Cosa significa realmente la parola ateismo

di Mauro Farina

Da anni e anni si sente parlare di ateismo e di persone atee, cioè che ritengono non vi sia alcun Dio. In tutte le epoche storiche sono vissute persone atte, alcune delle quali erano persone di spicco: traiamo da queste la loro versione di ateismo.

La parola greca αθεοι nella Lettera agli Efesini 2,12 dal Papiro 46

La parola greca αθεοι nella Lettera agli Efesini 2,12 dal Papiro 46

Da anni e anni si sente parlare di ateismo e di persone atee, cioè che non credo nell’esistenza di alcun Dio. L’ateismo è un atteggiamento che esiste tutt’ora ma che è sempre esistito in tutte le epoche storiche: si ricordino i sofisti, cioè i primi filosofi nell’antica Grecia, che si definirono come i primi Atei. Le epoche passate non hanno conosciuto la formulazione ideologica dell’ateismo, che si è sviluppata infatti nella cultura ottocentesca, anche se solo in teoria.
I primi pensatori negarono l’esistenza di nessun Dio, a prescindere da quale nome gli venga dato, in quanto lo credevano come un antagonista all’uomo, a cui impedirebbe la felicità; questi vennero definiti come i “Maestri Del Sospetto” a causa dei dubbi e discrediti che essi stessi gettarono sulle religioni tutte. Tra le persone che si definirono atee vi furono alcuni personaggi di spicco della cultura moderna e degli ultimi due secoli, e furono:
-Ludwig Feuerbach (1804-1872): riteneva ogni fede in un dio falsa, nata dall’istinto dell’uomo, mentre la consapevolezza di dio nasce dalla consapevolezza dell’esistenza umana.
-Karl Marx (1818-1883): riteneva la religione come una pura invenzione umana, frutto di desideri e aspettative. La frase ‘La religione è l’oppio dei poveri’ è spiega la fede in Dio come illusoria e come rifugio delle delusioni.
-Sigmund Freud (1856-1939): considerava la religione come un comportamento immaturo e regressivo, inteso come un sistema di dottrine e promesse illusorie.
-Albert Camus (1913-1960): sosteneva che non è possibile conciliare l’esistenza di un dio buono e del male e della sofferenza innocente.
-Jean Paul Sartre (1905-1980): sosteneva che l’uomo è completamente libero e responsabile di sè stesso mentre dio è una limitazione estrema a questa libertà umana.

Anche al giorno d’oggi si può dire di molte persone che si professano atei, anche se dietro a ciò si possono nasconder vari comportamenti:
-Si può negare l’esistenza di Dio in maniera convinta, pensiero da cui nasce l’ateismo sistematico;
-Vi è chi rifiuta la religione dell’ambiente culturale in cui venne allevato ed educato e questo lo porta a negare l’esistenza i Dio;
-Vi sono le persone agnostiche, le quali ritengono che se Dio esita o meno, non è un problema risolvibile da parte nostra;
-Vi sono persone effettivamente indifferenti alla religione: esse non pensano nemmeno all’esistenza di Dio;
Durante il Concilio Vaticani II la Chiesa ha studiato questo fenomeno, passando in rassegna tutti i modi in cui si manifesta. Durante il Concilio venne ribadita l’importanza della ragione nella ricerca di Dio e della scelta di fede come risposta agli interrogativi profondi della vita dell’uomo. La fede venne poi presentata come l’unica via per la liberazione dell’uomo.

Rispondi