La Signoria tra il IX e X secolo

di Tiziana Mazzaglia    @TMazzaglia

Una breve sintesi su quanto ha caratterizzato i secoli IX e X: Proprietà fondiaria, poteri, obblighi, il banno, i tributi fiscali, le carte di franchigia.

Fonte: google.it

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Fra il IX e il X secolo in ambito rurale si formarono le signorie fondiarie, così denominate, perché basate sulla proprietà fondiaria. In questo periodo i signori fondiari aumentano la loro autorità sui coltivatori delle loro terre. Contemporaneamente molti contadini che possedevano terre di proprietà e che, quindi, non c’ entravano nulla con i signori proprietari fondiari della zona, per le difficoltà economiche che stavano vivendo e per ragioni di sicurezza, si affidavano a questi signori, che localmente erano potenti, ai quali cedevano le loro terre ottenendo in cambio protezione. Questo fatto aumentò l’estensione della proprietà fondiaria e aumentò i poteri dei signori. Questi poteri erano esercitati sui contadini ed erano di comando a una sorte di bassa giustizia, che prevedeva processi civili e criminali di non grande importanza con la pena dell’imposizione di multe e di punizioni. Questi poteri venivano esercitati sia sui contadini di condizione servile che su quelli di condizione libera. I grandi proprietari godevano delle immunità, cioè, di privilegi che impedivano agli ufficiali del re di entrare nelle terre dell’immunista per imporre tasse, fare la leva, esercitare la giustizia. I protetti in cambio del potere avevano obblighi precisi relativi alla manutenzione e alla difesa. Indipendentemente dalla condizione giuridica finivano per trovarsi in una condizione di dipendenza dal signore della fortezza che veniva riconosciuto non solo come responsabile della protezione militare, ma anche dell’ordine pubblico e della giustizia. Ai signori venivano riconosciuti i poteri: di banno, cioè, di comando; di amministrare la giustizia;  di imporre tributi fiscali. Questi poteri si esercitavano su un territorio complesso, non solo sui coltivatori delle terre dei padroni, ma anche su tutti coloro che risiedevano in quel territorio e dovevano riconoscere il banno del signore (liberi proprietari, coltivatori, artigiani). Per questo motivo, cioè, per il fatto che si estendevano su un territorio, queste signorie erano dette territoriali o bannali. Raramente un signore bannale era anche un signore fondiario. Più frequentemente si verificava che su un territorio si esercitavano poteri diversi da parte di un signore territoriale che aveva lì le sue terre e uno o più signori fondiari laici o ecclesiali. Spesso la stessa famiglia contadina era sottoposta a oneri, prestazioni e obbedienze diverse nei confronti dei signori più potenti, con una sorta di conflittualità a volte, anche, molto aspra. Questo fino a tutto il secolo XI. Di seguito in concomitanza con lo sviluppo della città e con l’evoluzione sociale che in essa avveniva, si verificò, anche, nelle campagne un intenso processo di trasformazione, che consiste nel sopportare sempre meno i soprusi dei signori. Alcuni fuggivano, altri si dirigevano verso la città in cerca di condizioni migliori di lavoro e con le conseguenze che in ambito urbano ne derivano. Ma, anche, coloro che restavano in campagne all’interno delle stesse signorie rurali hanno qualcosa da dire, vogliono che si definiscano meglio le condizioni e i limiti entro i quali il signore poteva esercitare i suoi poteri. La definizione dei poteri avviene attraverso degli atti scritti denominati “carte di franchigia” che predispongono: il riconoscimento dei diritti fino al allora negati ai contadini, come ad es. quello di potersi trasferire da un luogo ad un altro; poter esercitare un alleggerimento del carico fiscale; godere di esenzioni dalle imposte; limitare le attività agli agenti del signore. Per ottenere tutto ciò non era più possibile agire singolarmente, ma occorreva un’azione congiunta collettiva e un’organizzazione autonoma da parte dei rustici. Così, i cittadini dei vari centri si sono riuniti nell’ambito di una signoria e si sono organizzati insieme creando le nomine dei consoli. Questo ha causato la nascita dei comuni rurali su imitazione del comune cittadino. Anche in Italia, anni dopo, si è parlato dell’affermazione della piena libertà di tutti gli abitanti delle campagne, per la liberazione dei servi della gleba. Ad es. a Vercelli nel 1243, a Bologna nel 1256/57 e a Firenze alla fine del secolo XIII.

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