Preghiere, ammonizioni e aiuti concreti di Papa Bergoglio.

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Papa Francesco. Fonte: google.it

Papa Francesco. Fonte: google.it

Il Papa prega per le disgrazie dei nostri giorni, non mancano anche aiuti concreti e avvertimenti per chi non attraversa la retta via.

Tempi difficili e senza tregua, che richiedono una costante e fattiva presenza del nostro Papa. Prima la guerra in Siria, gli orrori di Lampedusa, le donne e i bambini massacrati nella Repubblica Centroafricana e adesso la catastrofe nelle Filippine e come sempre la corruzione in Italia. La Chiesa ha mostrato, attraverso Papa Bergoglio, di essere una presenza che agisce nella vita degli uomini. Come direbbe Alessandro Manzoni, si ha avuto la testimonianza di provvidenza, attraverso aiuti concreti. Si parla di un primo contributo di 150.000 dollari versati dal Pontefice attraverso il Pontificio Consiglio Cor Unum. Anche la Caritas ha inviato centomila euro e la Conferenza episcopale italiana tre milioni di euro. Soldi, questi, che sanano e salvano e da altra parte notizie di soldi spesi male. Non sempre il denaro viene gestito in modo corretto e la corruzione lo trasforma in veleno, grano e zizzania si sa, crescono insieme, ma sfornano pani diversi. “Pane amaro”, lo chiama papa Bergoglio, nell’omelia della Santa Messa, di giorno 8 Novembre c.m. a Santa Marta, Roma. Sembra di ricordare la novella di Verga intitolata “Pane nero”, che era destinato ai poveri, ma qui il colore scuro del pane sa di sporco. Cibo per famiglie di privilegiati che costa lo svantaggio di altre. Nell’omelia della Santa Messa, celebrata giorno 11 Novembre c.m., nella cappella di Santa Marta, a Roma, Papa Francesco ha commentato il brano del Vangelo secondo Luca 17, 1-6, passo in cui compare scritto «Guai a colui a causa del quale vengono gli scandali». Uno scandalo fa male a tutta la Chiesa. La preghiera del Santo padre si rivolge a chi si deve impegnare per fuggire il maligno: “peccatori sì, corrotti no”.

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