di Mauro Farina
I beni culturali ed architettonici sono grandi attrattori turistici in grado di poter rilanciare l’economia nazionale senza inquinare o danneggiare l’ambiente. Il turismo, infatti, non apporta danni all’ambiente ed è una risorsa per qualsiasi popolazione locale.
Il governo italiano, negli ultimi mesi, sta puntando molto su una “crescita verde” come risorsa per condurci fuori dalla crisi economica globale: entro il 2030 le emissioni di CO2 si ridurranno e le energie rinnovabili si incrementeranno del 27%. E il semestre europeo a guida italiana è un’ottima occasione per affermare che l’ambiente è indispensabile per la crescita economica e non solo per poter salvare il pianeta. Per questo motivo anche i beni architettonici e culturali sono delle “miniere” per arrivare a tutto ciò: sono grandi attrazioni turistiche che potrebbero , se ben sfruttate, rilanciare la nostra economia. Ciò che si cerca è quindi un turismo di qualità che non arrechi danni all’ambiente e che possa essere una risorsa per tutte le popolazioni locali: il governo sta infatti lavorando affinché questa mentalità sia accettata da tutti, premiando chi investe nel rispetto e nella tutela dell’ambiente stesso.
“I rifiuti, le eco-mafie, i reati ambientali sono una sfida difficile e lunga da affrontare che si può vincere con la cooperazione di tutti gli apparati statali sia per la repressione che per la programmazione del territorio. Ma questo è possibile solo se vi è una cooperazione di tutte le forza dell’ordine, della magistratura e delle classi dirigenti ed imprenditoriali. Ma senza il volontariato non potrebbe comunque esistere: le azioni dei volontari vanno sostenute, soprattutto quelle per la cura del territorio” è ciò che ha affermato il ministro all’ambiente Gian Luca Galletti nei riguardi dell’operato del governo italiano per la cura del proprio territorio ed ambiente.