Innovazione e semplificazione

Renato Brunetta

Semplificare è un lavoro faticoso, che richiede determinazione e tenacia. Le norme e l’adozione di misure organizzative e tecnologiche sono indispensabili, ma non bastano.

Le analisi condotte dalle principali organizzazioni internazionali individuano nella complicazione burocratica una delle prime cause dello svantaggio competitivo dell’Italia nel contesto europeo e nell’intera area Ocse. Com’è noto, la Commissione europea ha stimato per l’Italia un’incidenza dei costi amministrativi derivanti dai diversi livelli di governo pari al 4,6% del PIL, il che equivale ad un costo complessivo di circa 70 miliardi l’anno. È indubbio che, di fronte alla crisi, il peso degli oneri amministrativi sia ancor più intollerabile per le imprese e per l’intero sistema Paese. Per questa ragione, tagliare i costi della burocrazia per le imprese e disboscare la giungla delle procedure è divenuto un impegno prioritario. Di fronte alla crisi, il Governo Berlusconi ha così impresso una forte accelerazione agli interventi di semplificazione amministrativa. Il “Piano per la semplificazione amministrativa per le imprese e le famiglie 2010-2012”, che ho presentato nel Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2010 e condiviso con le associazioni imprenditoriali, fornisce il quadro dei risultati raggiunti dal “taglia-oneri” (ne parlo più avanti) e definisce obiettivi, strumenti e piani operativi volti ad intensificare e completare le attività in corso e conseguire, entro il 2012, il traguardo di un taglio di oltre il 25% dei costi della burocrazia. Una delle più importanti novità del Piano è rappresentata dalla logica di risultato: il successo si misura sull’effettiva riduzione degli oneri e dei tempi burocratici per le imprese. Per ciascun intervento vengono stimati i risparmi attesi e definiti i tempi e le responsabilità. I risultati raggiunti vengono verificati con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali. Non vanno sottovalutate le difficoltà e le forti resistenze radicate nei comportamenti consolidati delle amministrazioni.

Semplificare è un lavoro faticoso, che richiede determinazione e tenacia. Le norme e l’adozione di misure organizzative e tecnologiche sono indispensabili, ma non bastano: è essenziale un’attenzione nuova all’implementazione e alla comunicazione. Il risultato, infatti, non è pienamente raggiunto se non è effettivamente percepito dalle imprese. In coerenza con gli impegni assunti in sede comunitaria, è quindi ormai a regime il cosiddetto “taglia-oneri”: un’attività di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi sulle PMI essenziale per tagliare in modo sistematico i costi della burocrazia. La misurazione è realizzata dall’apposita task-force coordinata dall’Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica, con la partecipazione delle associazioni imprenditoriali e l’assistenza tecnica dell’ISTAT. Essa consente di individuare le procedure e gli adempimenti più costosi da semplificare e di valutare l’efficacia di ogni intervento sulla base della stima dei risparmi. Con il “taglia-oneri”, sono già state sottoposte a misurazione 71 procedure ad alto impatto sulle imprese, selezionate con le associazioni imprenditoriali: sono stati stimati costi burocratici per 21,5 miliardi di euro all’anno e adottati interventi di semplificazione in materia di lavoro, previdenza, prevenzione incendi e beni culturali che comportano un ‘taglio’ stimato di 5,5 miliardi di euro all’anno. Il risparmio atteso a regime dalle attività previste dal Piano per il completamento della misurazione e riduzione dei costi burocratici è pari a circa 12 miliardi di euro annui. Ad arricchire il quadro dei numerosi interventi di semplificazione operativi o in itinere vi sono anche le misure adottate in materia di edilizia libera, SCIA e Conferenza dei servizi, da tempo attese dal mondo imprenditoriale. Con la manovra finanziaria è stata inoltre introdotta un’innovazione senza precedenti per l’Italia: il principio di proporzionalità per gli adempimenti amministrativi, che verranno differenziati in relazione alla dimensione, al settore in cui l’impresa opera e all’effettiva esigenza di tutela degli interessi pubblici, in linea con le previsioni dello Small Business Act adottato a livello comunitario.

Si tratta di un’operazione di semplificazione nuova per le oltre 4.500.000 PMI (il 95% delle quali ha meno di 10 addetti) che consentirà, tenendo conto anche dei risultati della misurazione, di eliminare o semplificare adempimenti inutili o eccessivi per le PMI sulla base del criterio di proporzionalità, e di estendere l’autocertificazione e l’uso delle tecnologie. Il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione è già al lavoro per la predisposizione degli appositi regolamenti, con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate e delle associazioni imprenditoriali, le quali hanno indicato le prime aree sulle quali intervenire: ambiente, prevenzione incendi e sicurezza sul lavoro. Non è tutto. Il disegno di legge collegato alla finanziaria 2010 contiene numerose e importanti misure di semplificazione, tra le quali si ricordano la previsione della “Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche” per contrastare le molestie amministrative ed assicurare l’effettività ai diritti delle imprese e dei cittadini, le misure in materia di privacy, il permesso di costruire on-line e l’estensione della riduzione degli oneri alle Regioni, agli Enti Locali e alle Autorità indipendenti. Sono stati inoltre definitivamente approvati e pubblicati i regolamenti sullo Sportello unico e sull’agenzia delle imprese. Accanto all’impegno del Governo e ad una nuova cooperazione tra Stato, Regioni ed Enti Locali, il fattore vincente di una politica di semplificazione è però rappresentato dall’ascolto e dal coinvolgimento delle imprese e delle loro associazioni, che partecipano con grande impegno alle attività di misurazione e riduzione degli oneri ed alla semplificazione per le PMI. Per questo ho deciso di promuovere sul web questa iniziativa. È in linea con le migliori esperienze di partecipazione europee (la consultazione francese Ensemble simplifions, il Kafka point belga, l’olandese Last van de overheid) e in un anno ha raccolto 370 segnalazioni concrete, puntuali e di qualità (il 24% delle quali proveniente da imprese e liberi professionisti) che hanno tracciato un quadro ampio e articolato della domanda di semplificazione in Italia.

Renato Brunetta
Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

Rispondi