Cinema, Francesca Neri al Napoli Film Festival ripercorre la sua carriera e ricorda Troisi

L’attrice Francesca Neri, intervenuta ieri al Napoli Film Festival

NAPOLI – Con un abbigliamento scuro su cui risalta il viso luminoso, quasi di porcellana, che non lascia scorgere i segni del tempo, l’attrice Francesca Neri è intervenuta ieri al Napoli Film Festival per la proiezione dell’ L’età di Lulù, film che nel ‘90 la consacrò al successo, dell’appena scomparso e discusso Bigas Luna.

Nel ripercorrere con il pubblico la sua carriera, attraverso spezzoni di vari film da lei interpretati e intervallati dalle domande del giornalista Fabrizio Corallo, non si poteva non partire da Massimo Troisi con il quale nel ‘91 lavorò in Pensavo fosse amore invece era un calesse, film che le valse il primo nastro d’argento.

“Mi sembra che non ci siano parole giuste – ha detto l’attrice – per parlare di Massimo.”

“La scorsa settimana – ha continuato –  sono stata a Napoli per un’intervista per un documentario su Massimo Troisi. Abbiamo ripreso al Borgo Marinaro, uno dei set del film. Napoli è Troisi, e con lui ho conosciuto questa città. Mi manca. Diceva sempre che le pause erano più importanti delle battute perché nelle pause un attore ci può mettere tutte le emozioni possibili”.

Un altro pensiero affettuoso la Neri lo ha rivolto a Francesco Nuti, con cui ha girato il film Io amo Andrea, vittima nel 2006 di un  grave incidente domestico: ”Sono molto legata a Francesco,  ho seguito la sua malattia e sono felice che possa presenziare a questo evento a Firenze (il Mandela Forum, ndr ). È un primo ritorno che potrebbe spero preludere a un ritorno alla regia per cui mi sono già resa disponibile”.

Dall’esperienza italiana – tra cui un film anche con Carlo Verdone – si è passati a quella spagnola che le è valsa il secondo nastro d’argento come migliore attrice per Carne Tremula di Pedro Almodovar: “Pedro è un regista totalizzante. Usa gli attori al massimo sia dal punto di vista fisico che psicologico”.

E proprio grazie alla Spagna, Francesca Neri è arrivata ad Hollywood con Danni Collaterali che l’ha vista recitare accanto ad Arnold Schwarzenegger (“già sul set si vedeva la sua stoffa come governatore”- ha detto l’attrice), e con Hannibal di Ridley Scott dove è comparsa accanto a Giancarlo Giannini (ospite anche’egli di questa edizione del Napoli Film Festival).

“Giannini superava di gran lunga Hopkins – ha dichiarato Francesca Neri. Anthony era concentratissimo sul set, mentre Giancarlo scherzava e rideva con tutti. Poi arrivava il suo ciak ed era assolutamente perfetto”.

L’incontro ravvicinato è continuato ricordando il regista Pupi Avati (con cui ha girato tre film): “È una persona entusiasta, anche se è noto per essere un burbero. Con lui ho un rapporto splendido”.

Sul finale, la protagonista dell’Età di Lulù, ha anticipato i suoi progetti futuri: “Ho girato un film a Londra con il regista Mirko Pincelli. Non posso dire troppo: il film è un po’ un thriller, un po’ un giallo, un po’ sentimentale”.

“È un film sull’oggi – ha chiosato la Neri – sull’essere umano, sul fatto che cresciamo cercando conferme e dimentichiamo tutto ciò che c’è indietro a noi”.

di Ornella Esposito

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