La storia dei centri antiviolenza

• 1975: delitto del Circeo: la violenza contro le donne diventa tema politico generale • Comincia la stagione dei processi per stupro con i tentativi delle donne di costituirsi parte civile. Nasce il Tribunale 8 Marzo • 1976: a Roma le donne occupano uno stabile in via del Governo Vecchio che diventa la prima casa delle donne e il primo centro antiviolenza in Italia • A Bruxelles nasce il primo Tribunale internazionale per i crimini contro le donne • A Roma sfilano migliaia di donne nel corso della manifestazione “riprendiamoci la notte”, per rivendicare il diritto di uscire libere senza avere paura • 1979: il movimento delle donne presenta una proposta di legge popolare contro la violenza sessuale • Nascono i primi telefoni Rosa e le case di accoglienza • Si passa alla costituzione dei Centri in cui si può uscire dalla violenza grazie alla relazione tra donne • Molti centri antiviolenza nascono dai centri UDI • All’estero esistevano già case per le donne sia di ascolto che di accoglienza: Inghilterra, Svezia, Germania, Svizzera, Belgio, Austria, Irlanda • L’esperienza dei centri delle donne fa emergere che gli stupri di strada sono una minoranza e che il grosso delle violenza è tra le mura domestiche • Il lavoro dei centri attira l’attenzione dell’opinione pubblica anche sulle forme più sottili tipiche della sfera privata • I centri si sono sviluppati alla fine degli anni ’80 in maniera autogestita attraverso forme di associazionismo no profit e di volontariato • Attualmente in Italia ci sono più di 100 centri e circa 30 case di accoglienza che accolgono migliaia di donne • Nella sola regione Lombardia vengono accolte ogni anno circa 2000 donne • I centri in Italia devono continuamente lottare per la loro visibilità e per il loro riconoscimento e non riescono ad ottenere finanziamenti dignitosi dalle istituzioni • Da due anni c’è un progetto di legge per il sostegno finanziario dei centri antiviolenza da parte dello Stato che giace in Parlamento.
Le tappe della conquista dei diritti fondamentali da parte delle donne italiane: • Codice civile dell’Italia unita 1865: riconosce alle donne la maggiore età a 21 anni, abolisce il necessario consenso paterno al matrimonio, ammette la figlia all’eredità del padre • 1869: negli USA nasce la battaglia per il voto alle donne, il Wyoming concede il voto e garantisce uguali diritti a uomini e donne nella sua costituzione • 1877: prima petizione per il voto politico alle donne in Italia stesa da Anna Maria Mazzoni. Riproposta nel1906 e nel 1913 verrà sempre respinta • 1902: prima legge di tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli • 1919: “disposizioni sulla capacità giuridica della donna”, le donne vengono ammesse a ricoprire tutti gli impieghi pubblici • 1919: abolita l’autorizzazione maritale • 1925: legge Acerbo, che concede il voto amministrativo solo a certe categorie di donne seguendo il criterio della moralità, del censo, dell’istruzione • 1945: viene esteso alle donne il diritto di voto, escluse le prostitute • La Costituzione sancisce la liberazione della donna, afferma l’uguaglianza di tutti, eguaglianza all’interno della famiglia, parità salariale, accesso di tutti alle carriere • 1950: legge a tutela delle lavoratrici madri. Divieto di licenziamento in gravidanza, congedo obbligatorio pagato di quattro mesi. La maternità diventa un fatto di positiva rilevanza sociale • 1956: le donne entrano nelle giurie popolari • 1958: legge Merlin, abolisce la regolamentazione delle case chiuse gestite dallo stato • 1959: istituzione del corpo di polizia femminile • 1960: CGIL, CISL e UIL firmano il primo accordo per la parità di retribuzione • 1963: legge che proibisce il licenziamento della donna a causa del matrimonio • 1963: legge 66, che ammette le donne a tutte le cariche • 1963: legge sulla pensione alle casalinghe • 1968: legge che abolisce il reato di adulterio che esisteva solo per la donna • 1970: legge sul divorzio, riconfermata nel 1974 dal referendum • 1971: nuova legge a tutela delle lavoratrici madri • 1971: legge che permette la pubblicità degli anticoncezionali • 1975: il PCI fa eleggere 41 donne alle elezioni • Riforma del diritto di famiglia: viene affermata l’autonomia femminile e il suo diritto a disporre di sè come persona. Sancisce la parità dei diritti dei coniugi nei confronti dei figli • 1975: istituzione dei consultori pubblici • 1976: prima ministra donna, Tina Anselmi al Ministero del Lavoro • 1977: legge sulla parità di trattamento sul lavoro tra donne e uomini • 1978: legge 194 sull’aborto. Afferma la maternità come scelta libera,responsabile e cosciente • 1981: abolita la legge sul delitto d’onore • 1981: legge che inserisce le donne nella Polizia di Stato • Anni ’80:carta delle donne, promossa da Livia Turco, si inaugura la stagione delle pari opportunità • 1984: istituita la Commissione nazionale per le pari opportunità • 1991: legge 125 delle Azioni positive, per la parità sul lavoro • 1992: primo progetto di legge contro le molestie sessuali • 1994: conferenza internazionale sulla violenza domestica promossa dall’associazione donne magistrato italiane • 1996: Creato il Ministero per le pari opportunità, ministro Angela Finocchiaro • 1996: legge 66 contro la violenza sessuale • 1997: direttiva Finocchiaro che pone il problema della violenza contro le donne come priorità politica del governo • 1997: prima conferenza nazionale Zero Tolerance a Bologna contro la violenza maschile • 2001: approvazione della legge sull’allontanamento del familiare maltrattante.

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Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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