Lo studio di Fonologia Musicale della RAI: un glorioso passato senza presente

“Lo Studio di Fonologia è il risultato di un incontro fra la musica e le possibilità dei nuovi mezzi di analisi e di trattamento del suono” – Luciano Berio

Il generatore di suono bianco, il selezionatore d’ampiezza, il modulatore dinamico, i modulatori ad anello, il trasportatore di frequenza, il modulatore impulsivo, il dosatore elettronico, il generatore di ‘toc’, il comparatore catodico, i filtri di ottava e a terzi di ottava. Questi i famosi nove oscillatori che resero unico in Europa lo Studio di Fonologia Musicale di Radio Milano, nella sede RAI di Corso Sempione 27. Nato nel giugno del 1955 dall’iniziativa congiunta del Maestro Luciano Berio e del Maestro Bruno Maderna, su progetto del fisico Alfredo Lietti, diventa ben presto il ‘terzo polo’ della ‘nuova musica’ in Europa, un punto di riferimento nel panorama post bellico della musica elettroacustica internazionale, sintesi delle esperienze concrete ed elettroniche che si compivano nello Studio für Elektronische Musik (WDR) di Colonia e presso il Groupe de Recherches Musicales (GRM) di Parigi.

Figura centrale dello Studio, Marino Zuccheri, Maestro e Artigiano del Suono. Le nuove tecnologie, sconosciute ai compositori, avevano necessità della costante presenza del Tecnico che fosse in grado di mediare tra le loro esigenze e le possibilità operative delle apparecchiature elettroniche. La sua collaborazione con i compositori, tra i quali Luciano Berio, Bruno Maderna, Luigi Nono, Aldo Clementi, Giacomo Manzoni, Angelo Paccagnini, John Cage, Henry Pousser, Karlheinz Stockhausen, era totale: ripresa e registrazione del suono, generazione e trasformazione dello stesso, montaggio dei nastri magnetici, al missaggio, fino alla diffusione sonora nei teatri.

‘Il tecnico del suono non è più un esecutore in senso classico – racconta di sé, Marino Zuccheri – È un collaboratore alla realizzazione, che conosce tutti i segreti delle nuove macchine’. E si doveva respirare una bell’atmosfera nello Studio. Basta ascoltare le parole del Maestro Luciano Berio in un filmato dell’epoca: ‘Questo è lo Studio di Fonologia Musicale della RAI Radio Televisione Italiana a Milano; fu uno dei primi studi di musica elettronica e vi sono generatori di suono, filtri, magnetofoni, modulatori, tavole di controllo e molte altre cose, e vi sono anche degli eccellenti tecnici, tra i quali Marino Zuccheri. C’è tutto il necessario per la musica elettronica, compreso il buonumore, indispensabile quando si deve correre da un’apparecchiatura all’altra, compiere centinaia di operazioni manuali e tagliare pazientemente il nastro magnetico con le forbici’.

Marino Zuccheri è stato l’unico titolare della Fonologia dal giugno del 1955 al 28 febbraio del 1983, giorno in cui lo Studio è stato chiuso.

‘Dopo gli anni Sessanta/inizi anni Settanta, non è più la radio che fa ricerca (non essendo più un mezzo sperimentale). Nasce il computer e i centri di ricerca si spostano. Non aggiornando più le attrezzature, senza un rinnovamento tecnologico, i compositori frequentavano sempre di meno lo Studio di Fonologia. Inoltre, l’assenza dei grossi nomi (Berio andò a Parigi con l’Ircam, Luigi Nono a Friburgo, Maderna scompare prematuramente nel 1973) ha influito sull’inevitabile declino’, racconta Maddalena Novati, consulente RAI Produzione Radiofonia e responsabile dell’archivio di Fonologia. ‘Nel 1996 – prosegue la Novati – avevo fatto una promessa al Maestro Luciano Berio: ricostruire un’immagine il più possibile completa dello Studio di Fonologia Musicale di Milano recuperando da una parte i materiali musicali (nastri, partiture, progetti) e dall’altro le apparecchiature’. E la promessa, l’ha mantenuta. Dal giugno del 2008, nella sala 36 del Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano è, infatti, possibile visitare e conoscere lo Studio di Fonologia Musicale della RAI, ricostruito quasi totalmente, con i suoi dispositivi e i suoi arredi, oltre i nastri, i documenti cartacei e gli schedari.

Alessia Petrilli

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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