Le sostanze dopanti più “trendy”

Claudia Fallica

Doping significa violare l’etica dello sport, cercare di essere i più forti andando oltre i propri limiti, ingannando se stessi, il proprio corpo e gli altri.
Soprattutto, doping significa muovere contro gli stessi principi di base dello sport, di onesta competitività, salubrità, correttezza, ricerca del benessere e della forma fisica, stile di vita sano e rispetto dell’avversario. In Italia, il doping è severamente disciplinato dalla legge 14 dicembre 2000, n. 376, denominata “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping”. Nonostante le misure introdotte da tale legge al fine di contrastare il fenomeno, quest’ultimo sembra, invece, dilagare.
La legge sostiene che “costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. Oltre alle problematiche etiche e legali, vanno considerati gli effetti legati all’uso di sostanze dopanti: costringere il proprio corpo a non sentire la fatica, ad andare oltre i limiti del proprio cuore, del proprio respiro, a non percepire l’affanno, l’esaurimento dell’energia muscolare, significa non soltanto ingannare se stessi, ma anche la natura, incorrendo in gravi conseguenze per la salute. Sottoporre un fisico sano a cure farmacologiche per ottenere prestazioni massime in tempi ridotti porta inevitabilmente a gravi scompensi nel lungo periodo. Le sostanze assunte nel mondo dello sport come doping sono moltissime. Per rendere l’idea di quali siano tali sostanze e i loro effetti negativi sul corpo umano se ne riporta un breve elenco per tipologia.

Sostanze stimolanti
Le sostanze stimolanti trovano largo impiego presso gli atleti, in particolare nell’ambito del ciclismo e della corsa, in quanto agiscono a livello neurologico in due direzioni: annullano la sensazione di affaticamento e provocano eccitazione, slancio, forza muscolare. Gli effetti negativi riguardano un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, che nel lungo termine possono sfociare in vere e proprie patologie ai danni del cuore, con rischio di infarto. Essendo degli eccitanti hanno effetti secondari come difficoltà ad addormentarsi, mal di testa e, nei casi più gravi, possono condurre a depressione, allucinazioni, schizofrenia. L’atleta si sente forte e sicuro di sé, soddisfatto di riuscire ad esprimere il massimo.
Ma ciò avviene non solo grazie esclusivamente alla propria preparazione fisica.

Narcotici
L’uso di narcotici nell’ambito sportivo è diffuso nelle discipline che prevedono contatto fisico, quindi dolore, come il pugilato. Queste sostanze vengono impiegate per il trattamento di traumi e crampi e per alleviare il dolore. Illegalmente sono usate dagli sportivi perché permettono di non sentire il dolore causato dai traumi, al punto da non riuscire a percepire danni fisici e situazioni di rischio per l’organismo protraendo, così, la competizione oltre i limiti permessi dal proprio corpo. Tra i narcotici più utilizzati vi sono la morfina, l’eroina, il metadone. Sono tutti ugualmente pericolosi e recano effetti collaterali come dipendenza e crisi di astinenza, complicanze cardiovascolari come ipotensione e tachicardia, collassi respiratori, giungendo, nei casi estremi, alla morte.

Steroidi androgeni-anabolizzanti
In questo caso si tratta di ormoni. Un esempio è il testosterone, efficace per indurre la crescita della muscolatura negli sport come il culturismo. Può causare gravi forme di cancro, rottura dei tessuti muscolari, infarti, emorragie, ictus, problemi al fegato. La natura ormonale può determinare anche impotenza ed aggressività negli uomini e sterilità ed irsutismo nelle donne.

Eritropoietina (EPO): effetti e rischi
L’eritropoietina, anch’essa un ormone, è prodotta dai reni con la funzione di stimolare il midollo osseo alla produzione di globuli rossi. Viene sintetizzata in ambito farmaceutico per curare anemie ed emorragie. Illegalmente è utilizzata dagli atleti per produrre un maggior numero di globuli rossi, in modo tale da ossigenare maggiormente il sangue ed aumentare la resistenza fisica e la potenza muscolare. Questa sostanza rende, però, il sangue più denso e viscoso, causando infarti, emorragie, ictus, complicazioni a carico del fegato e dei muscoli.

Beta-2 agonisti
Sono sostanze usate per la cura dell’asma o altri problemi re-spiratori. Nel mondo dello sport agonistico vengono sfruttate per la loro capacità di dilatare i bronchi ed ampliare, così, la capacità respiratoria migliorando la resa fisica nella competizione. I beta-2 agonisti provocano disfunzioni nel battito del cuore e della pressione sanguigna, insonnia, senso di nausea, tremori muscolari, irritabilità.

Beta-Bloccanti
Usati in medicina come sostegno della funzione cardiaca in condizione di sofferenza cardiovascolare, vengono utilizzati nello sport per le loro proprietà calmanti: riducendo il nervosismo e l’ansia, migliora la resa sportiva. Causano gravi effetti collaterali, come depressione, allucinazioni, crisi cardiache, fino alla morte.

Diuretici ed agenti mascheranti
Sono farmaci che hanno la funzione di trattare malattie renali o insufficienze cardiache. Nel mondo dello sport, le proprietà diuretiche vengono sfruttate per perdere peso o urinare copiosamente al fine di smaltire rapidamente sostanze dopanti e non risultare, così, positivi ai test antidoping. Per questo motivo sono definiti anche agenti mascheranti. La perdita di potassio dal sangue che questi farmaci causano come effetto collaterale, la perdita di acqua e sali minerali possono portare a crampi muscolari, abbassamento di pressione e, in casi gravi, morte.

Insulina
L’insulina è un ormone naturalmente prodotto dal pancreas e usato in medicina per la cura del diabete. In ambito sportivo agonistico viene, invece, usata la sua funzione coadiuvante nell’assorbimento del glucosio per favorire depositi di zuccheri che fungano da riserve energetiche per le prestazioni dell’atleta e per migliorare la resistenza dello stesso nella competizione.
Usata come agente dopante, può portare a stati di ipoglicemia con tutti i sintomi conseguenti (tremore, sudorazione, astenia, ansia, convulsione, letargia e, nei casi gravi, coma e morte).

Queste sono solo alcune delle sostanze usate come doping.
L’elenco è ancora molto lungo, con tutti gli effetti negativi associati. La lista è destinata a crescere grazie a studi ed esperimenti di una medicina sportiva non proprio ortodossa.
Preoccupante anche quanto il fenomeno doping stia dilagando nello sport amatoriale, ove i controlli sono rari, e anche fra i giovanissimi. Da parte dei mezzi di comunicazione, è importante infondere una maggiore consapevolezza dei rischi ad ogni livello, dal dilettante al professionista. Tuttavia, il giro di interessi celato dietro lo sport agonistico sembra muoversi nella stessa direzione: milioni di appassionati e tifosi, con una mole ingente di denaro, costituiscono un’enorme risorsa. L’attesa degli spettatori per imprese spettacolari e record superati brillantemente di volta in volta dagli atleti è stata sempre soddisfatta. Tale considerazione basterebbe a far riflettere: se per essere un vero atleta è necessario che ogni record vada battuto, così come da sempre accade nella storia dello sport, nei prossimi vent’anni e con i progressi della medicina sportiva (anche di quella illegale) quali saranno le prestazioni degli atleti? Basta un rapido confronto fra i record storici e quelli attuali in una qualsiasi disciplina sportiva agonistica. Intervengono certamente i progressi nella tecnica sportiva, l’evoluzione della specie, i miglioramenti nell’alimentazione e quelli nella tecnica dei materiali (completini all’avanguardia per aerodinamicità o scarpe altamente performanti). Ciò è sufficiente per porsi una domanda: se il doping va di pari passo con lo sport, dove arriveranno gli atleti per soddisfare le attese del loro pubblico e di tutti gli interessi che ruotano attorno al mondo sportivo? Provando a rispondere, pare difficile pensare ad un passo indietro, ad uno sport senza doping che renda tutti i record più alla portata dell’essere umano con i propri limiti e le proprie imperfezioni. Se ricordiamo cosa significa etica nello sport, possiamo affermare che riprendere coscienza del proprio corpo e della propria natura rispettando, al contempo, le regole e gli avversari ci rende “recordmen” meno perfetti, ma, senza dubbio, veri sportivi.

Claudia Fallica
collaboratrice Socialnews

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