I diritti nel business digitale

Le licenze standard SIAE vengono costantemente aggiornate, vista la proliferazione dei modelli di business che pongono sempre nuove sfide nell’individuazione della base del compenso e dei criteri per la determinazione dei diritti d’autore.

La SIAE è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per il funzionamento corretto del mercato in ambiente digitale ed opera per assicurare la tutela dei diritti degli autori in tutti i settori in cui si esplica la sua attività (musica, teatro, letteratura, audiovisivo, arti visive). Dopo un’iniziale diffidenza, causata dal timore di essere espropriati dei propri diritti, autori e società di collecting hanno compreso che il fenomeno Internet non va combattuto, ma gestito con intelligenza e spirito innovativo: Internet ha cominciato ormai da tempo a perdere parte del suo carattere aperto, i servizi di qualità migliore sono quelli offerti a pagamento ed esiste la speranza che, grazie alle nuove tecnologie, l’industria musicale e gli autori ritrovino i clienti perduti.
Nel nostro futuro, si può immaginare una combinazione di servizi diversificati (supporti fisici, telefonia mobile, Internet, televisione digitale, satelliti, cavo), con quote di mercato variabili da Paese a Paese in rapporto alle abitudini di consumo dei singoli territori ed agli investimenti in tecnologia dei maggiori gruppi multimediali. A conforto degli amanti dei media tradizionali, va comunque chiarito che il progresso tecnologico non avanza per processi di sostituzione, ma per complementarità (la televisione si è affiancata alla radio, ma non l’ha sostituita). Non è, insomma, ancora giunto il tempo dell’abbandono del Compact Disc.
Storicamente, la SIAE è stata una delle prime società di autori al mondo a predisporre una licenza per l’utilizzazione della musica su Internet, nel 1999. É stata anche la prima in assoluto in Europa a lanciare una licenza sperimentale per il podcasting ed a rilasciare autorizzazioni specifiche alle web radio ed alle web tv. Anche l’utilizzo del repertorio musicale sulle varie piattaforme innovative, dal digitale terrestre alla IPTV, è stato regolamentato. Il settore dotato di maggiore rilievo economico nelle tecnologie on-line è attualmente costituito dall’utilizzo delle opere musicali (il database SIAE consta di oltre 8 milioni di opere musicali, a cui si devono aggiungere oltre 20 milioni di opere accessibili mediante il collegamento con le banche dati delle altre società di autori), la cui tutela è esercitata dalla SIAE attraverso un articolato pacchetto di licenze. Riguardano l’uso della musica sulla rete Internet e sulle reti di telefonia mobile, fenomeno per il quale la SIAE autorizza lo scarico delle suonerie e quello dei file più complessi nella memoria dei cellulari di terza generazione. Accanto a queste licenze standard, proposte a tutti gli operatori che svolgono attività facilmente inquadrabili in una determinata categoria, esistono numerose licenze particolari, elaborate per tener conto di particolari modalità di utilizzazione. Ad esempio, la distribuzione via Internet di film o musica attraverso sistemi interattivi di Video on Demand o Audio on Demand, o la fornitura diretta di servizi musicali destinati ad attività B2B (esercizi commerciali, ristoranti, bar, alberghi), che consentono di eliminare la spedizione materiale dei supporti fisici. Stabiliti i principi di amministrazione delle nuove categorie di diritti, rispettati nei rapporti con i propri associati, la SIAE ha completato il processo di negoziazione dei testi standard delle licenze e delle relative tariffe con le associazioni di categoria degli operatori, secondo una linea di intervento adottata da sempre in tutti i settori della sua attività. Le licenze prevedono il pagamento di compensi percentuali sulle somme riscosse dai licenziatari per l’utilizzo del repertorio musicale, con minimi garantiti associati alle caratteristiche peculiari delle singole realtà imprenditoriali e finalizzati ad assicurare agli autori un livello di remunerazione adeguato anche in caso di servizi gratuiti (il c.d. uso senza finalità di lucro).
Le licenze standard SIAE vengono costantemente aggiornate, vista la proliferazione dei modelli di business che pongono sempre nuove sfide nell’individuazione della base del compenso e dei criteri per la determinazione dei diritti d’autore. È il caso dello “Sponsorship Model” (in cui una società paga un sito per acquistare un certo numero di download, ceduti poi ai clienti in aggiunta alla vendita di altri prodotti), dello ”User-demographic Model” (in cui il numero di opere poste gratuitamente a disposizione dell’utente dipende dal numero di risposte da lui fornite in occasione di ricerche di mercato), del “Datamining Model” (in cui si acquisiscono dati sulle abitudini dei consumatori, poi rivenduti alle aziende interessate al loro utilizzo commerciale) e dell’“Equity Model” (in cui il traffico ottenuto attraverso il download gratuito di brani musicali agevola il collocamento in Borsa delle azioni della società titolare del sito web). Minori difficoltà di determinazione dei compensi presentano l’“Advertising Model” (in cui i ricavi pubblicitari dipendono dal traffico e dalla qualità del sito che offre gratuitamente la musica ai visitatori), il “Subscription Model” (in cui è richiesto il pagamento di un canone per accedere al servizio) e i sistemi concettualmente più vicini a quelli del mercato tradizionale della musica, come il “Pay per Download”, il “Pay per Listening” o il “Pay per Rental”, associati a sistemi più o meno permissivi di Digital Rights Management. Ad oggi, sono oltre 1.650 le licenze SIAE attive, suddivise in molte tipologie: ci sono quelle per i servizi di vendita al pubblico dei file musicali, quelle per i servizi di promozione della musica da parte dei titolari dei diritti (autori, editori, artisti, produttori fonografici), quelle relative alla background music nei siti di aziende commerciali, quelle per i servizi di webcasting (web radio e web tv), quelle per servizi di telefonia mobile. Attualmente, gli incassi SIAE relativi alle utilizzazioni on-line rappresentano circa il 16% dei diritti incassati per la vendita di supporti fisici. Allargando lo sguardo alle licenze più recenti rilasciate dalla SIAE, si può sostenere come una tappa fondamentale nell’attività di tutela sia stata l’accordo firmato nel luglio del 2010 con YouTube. L’obiettivo era quello di assicurare agli autori ed agli editori italiani un compenso che tenesse conto dell’intensità di utilizzo delle loro opere su una piattaforma molto popolare, che costituisce uno dei principali veicoli di diffusione e di valorizzazione del repertorio musicale. L’accordo concluso dalla SIAE copre l’uso in Italia, in modalità streaming, di musica ed opere audiovisive del repertorio della Società nei video presenti su YouTube, in modo tale che gli autori, i compositori e gli editori musicali da essa rappresentati siano ricompensati ogni volta che viene utilizzata la loro musica. La licenza prevede una durata di tre anni, fino al 31 dicembre 2012. Più recentemente, la SIAE ha raggiunto altri accordi che costituiscono tappe parimenti significative nell’internazionalizzazione della gestione dei diritti on-line: l’attività è stata svolta in autonomia ed attraverso la partnership italo-franco-spagnola Armonia (www.armoniaonline.com), l’alleanza costituita tra la SIAE, la francese SACEM/SDRM e la spagnola SGAE per gestire su base paneuropea le licenze per l’utilizzo on-line dei repertori musicali.
Nel corso della 45^ edizione del Midem (il più grande mercato mondiale della musica), svoltosi nel gennaio 2011 a Cannes, è stata siglata, con la società americana Beatport, la prima licenza paneuropea di Armonia. Comprende il repertorio musicale delle tre società di autori membri dell’alleanza.
Sempre a Cannes, un accordo innovativo è stato raggiunto anche con Believe, uno dei più importanti aggregatori europei. É finalizzato ad assicurare anche ad autori ed editori indipendenti italiani i diritti versati negli Stati Uniti dai music service provider attraverso i produttori fonografici americani. Nell’occasione, il Presidente di Believe, Denis Ladegaillerie, ha sottolineato come la SIAE sia un partner di grande rilievo nel panorama europeo, grazie all’attività che essa svolge per assicurare ai suoi associati servizi sempre più capillari anche in ambiente on-line. Il portafoglio dei contratti paneuropei della SIAE si è recentemente arricchito di un altro importante accordo: l’intesa con Microsoft per il servizio di intrattenimento Zune. Grazie alla licenza per l’utilizzazione del repertorio musicale della SIAE, Zune ha così aumentato la gamma dei servizi legali offerti agli utenti della rete. La disponibilità di servizi di intrattenimento come Zune, che offre musica e video in abbonamento attraverso dispositivi e piattaforme diverse, consente agli utenti di avere accesso ad un’opzione legale in più e offre agli associati SIAE una nuova vetrina europea. Tra le new entry delle licenze paneuropee della SIAE vi è anche 7digital, un importante servizio di downloading, in origine disponibile solo nel Regno Unito, che negli ultimi sette anni ha esteso la sua attività ad altri Paesi europei, tra i quali l’Italia. La SIAE ha inoltre salutato con grande soddisfazione il lancio di un servizio italiano che punta ad allargare l’offerta legale di musica nel nostro Paese: si tratta del progetto CuboMusica della Telecom, alla quale è stata rilasciata una licenza sperimentale per l’utilizzazione delle opere musicali tutelate dalla Società. In conclusione, si può tranquillamente sostenere che l’acquisita operatività di Armonia, i nuovi contratti per la distribuzione internazionale delle opere audiovisive e le licenze paneuropee rilasciate di recente testimoniano la capacità di innovazione e lo spirito competitivo su cui la SIAE punta per assicurare ai suoi associati la tutela delle loro opere nell’era digitale.

Manlio Mallia
Vice Direttore Generale della SIAE

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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