assunto un comportamento narcisista.  Tutta la sua vita trascorre nella sua voglia maniacale di apparire e di avere cariche politiche ed imprenditoriali sempre maggiori , non accettando mai di confrontarsi con il male ed il dolore che provoca intorno a lui.

La violenza fisica è solo una dei possibili risvolti di una relazione di “non amore”. Com’è possibile arrivare alla consapevolezza di non essere amate?

La violenza fisica è quella che lascia segni visibili anche all’esterno e spesso le vittime arrivano al pronto soccorso per farsi medicare e le motivazioni addotte sono le cadute accidentali da qualche scala o che hanno perso l’equilibrio e cadendo si sono fatte male. E’ difficile sporgere denuncia verso la persona che ti ha picchiata , perché la si giustifica pensando che ha perso la pazienza e poi in fondo lui ci vuole bene altrimenti non sarebbe così geloso e poi la persona si sente umiliata dal fatto che si sappia di queste cose. La dissociazione secondaria studiata da Freud è quel comportamento attraverso il quale la persona nel momento delle violenza è come se uscisse dal proprio corpo e veda che quell’orrore venga fatta ad un altro . Quindi ci sono molteplici atteggiamenti che si possono assumere e quindi è difficile per il personale sanitario far leva sulla sensibilità della donna vittima della violenza e quindi ottenere una confessione che la potrebbe salvare da conseguenze più drammatiche. Non credo che ci possa essere una riposta per sapere che siamo amate o no. Nel romanzo la protagonista si ricorda che sua nonna le diceva che l’amore è qualcosa di molto spontaneo ed immediato e siccome lei per incontrare l’uomo che ama deve sempre organizzare in maniera molto sistematica ogni cosa, questo toglie la spontaneità al rapporto che sta vivendo. E’ questo che spesso la rende perplessa sull’entità di questo rapporto.

La violenza sulla donna si può compiere in diversi modi, il peggiore è il femminicidio. Secondo il rapporto Eures, c’è stata una leggera diminuzione, ma che cos’altro si potrebbe fare nel nostro paese per portare questo numero ad un valore nullo?

Nel romanzo la protagonista decide di costituire un gruppo di accoglienza e di aiuto per le donne vittime di violenza e lo chiama :  “La donna di oggi costruisce la donna di domani” e qui collaborano altre donne con professionalità diverse. Infatti c’è un medico, una psicologa, una poliziotta e sua sorella che è un attrice che porterà il messaggio nei teatri e sono tutti personaggi del romanzo. In Toscana è attivo il CODICE ROSA dal 2010, che si occupa delle violenze nei confronti di soggetti deboli e quando si ravvisa all’arrivo al pronto soccorso di questi casi il paziente viene seguito anche sotto il profilo psicologico. Questo progetto interviene in maniera sinergica tra il personale sanitario, le forze dell’ordine, la Procura ed il volontariato. La Regione Toscana sta lavorando con altre regioni per diffonderlo. A livello europeo è stato allestito il progetto HE FOR SHE ( http://www.heforshe.org/impact/  ) Dobbiamo  lavorare ancora tanto per risolvere questo problema.

meri lolini

Un’immagine dell’autrice del romanzo: Meri Lolini

L’educazione e l’acquisizione di maggiori posti di rilievo possono incrementare la forza delle donne e la loro capacità di denunciare gli abusi?

Purtroppo questo accade anche in rapporti tra persone di livello culturale alto e quindi non credo che occupare posizioni sociali elevati possa salvare le donne da queste violenze. Credo che debba passare il messaggio chiaro su cosa si intenda per amore tra persone e non debba mai essere confuso con comportamenti violenti scusati con la gelosia dell’uomo. Chi prevarica, offende o molesta in maniera continua ed ossessiva non ama. La donna deve essere capace di valutare il primo accenno di possibili comportamenti violenti e senza vergogna informarsi da personale competente in maniera da poter prendere una posizione che la tuteli in questi casi.

Le relazioni al giorno d’oggi non sono le stesse rispetto al passato. Lo dice anche lei nel suo libro. Crede che la violenza psichica sia aumentata con la diffusione delle tecnologie? Dal 2009 anche lo stalking è ormai un reato.

Sicuramente il riconoscimento del reato di stalking è un traguardo di non poco conto. La violenza psichica ha come obiettivo la sottomissione della persona infierendo sulle sue sicurezze ed inficiando la propria autostima e creando una situazione di insicurezza e poi di dipendenza totale della vittima dal suo aguzzino che in questo modo otterrà tutto quello che vuole. Oggi la persecuzione può avvenire sia via telefonica che sul web con le chat. All’inizio la vittima viene adescata con lusinghe e quando iniziano le relazioni ed i primi appuntamenti il rischio diventa enorme.

Dietro queste storie si cela a volte un’utopia di genere che vede la donna alla ricerca dell’uomo di potere per rimanere sotto i riflettori. Ma quando ci si trova in queste situazioni, come si reagisce?

Purtroppo ancora esistono certe situazioni ,  create dalla debolezza di certe donne  e dalla loro incapacità di scegliere. Si sentono lusingate quando sono l’oggetto della scelta di qualcun altro. Questo è un grave errore. La capacità di scelta è la conseguenza della propria cultura e delle conoscenze acquisite. Solo con la consapevolezza l’essere umano può scegliere, perché riesce a valutare di qualsiasi scelta i vantaggi e le conseguenze.

 

Maria Grazia Sanna

Nata a Sassari il 14/08/1991, attualmente studio Comunicazione pubblica e d'impresa a Bologna e scrivo per Social News cercando di trovare connubio tra teoria e pratica. Appassionata di viaggi, cultura e politiche, ricerco sempre nuovi stimoli nelle esperienze quotidiane e in quelle all'estero. Ho vissuto in Francia come tirocinante, in Belgio come studentessa Erasmus e a Londra come ragazza alla pari ma questo è solo l'inizio. 

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