Il primo Natale con Papa Francesco

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

In tempo di avvento le parole e gli interventi di Papa Francesco sono rivolte con sensibilità ed attenzione ad ogni bisogno. Nel giorno di Natale il ‘silenzio’.

Gesù bambino: Fonte: google.

Gesù bambino: Fonte: google.

«A quanti dall’Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale, auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza e seguendo sempre la via del dialogo difendendo i diritti!». Parole rivolte ai Forconi in Piazza San Pietro, che mostrano solidarietà e comprensione verso enormi disagi, che hanno urgenza di trovare una via d’uscita. Poi, la visita ai bambini ricoverati, presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, per benedire i più piccoli bisognosi di cure e affetto. Oggi, 24 Dicembre, Papa Francesco si prepara a celebrare il suo primo Natale da Papa, prima messa in Vaticano! Tra le sua ammonizioni ci ricorda l’importanza del silenzio. Anche su Twitter ha scritto: «Natale fa bene stare un po’ in silenzio». Quell’assenza di rumore che tante volte spaventa, perché come tale mostra l’illusione di essere solo “assenza” celando la verità di essere la base musicale su cui riecheggiano tante parole chiuse nel nostro intimo. Nella religione Cristiana il simbolo del silenzio è Maria, perché “custodiva suo figlio nel silenzio” ed è questa la metafora da seguire per far rinascere in noi un bambino destinato a divenire Re, Salvatore trionfante. In ebraico ‘silenzio’ viene tradotto con la parola ‘vrx’ (charàsh) viene tradotta letteralmente ‘essere sordo o muto’ e ricorre nella Bibbia ben centocinquanta volte, inteso come astensione dal parlare, da parte di chi potrebbe farlo, ma si astiene, quindi un silenzio attivo e intenzionale. Nella lingua ebraica vi è però un altro termine, ‘hrx’ (chashàh) meno ricorrente nell’antica scrittura e tradotto in senso passivo e imposto, spesso legato a situazioni spiacevoli. Ancora, vi sono altri termini, ‘sigào’ che indica assenza di rumore, ‘hesuchàzo’, tradotto come disposizione d’animo quiete. Nelle antiche scritture si parla anche del silenzio di Dio, per indicare il Suo canale adoperato per trasmettere messaggi all’uomo. Poi, ci sono le molte occasioni della nostra vita, in cui, anche, Dio tace e non risponde alle nostre suppliche, ma ci lascia nel silenzio, per mettere alla prova la nostra fede. In particolare, nella realtà in cui viviamo ci sono molte e troppe preghiere in attesa di forti risposte. Non ci resta che attendere il primo gemito del Bimbo che nascerà questa notte!

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