Il verbo leggere non sopporta l’imperativo

Non ho tempo per leggere. Un’affermazione sempre più sentita ed utilizzata. In una società caratterizzata dalla frenetica ricerca di ogni minuto possibile per affrontare gli impegni quotidiani, la lettura diventa spesso un impedimento. Per rimanere in contatto con gli avvenimenti che ci circondano, la scelta cade quasi sempre su canali di informazione più immediati, ma anche più passivi rispetto alla “complessa” interpretazione di un testo scritto. Leggere costituisce attività faticosa, richiede attenzione, partecipazione e capacità di riflessione.

È un’azione attiva, non subita, come può essere l’ascolto di una trasmissione televisiva o radiofonica. Ma è proprio per questo che la lettura produce ricchezza, libertà di pensiero, autonomia decisionale. Ci libera da pregiudizi e condizionamenti. Ed è proprio per questo che è sempre stata temuta ed osteggiata, in vari modi, dai regimi autocratici e dittatoriali. Leggere è utile non solo al proprio intelletto. È anche indispensabile per lo sviluppo dell’empatia, dell’autostima, della capacità di introspezione e trasmissione delle proprie conoscenze e del proprio entusiasmo.

Tutte qualità che lo psicologo Daniel Goleman definisce “intelligenza emotiva”. L’importanza del libro nello sviluppo psicologico e cognitivo è un dato di fatto. Leggere favorisce la comprensione di sé e del mondo, sviluppa l’immaginazione, la fantasia, la creatività, la curiosità. Amplia la memoria, potenzia le capacità logiche ed astrattive. Dal punto di vista sociale, è dimostrato che i bambini abituati dalla famiglia alla lettura in età prescolare presentano un rendimento scolastico migliore, un inserimento sociale facilitato, una capacità di soluzione dei problemi più efficace. Ed è proprio la scuola, dopo la famiglia, il riferimento più importante per insegnare ai ragazzi a leggere e ad apprezzare le potenzialità di questo strumento.

Stimolare nei bambini e nei ragazzi l’interesse per il libro è una delle sfide più difficili. Ma la lettura quale bisogno primario per la crescita dell’individuo non può e non deve essere un’”imposizione”. Dovrebbe essere, invece, sostenuto il piacere stesso di leggere, valore trasmesso dagli insegnanti come opportunità di vita. Saper affrontare la lettura di un testo e farne proprio il contenuto significa capire come trasmettere agli altri le proprie idee, il proprio pensiero, la propria interpretazione del mondo. Oggi come in passato, essere capaci di comunicare riveste un ruolo di enorme importanza. Ma a differenza dei secoli passati, grazie ad internet e alla tecnologia, che ci mette a disposizione sempre nuovi strumenti, questo potere non è più confinato ad una ristretta elite. È alla portata di tutti… di tutti quelli che hanno imparato a leggere.

Massimiliano Fanni Canelles

*Gianni Rodari, scrittore e giornalista, famoso per la sua fantasia e la sua originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per l’infanzia.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Tags:

Rispondi