Turismo e volontariato

Per turismo responsabile si intende un turismo attuato nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, che riconosce la centralità della comunità locale ospitante ed il suo diritto ad essere protagonista dello sviluppo turistico del proprio territorio attraverso l’interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.

Scoprire il sud del mondo direttamente con i propri occhi, mettendosi all’opera attraverso attività di volontariato sul campo o di turismo responsabile, rappresentano sicuramente una scelta singolare ed un tipo di vacanza alternativo. Sono tantissimi i vacanzieri contro corrente che, soprattutto d’estate, scelgono di svolgere un’attività di volontariato diretta oppure di includere nella vacanza tradizionale anche la visita ad un progetto di cooperazione internazionale, come la tutela dell’ambiente e dell’infanzia, progetti sanitari o idrici. Secondo un’indagine realizzata recentemente da Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche), il 15,3% degli italiani (circa 7,2 milioni di persone) ha già intrapreso un’esperienza di turismo responsabile con destinazione principale l’Africa, seguita da India, Brasile e Messico. Per turismo responsabile, secondo la definizione di AITR (Associazione italiana turismo responsabile), si intende un turismo attuato nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, che riconosce la centralità della comunità locale ospitante ed il suo diritto ad essere protagonista dello sviluppo turistico del proprio territorio attraverso l’interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.

Un’esperienza che offre la possibilità di apprezzare le bellezze artistiche e naturali del paese e, contemporaneamente, entrare in contatto diretto con le popolazioni locali e le loro tradizioni. In ogni viaggio di turismo responsabile, una quota del prezzo è destinata al sostegno di un progetto umanitario, come nel caso della partnership tra Cesvi e ViaggieMiraggi, che consente di visitare le attività che l’organizzazione porta avanti nei villaggi cambogiani. “Proponiamo una formula di viaggio in piccoli gruppi, una soluzione che dal 2007 ad oggi si è rivelata ottimale: il limitato numero di viaggiatori minimizza infatti l’impatto sulle comunità rurali e permette un migliore contatto con la realtà locale” afferma Enrico De Luca di ViaggieMiraggi “L’anno scorso insieme a Marco, operatore del Cesvi, abbiamo incontrato intere famiglie con le quali discutere dell’uso corretto dell’acqua, delle malattie che possono insorgere e dei possibili rimedi pratici ed economici per migliorare le condizioni igieniche e di salute della gente. Scambiarsi idee e opinioni sul modo di vivere e concepire il mondo è un’esperienza unica. A fine giornata avevamo tutti gli occhi gonfi di emozione e poca voglia di andarcene…” I fondi raccolti lo scorso anno hanno permesso la realizzazione di una pompa idraulica per garantire acqua potabile ad una scuola media.

Quest’anno, invece, saranno utilizzati per il sostegno di un intervento sanitario volto a ristrutturare ed equipaggiare i centri di salute locali. Le prossime partenze sono fissate dall’8 al 29 agosto (www.viaggiemiraggi.it). Altro tipo di esperienza è il volontariato internazionale, “Un’occasione di confronto con altre culture e paesi, ma anche un modo per contribuire direttamente ad alcune attività di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà mondiale.” sottolinea Laura Grillo, responsabile volontari Cesvi. L’organizzazione umanitaria italiana, insieme a Gap Year, associazione che si occupa di volontariato internazionale, organizza un programma di volontariato all’estero nell’ambito di un progetto rivolto all’infanzia nelle Case del Sorriso in India. “I volontari sono tornati dall’India assolutamente entusiasti dell’esperienza di vita vissuta. GapYear spalanca le porte dei suoi progetti anche a chi non ha precedenti esperienze alle spalle nel campo del volontariato” spiega Alice Riva di Gap Year. ”I volontari sono giovani entusiasti, desiderosi di attivarsi in un progetto di aiuto, che si mettono in gioco utilizzando le loro competenze e abilità per portare un contributo vero e duraturo. Sono ragazzi con un elevato senso di adattamento e di gruppo, profonda curiosità verso una nuova cultura e un elevato spirito d’iniziativa.” Dunque non solo un’importante esperienza di arricchimento personale, ma anche un bagaglio per chi, in futuro, vorrà lavorare in questo ambito o comunque arricchire il proprio percorso formativo con un’esperienza all’estero. Dopo una selezione, i volontari ricevono una formazione specifica e possono scegliere un soggiorno da un minimo di un mese ad un massimo di sei (www.gapyear.it). “Spendere un mese con qualcuno meno fortunato di noi e potersi confrontare con una nuova cultura, cosi diversa, rende l’esperienza nella “Casa del Sorriso” ricca e memorabile.

La soddisfazione più grande della giornata era proprio quella di vedere tanti sorrisi, la felicità semplice data dalle piccole cose.” racconta Laura Berni della sua esperienza in India: “Mi mancano le urla dei piccoli in Tamil, dimenticando le diversità linguistiche, quegli occhioni neri dagli sguardi profondi che suscitano tenerezza.” Ma un viaggio alternativo si può fare anche scegliendo un viaggio di nozze solidale, in cui l’agenzia viaggi rinuncia ad una percentuale del prezzo della vacanza a favore della campagna di solidarietà scelta dagli sposi. L’agenzia FCT Viaggi di Verona propone l’iniziativa Luna di miele solidale, offrendo interessanti vantaggi agli sposi con i migliori tour operator italiani. Agli sposi, oltre a sconti su altri viaggi o per il primo anniversario, viene offerta la possibilità di gestire la lista di nozze del loro viaggio, anche se amici e parenti sono residenti in tutt’Italia. Serena e Gabriele di Bologna ricordano così il loro viaggio di nozze: “Questo bellissimo ricordo durerà negli anni, insieme alla gioia di aver potuto contribuire al progetto “Angeli contro la malaria” di Cesvi. Ogni volta che penseremo alla felicità di quei giorni potremo anche pensare alla felicità data ai bambini e alle persone che hanno potuto ricevere cure e azioni preventive contro una delle maggiori sfide allo sviluppo dei Paesi poveri. Cosa chiedere di meglio come inizio per la nostra nuova famiglia?”

Myrta Canzonieri
Responsabile Comunicazione, Educazione
e Raccolta Fondi CESVI – Cooperazione e Sviluppo

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