Addio a Maria Luisa Spaziani

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

La poetessa Maria Luisa Spaziani ci lascia con i suoi scritti di cui 360 lettere in cui è testimoniata la sua amicizia con Eugenio Montale.

Maria Luisa Spaziani e Eugenio Montale. Fonte google.

Maria Luisa Spaziani e Eugenio Montale. Fonte google.

Lo scorso 30 giugno 2014 la poesia ha perso Maria Luisa Spaziani, ma noi non abbiamo perso i suoi versi: «Ma qui ora c’è l’oasi, catena di delizie e tormenti», ha scritto nella poesia intitolata “Una rosa che sboccia”. Ci ha lasciato una preziosa testimonianza di alta poesia italiana intrisa di delizie e tormenti, proprio come lo è la vita. Nata a Torino il 7 dicembre 1924 in una famiglia appartenente al ceto borghese. Appassionata fin da adolescente alle materie letterarie, in cui predilige il mito di Giovanna D’Arco e la letteratura francese. Si dedica alla scrittura a soli diciannove anni diviene direttrice della rivista «Il dado», per poi approdare anche all’insegnamento presso l’Università degli Studi di Messina. La sua vita è segnata dall’amicizia intellettuale e dalla complicità instaurata con il noto poeta Eugenio Montale, frequentato a Milano, con cui ha scritto diverse poesie. L’Università degli Studi di Pavia conserva, presso il Fondo manoscritti Maria Corti, ben 360 lettere che testimoniano il lungo sodalizio. Un segno indelebile che in tarda età l’ha portata anche a diventare presidente dell’Universitas Montaliana e del Premio Montale. Ma, nella sua vita ha avuto un ruolo fondamentale anche l’amicizia femminile, in particolare con Virginia Woolf, di cui conosciamo una dedica in cui la chiama in tono materno “piccola direttrice”. Tra le sue opere ricordiamo: La stella del libero arbitrio (1986); I fasti dell’ortica (1966); Un poema dedicato a Giovanna D’arco (1990); Donne in poesia (1992); La traversata dell’oasi (2002); La luna è già alta (2006).

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