Gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM)

Con il termine “ingegneria genetica” si intendono tutte quelle tecniche che comprendono conoscenze di genetica e di biologia molecolare e che permettono di identificare, isolare e trasferire artificialmente un gene dal patrimonio genetico di un organismo a quello di un altro essere vivente. In sostanza, se utilizziamo tale tecnologia per modificare a nostro piacimento un organismo vivente – battere, pianta o animale che sia – realizziamo il famoso e contestato OGM (organismo geneticamente modificato). Un OGM può essere utilizzato nel campo medico per produrre prodotti medicinali ricombinanti (cioè realizzati artificialmente come prodotto di batteri modificati) quali l’insulina o l’ormone della crescita che sono ormai comunemente diffusi. E’ possibile, però, realizzare applicazioni maggiormente spinte, quali ovini, bovini e galline modificati per produrre nel siero, nel latte o nelle uova molecole utili alla terapia per l’essere umano. Non ci si ferma solo al campo medico: in mineralogia, è possibile creare microrganismi capaci di estrarre i minerali dalla roccia e di neutralizzare i gas esplosivi; nel settore energetico ed ambientale, si possono realizzare batteri capaci di assorbire radiazioni ionizzanti e capaci di metabolizzare e riciclare i residui agricoli, gli scarti dei cantieri ed i rifiuti organici, trasformandoli in etanolo; nel campo della silvicoltura e dell’agricoltura, si possono realizzare piante capaci di raggiungere il diametro e l’altezza volute, con corteccia dalle caratteristiche fisico-chimiche tipiche di quelle della plastica, fino ad arrivare a soia e mais resistenti ai parassiti e pomodori a maturazione ritardata, i già commercializzati e presenti sulle nostre tavole.
Il dibattito sugli alimenti geneticamente modificati è in corso ormai da vari anni e gran parte della discussione riguarda la loro sicurezza. La maggioranza degli scienziati concorda sul fatto che gli alimenti e gli ingredienti provenienti dalle attuali coltivazioni geneticamente modificate sembrano non presentare rischi per la salute umana. Bisogna però considerare l’impossibilità di separare coltivazioni OGM da campi non OGM. Ciò può comportare rischi ambientali relativi alle interazioni tra pianta modificata e ambiente: persistenza e invasività, induzione di resistenza, interazioni con organismi non-target (api e altri insetti non infestanti), con conseguenze sulla biodiversità. Tra i temi più dibattuti, vi sono la legittimità di brevettare sequenze genetiche e gli stessi organismi geneticamente modificati, pratica attualmente possibile in gran parte dei Paesi sviluppati ed impegnati nella ricerca genetica, e le implicazioni etiche legate all’uso di animali ingegnerizzati per fini sperimentali o all’uso di cellule embrionali umane a fini di ricerca (trasformazione, clonazione, chimerizzazione).

David Roici

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