In ricordo della Dr. Maya Angelou

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

Si è spenta a Winston Salem in North Carolina, nella propria abitazione, la dr.ssa Maya Angelou, poetessa statunitense nata a St. Louis, in Arkansas, il 4 aprile 1928. Nome di battesimo, Marguerite Johnson.

th (1)Si conclude oggi una vicenda di sofferenza, lotta e poesia. Diciamo addio a Maya Angelou, ma non al suo ricordo. Echi dei suoi versi vivranno per sempre. Come sosteneva Isaac B. Singer «in qualche punto dell’universo deve esserci un archivio in cui sono conservate tutte le sofferenze dell’uomo. Non esisterebbe giustizia divina se la storia di un misero non ornasse in eterno l’infinita biblioteca di Dio». A soli sette anni aveva vissuto una devastante esperienza di stupro ed era stata, per molti anni, vittima di discriminazioni razziali. Si è sempre rialzata, come ripete nei versi di una delle sue più celebri poesie “Still i rise”: « (…) puoi gettarmi nel sudiciume e calpestarmi, ma ancora una volta mi alzerò (…). Un animo imbattibile, forte e sensibile che ha saputo lottare con la forza di un eroe e ha saputo comporre versi con l’animo di un angelo. La sua forza interiore non ha permesso alle brutture della vita di penetrare nel suo animo, che si solleva in volo tra le righe dei suoi versi. La sua mente ha tenuto strette anche le redini dell’intelletto e non si è lasciata vincere da desolazione e depressione, ha, infatti, trovato la forza per affermare se stessa, la dignità di donna e la dignità del suo colore di pelle laureandosi e occupandosi di cultura. Una testimonianza molto attuale, per tutte le donne, ancora oggi, vittime di maltrattamenti, un’eroina da salutare materialmente, ma non spiritualmente, perché sarà sempre viva attraverso i suoi scritti.

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