Fra integrazione e sicurezza

GIANFRANCO ROTONDI

Come Ministro per l’Attuazione del Programma, gran sacerdote del rispetto della volontà degli elettori, posso dire, in assoluta serenità, che il governo Berlusconi ha ottenuto importanti successi sui punti programmatici sottoscritti, affrontando, nel contempo, emergenze pesanti come la crisi economica (la peggiore dopo quella del 1929), il terremoto in Abruzzo e la ricostruzione, l’Alitalia, la questione rifiuti che si è riproposta perché gli enti locali poco hanno fatto rispetto agli impegni assunti, il problema della sicurezza delle città, la guerra alle mafie che ha prodotto risultati mai raggiunti prima con arresti eccellenti in tutta Italia, la stretta sull’immigrazione clandestina e altro ancora.

Su tutti i punti in agenda, il governo, nei limiti del possibile, ha mantenuto gli impegni presi con gli elettori, senza trascurare alcuna area di intervento.
Sul piano delle politiche sociali, è stato fatto molto già dai primissimi mesi di legislatura. A cominciare dalla legge 133 del 2008, che prevede l’esonero dall’obbligo del versamento della contribuzione per i datori di lavoro che hanno corrisposto, in luogo dell’Inps, il trattamento economico di malattia; l’estensione, dal 2009, alle imprese pubbliche, o a capitale misto, dell’obbligo di versare la contribuzione per maternità e malattia per gli operai; l’assegno sociale corrisposto agli aventi diritto, a condizione che abbiano soggiornato legalmente e in via continuativa, per almeno 10 anni in Italia; la verifica, da parte dell’Inps, della permanenza dell’invalidità.
L’elenco dei provvedimenti adottati dal governo Berlusconi in materia sociale, di sensibilità verso le fasce deboli della società e delle famiglie, è corposo ed articolato. C’è stata la volontà, da parte dell’esecutivo, di mantenere non solo fede al programma sottoscritto con gli elettori, ma anche e, direi, soprattutto di tenere in grossa considerazione le aspettative e le domande di una parte della società italiana, la quale, di fatto, era esclusa da alcuni diritti fondamentali o a cui non erano state date risposte esaustive negli anni precedenti.
Prendiamo ad esempio la finanziaria del 2009, che ha avuto un forte taglio sociale con l’incremento delle risorse nella gestione degli invalidi civili (Inps) e per la concessione degli ammortizzatori sociali; sono stati finanziati i trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, mobilità e disoccupazione speciale.
Un altro passaggio importante ha riguardato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (legge 18 del 2009) e l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità. Si tratta di un organismo tecnico e scientifico nato per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità.
Con la legge 46 del 2009 sono state inoltre modificate le norme per il voto domiciliare per gli elettori affetti da gravissime infermità, mentre, ai sensi del decreto legislativo 24 del 2009, sono previste norme e sanzioni a garanzia dei diritti delle persone con disabilità nel trasporto aereo.
Il governo ha poi adottato una serie di provvedimenti volti all’incremento della sicurezza sul posto di lavoro. Sono state semplificate le procedure per la valutazione dei rischi ed è stato valorizzato il ruolo degli enti bilaterali e delle Università per aumentare i livelli di tutela. E’ stato introdotto un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi in settori a particolare rischio infortunistico che inizierà ad operare nel settore edile con l’istituzione di una “patente” di idoneità.
Grazie all’impegno senza sosta di tutta la squadra di governo, si è potuto intervenire con competenza e lungimiranza per ovviare a mancanze troppe volte trascurate o non affrontate con la dovuta attenzione.
Nell’ambito della garanzia di uguaglianza, è stato previsto il divieto di discriminazione basata sul sesso per assicurare pari opportunità e parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione, accesso e condizioni retributive e sociali nel lavoro; sono vietate le discriminazione per ragioni connesse allo stato di gravidanza ed il licenziamento in caso di adozioni, anche internazionali.
Tra gli ultimi interventi, è stata riconosciuta la sordocecità come disabilità specifica unica, sulla base degli indirizzi contenuti nella dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento Europeo. Sono state inoltre previste misure finalizzate ad impedire ogni rischio di emarginazione sociale e culturale delle persone che versano in tale condizione.
In ultimo, è da menzionare un’iniziativa simbolica, come l’istituzione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
Il governo può essere insomma promosso a pieni voti per il lavoro finora condotto in porto. Altro c’è da fare, e questo riguarda la seconda parte della legislatura.

GIANFRANCO ROTONDI
Ministro per l’attuazione del programma di Governo

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