Da Decreto a Legge: quali sono le principali misure

di Roberto Urizio

Dall’ampliamento del Daspo all’arresto in flagranza differita anche contro chi intona cori o innalza striscioni che incitino alla discriminazione razziale. Basterà?

erbaIl cosiddetto “decreto stadi” è stato approvato dal Governo il 22 agosto dello scorso anno ed è stato convertito in legge il 15 ottobre. Tra le principali misure, viene ampliato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive (il cosiddetto Daspo) per i tifosi violenti: il provvedimento, infatti, sarà valido per almeno 3 anni, che salgono a 5 o, addirittura, 8 per i recidivi. Viene, inoltre, ampliata la platea dei potenziali destinatari, che ora comprenderà anche chi è stato denunciato o condannato per l’esposizione di striscioni offensivi, violenti o razzisti, per reati contro l’ordine pubblico e altri delitti gravi, quali rapina, detenzione di esplosivi, spaccio di sostanze stupefacenti. In caso di gravi episodi, è previsto il divieto di trasferta per uno o due campionati. Con provvedimento del Ministro degli Interni, potrà essere chiuso il settore ospiti fino a due anni e potrà essere vietata la vendita di biglietti ai tifosi che risiedono nella provincia della squadra avversaria. È consentito l’arresto in flagranza differita anche contro chi intona cori o innalza striscioni che incitino alla discriminazione razziale o etnica. Il decreto introduce anche misure a carico delle società sportive: una quota non inferiore all’1% e non superiore al 3% degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti in occasione degli eventi sportivi è destinata a finanziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell’ordine pubblico in occasione degli eventi stessi e, in particolare, per la copertura dei costi delle ore di lavoro straordinario e dell’indennità di ordine pubblico delle Forze di polizia. La norma si occupa anche di frode sportiva: chiunque offra o prometta denaro o altri benefici a qualcuno dei partecipanti ad una competizione sportiva per alterarne il risultato potrà essere condannato fino a 9 anni di carcere. Contestualmente al decreto, la task force per la sicurezza nelle manifestazioni sportive ha emanato nuove misure, introdotte a partire dalla stagione 2014-2015. In particolare, per tutti i settori dello stadio deve essere promossa, a cura delle società sportive, la vendita on-line dei biglietti. Tutte le operazioni possono prevedere la possibilità di caricare i biglietti sui supporti elettronici rilasciati dalle società sportive o dalle leghe ai propri sostenitori (tessera del tifoso o simili), comprese applicazioni su smartphone o altri supporti elettronici che rispettino le misure di sicurezza previste.
L’accesso dei tifosi all’impianto di gioco deve avvenire da punti dedicati con l’impiego di personale steward con specifica formazione e di tecnologia di lettura e validazione dei biglietti. Per quanto riguarda i minori di 14 anni, l’adulto accompagnatore può acquistare il tagliando dichiarando le generalità del minore, ferma restando la possibilità di verifica sia nel punto vendita, sia all’accesso allo stadio. I minori di 14 anni non possono accedere all’impianto se non accompagnati da un maggiorenne e, comunque, mai senza regolare titolo di accesso che dia diritto al posto nel settore cui il titolo fa riferimento. Non è, infatti, consentito l’ingresso in settori differenti da quello riportato sul titolo di accesso. Ogni società professionistica deve prevedere iniziative di fidelizzazione, come la “family pass”, la possibilità di acquistare a prezzo ridotto i tagliandi per un nucleo familiare, o prezzi ridotti per gli under 14 o gli over 60. All’interno degli stadi, le nuove misure prevedono settori più piccoli (anche attraverso la “frammentazione” dei settori preesistenti) per aumentarne la sicurezza, piani di afflusso e deflusso più efficaci e riqualificazione degli impianti sportivi in termini di comfort. Ogni società sportiva deve nominare un proprio rappresentante per le relazioni con i tifosi che, in occasione delle trasferte, assicurerà la propria attività in supporto alla società organizzatrice. 

di Roberto Urizio
giornalista de Il Piccolo e City Sport

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