“Il giardino degli incontri” per narrare la donna tra arte e vita

In un tempo sempre più veloce e superficiale, diventa fondamentale trovare un momento di riflessione e di condivisione come “Il giardino degli incontri” per far crescere la cultura del rispetto nella diversità.

Margherita ReguittiNon se ne parla mai troppo. Cultura del rispetto di genere, contrasto alla violenza su donne, minori, soggetti deboli. Non è lotta di bandiera, ma di civiltà. Non diventa mai stantia o “vetero”: quasi ogni giorno, le cronache locali, nazionali e internazionali contengono resoconti di violenze contro mogli, compagne, figlie, anziani, bambini. Donne incontrate per strada, giovani utilizzate come merce di scambio o guerra etnica. Certo, grandi passi se ne sono fatti: nelle news, una violenza contro una donna non viene relegata a due righe stringate, fa notizia! Ma non è più questo il problema. Ciò che nel nostro Paese deve crescere è la cultura del rispetto, della comprensione della diversità, vissuta non come contrapposizione, ma come arricchimento reciproco. Le leggi per punire violenze e prevaricazioni ci sono. Vanno usate! I centri antiviolenza e le associazioni a sostegno di donne e minori operano in modo efficace. Vanno promossi e sostenuti.

Dagli anni ’90, la Provincia di Gorizia si colloca fra le istituzioni all’avanguardia nella lotta alla violenza di genere. Fra le prime, diede vita ad una Commissione provinciale per le pari opportunità. Molte le azioni intraprese con determinazione, impegno e sostegno economico. La disponibilità di finanziamenti rappresenta un aspetto fondamentale e fondante: con le belle parole, non si va da nessuna parte… Oggi, le difficoltà economiche generali penalizzano soprattutto le donne. Diviene, dunque, sempre più importante garantire sostegno e visibilità. Fra le iniziative efficaci ed originali che, nel corso delle diverse edizioni, hanno fatto crescere seguito e successo in fasce sempre più ampie di pubblico sul territorio, vi è la rassegna “Il giardino degli incontri – percorsi di vita e di arte”. La manifestazione è organizzata e promossa dalla Provincia di Gorizia, Assessorato e servizio welfare, programmazione sociale e pari opportunità, in piazze, giardini e luoghi pubblici del Goriziano. L’attuale sesta edizione propone alcuni filoni di riflessione che spaziano dalla tutela dei diritti dei bambini alla conflittualità fra donne, dai codici di mafia a come parlare ai giovani. Diversi i linguaggi per trattare temi differenti: libri, saggi o romanzi, teatro, fotografia e pittura, musica e danza. Tutti strumenti di incontro, approfondimento e confronto, con la partecipazione di relatrici e relatori esperti in settori diversi. Sei gli incontri previsti, nei quali si alternano ospiti ai quali proponiamo un registro di conversazione approfondita nella sua informalità, semplice, ma non superficiale, per favorire il dialogo e l’interazione con il pubblico. Tre le fasi in cui si articolano gli incontri: la prima è dedicata all’approfondimento di un tema, traendo lo spunto da un libro o da uno spettacolo; la seconda è riservata alla presenza di una testimonial, una voce femminile di successo nella professione o nell’ambito delle istituzioni. Per ogni appuntamento tendiamo ad avere con noi donne affermate, figure che possano ergersi a modello positivo e incoraggiante verso le altre donne; infine, gli incontri si concludono con momenti di creazione artistica in diverse discipline. Un format originale, nel quale le storie sono diverse, caratterizzate da linguaggi differenti, sovente autobiografiche. Tutte, però, tendono a creare una condivisione, contribuiscono a far crescere la cultura del rispetto nella diversità.

Il viaggio inizia a Gorizia il 3 giugno, giardino di Villa Olivo – corso Italia 61 – con lo scrittore Gianfranco Volpin, autore di “Via le mani dai bambini” (edito da I nuovi codici), un testo per genitori ed educatori aggiornato sulle insidie contenute nella rete e sulle problematiche sociologiche legate alla trasformazione etnica del Paese. Tanti i temi affrontati dall’autore, segretario regionale del sindacato di polizia: accattonaggio, pedofilia, cyber-dipendenza, sexting. Testimonial dell’incontro, Cristina Lenardon, direttrice generale di @uxilia onlus con funzione specifica di garanzia per bambini e adolescenti. In chiusura, la scuola di musica Emil Komel di Gorizia e la pittrice Marina Legovini, quali intermezzi artistici dell’appuntamento organizzato da Sos Rosa.

Venerdì 12 giugno, a Cormons – Piazza XXIV Maggio – Sofie della Vanth presenta il libro “Il conflitto fra le donne. Esplorazioni di un tabù sulla traccia del suo dono” (edito da Simple). Un testo profondo, ma chiaro, sull’estinzione della cultura femminile, soverchiata dal patriarcato. Ospiti l’imprenditrice Alessandra Mauri, la cantante Jessica Casula e le pittrici Laura Boletig, Tiziana Millo e Maria Grazia Persolja. Artefice dell’appuntamento, l’associazione Femminilmente.

Il 19 giugno, a Ronchi dei Legionari – Piazza Unità d’Italia – va in scena “Sebben che siamo donne”, spettacolo di canto popolare e testimonianze di donne vittime di violenza agita dal compagno o dal marito. Al termine della pièce, il dibattito con le artiste dell’associazione “Orsa minore artigianato locale”, curatrici del progetto presentato nella serata pensata e realizzata dall’associazione “Da donna a donna”.

Giovedì 25 giugno, a Gradisca d’Isonzo – corte di Palazzo Torriani, via Ciotti – Sabrina Rondinelli presenta il romanzo “Il contrario dell’amore” (Indiana Editore), storia di un amore malato. Testimonial la regista Rai Daniela Picol. Il momento musicale viene affidato alle cantanti e alle musiciste del “Dramsam. Centro giuliano di musica antica” che propongono un repertorio musicale scritto da donne nel Medioevo e nel Rinascimento. In visione le opere di Michela Marcon. Organizzazione a cura dell’Unione Donne in Italia.

Sabato 27 giugno si parla di mafia a Monfalcone – Piazza Cavour – con l’associazione “Da sud”. Non è vero che la mafia rispetta le donne, oltre 150 le vittime per vendetta o casuali. Annunziata Puglia, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Udine, la testimonial, mentre la danza delle allieve della scuola Arabesque e le opere di Claudia Rossini danno corpo alla parte creativa dell’incontro, organizzato dall’associazione “Da Donna e Donna”.

Infine, domenica 28 giugno, ultimo appuntamento, come da tradizione, in spiaggia, a Grado – velario della Git – con “Le fiabe giuridiche” (Arena Editore). Si tratta di un modo per parlare ai bambini di diritti e rispetto. Testimonial l’imprenditrice Daniela Zanette. Sul palco allestito davanti al mare si esibiscono le danzatrici della scuola Avenal, sfilano collezioni di moda e vengono presentate opere scelte dall’associazione “@uxilia per le donne”. Organizzazione a cura dell’associazione Unique.

Da un punto di vista personale e professionale, avendo coordinato e condotto la rassegna sin dalla sua prima edizione, posso affermare che abbiamo assistito ad una crescita di livello nei temi proposti e affrontati ed anche nella consapevolezza del potere insito nelle pagine dei libri, nelle immagini e nelle azioni condotte dalle donne. Abbiamo imparato a conoscere la forza delle nostre storie e le potenzialità dei tanti talenti, aspetti di una complessità che crea crescita condivisa. La sfida sta anche nel gestire, in termini, soprattutto, di volontariato, questa varietà di temi, il numero di ospiti, gli spazi e le istituzioni in un progetto ampio calato sul territorio, sempre in evoluzione con proposte nuove, al passo con la velocità di cambiamento della società e nelle difficoltà di questa crisi, economica e di valori.

La rassegna “Il giardino degli incontri” è organizzata grazie al sostegno finanziario e operativo di tante realtà. Fra queste, la Provincia di Gorizia – Assessorato e servizio welfare, programmazione sociale e pari opportunità – la Fondazione Carigo, tutti i Comuni ospitanti, la GIT e le volontarie delle associazioni e dei centri antiviolenza provinciali.

Margherita Reguitti, giornalista e curatrice della manifestazione “Il giardino degli incontri”

Rispondi