Politica e pari opportunità

Una votazione all’unanimità dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso 2 luglio, ha dato vita all’Entità delle Nazioni Unite per l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment delle Donne UN Women (UN Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women) presieduta dall’ex Presidente del Cile Sig.ra Michelle Bachelet. Che è stata scelta anche in nome della sua esperienza politica e della sua grande capacità di creare consenso, dovendo la stessa, durante questo incarico, confrontarsi e lavorare in sinergia con le numerose agenzie delle Nazioni Unite ed i partner nel settore pubblico e privato.

Gli obiettivi prioritari della neonata Entità sono quelli di ‘promuovere l’uguaglianza di genere, aumentare le opportunità e combattere la discriminazione in tutto il mondo, attraverso interventi che spazieranno dall’azione contro la piaga della violenza sulle donne alla nomina di un numero sempre maggiore di donne a posizioni di alto livello e agli sforzi per ridurre il tasso di mortalità materna’, come ha tenuto a sottolineare, in una recente intervista, il Segretario Generale Ban Ki-moon. Di fatto, UN Women nasce dalla fusione di quattro organismi già impegnati nel campo dei diritti delle donne, UNIFEM – Fondo di sviluppo Onu per le donne, DAW – Divisione per il progresso delle Donne, INSTRAW – Istituto per la Ricerca Internazionale e la Formazione finalizzata al progresso femminile e OSAGI – Ufficio del consigliere speciale per il segretario generale dell’Onu sulle questioni di genere e sul progresso femminile, oltre ad essere il risultato di anni di negoziati tra Stati membri dell’ONU e la promozione attiva di gruppi di donne e della società civile.

L’Entità sosterrà quindi gli organismi inter-governativi nella loro formulazione di politiche, standard globali e normative; aiuterà gli Stati membri ad attuare queste norme, mettendo a disposizione adeguate strutture di supporto tecnico e finanziario ai Paesi che ne faranno richiesta, con particolare riguardo ai Paesi del Sud del mondo. Altro compito sarà quello di affiancare il sistema delle Nazioni Unite ad essere responsabile per i propri impegni in materia di parità di genere, compreso il monitoraggio regolare dei progressi compiuti a livello di sistema. Il ruolo del nuovo organismo sarà infatti anche quello di migliorare gli sforzi degli altri componenti del sistema ONU come UNICEF, UNDP e UNFPA, che rimarranno responsabili del lavoro verso l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne nei loro settori di competenza. Da parte sua, la Bachelet ha dichiarato che la sua nomina rappresenta un riconoscimento dei successi del suo governo e dei progressi del suo Paese verso politiche volte alla promozione della donna: ‘Tutto il mio lavoro è stato improntato alla promozione della parità dei diritti, alla lotta contro la violenza, alla lotta alla discriminazione. Questa è stata la storia della mia vita.

Non solo per quanto riguarda le donne, ma nel rispetto dei diritti di uomini, donne, bambini, anziani. Questa esperienza la voglio ora mettere al servizio di questa nuova struttura delle Nazioni Unite’. Bisogna riconoscere che, negli ultimi anni, l’ONU ha compiuto notevoli progressi nel promuovere la parità di genere, con importanti iniziative come la Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino e la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne. Ma molto rimane ancora da fare.

Alessia Petrilli
Collaboratrice di Socialnews

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