Io credo nella scuola italiana

Mariastella Gelmini

È indispensabile che ciascuno di noi si interroghi sul senso stesso della scuola, è opportuno che si lavori insieme, studenti, famiglie, docenti e istituzioni, per realizzare un progetto condiviso e duraturo: lo meritano bimbi, ragazzi, genitori, lo merita l’intera società, lo merita l’Italia.

La nostra scuola oggi vive un momento delicato: alti livelli di dispersione scolastica e casi di bullismo sono solo alcune delle patologie che stiamo affrontando con rapidità e decisione. La scuola italiana non è solo questo. E’ un mondo ricco di esperienze di eccellenza, di dedizione, di impegno duro e quotidiano, esperienze che vogliamo siano da sprone per tutto. È indispensabile che ciascuno di noi si interroghi sul senso stesso della scuola, è opportuno che si lavori insieme, studenti, famiglie, docenti e istituzioni, per realizzare un progetto condiviso e duraturo: lo meritano bimbi, ragazzi, genitori, lo merita l’intera società, lo merita l’Italia. Un’università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l’istruzione, anzi siamo tra i primi d’Europa. Il problema è che si spende male.

E’ inaccettabile che:
– l’università italiana produca meno laureati del Cile
– abbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati
– ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente
– 327 facoltà non superino i 15 iscritti
– negli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni
– si siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per l’università in maniera inaccettabile
– non ci sia un’università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo
– ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà
– Siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea
– nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500 i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

Io credo nell’impegno degli studenti e penso che la scuola debba essere in grado di stimolare continuamente la loro curiosità e creatività e debba fornire loro uno zaino di conoscenze, strumenti pratici ed esperienze che possano tornare utili in ogni circostanza della vita. Io credo in una scuola che sia strumento di riscatto per tutti i ragazzi cui non deve essere negata, mai e in nessun luogo, l’adolescenza e la possibilità di costruirsi un futuro giusto e libero. Io credo negli insegnanti e nella loro valorizzazione, nella dignità, nel rispetto e nella considerazione che vanno loro riconosciuti. Io credo nelle famiglie che invito a partecipare sempre più attivamente nel dibattito sulla scuola, perché sono loro il punto di partenza per la crescita di ogni persona.

Io credo nelle istituzioni, nel Ministero che ho l’onore di guidare; solo da una grande alleanza può nascere una scuola nuova, d’eccellenza e al tempo stesso inclusiva, una scuola di qualità per tutti. Io credo nella scuola italiana, che in ogni città, in ogni comune, a Nord come a Sud, offra ai ragazzi le stesse opportunità. Per tutti questi motivi stiamo portando avanti progetti per valorizzare l’impegno dei ragazzi ed incentivare il merito nell’ambito scolastico. Tra questi, insieme al Ministro Brunetta stiamo lavorando a progetti come la diffusione delle Lavagne Luminose, il registro on-line e il potenziamento delle scuole in rete.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ad esempio, con un investimento di 20 milioni di euro, mette a disposizione delle scuole secondarie di primo grado 10.000 Lavagne interattive multimediali (Lim). Le lavagne saranno fornite alle scuole complete di videoproiettore e casse acustiche, insieme ad un pc portatile. I contenuti proiettati sulla Lim, che deve essere collegata a un videoproiettore e a un pc, funzionano esattamente come sul computer: le icone possono essere cliccate, i file selezionati, trascinati, aperti, modificati, collegati, salvati e cancellati. Sulla Lim i gesti familiari della scrittura e del disegno vengono codificati in forma di “inchiostro digitale”. L’Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex Indire) organizzerà un percorso di formazione rivolto a 24.000 docenti di tutte le discipline per la progettazione di attività didattiche che sperimentino l’uso della Lim.

Il processo di innovazione aperto dalla Lavagna interattiva multimediale consentirà di sperimentare un nuovo rapporto tra libri di testo e contenuti digitali e i docenti avranno la possibilità di sviluppare nuove soluzioni e metodologie didattiche che prevedano una forte integrazione tra testo a stampa e contenuti digitali. Verrà potenziata la dotazione informatica delle scuole. Lavagne digitali, pc portatili e fondi per acquisire contenuti digitali verranno dati, a partire dal mese di dicembre 2008, a 1.180 scuole (il 10% degli istituti scolastici principali). Nel mese di dicembre 2009 il progetto verrà attivato in 4.180 scuole (il 40% degli istituti scolastici principali). Le scuole potranno così sviluppare contenuti didattici digitali, fruirne in rete e utilizzare strumenti di collaborazione come blog, wiki e videoconferenze. Verrà istituito il progetto Scuola-famiglia. Pagella on-line, registro digitale, rilevazione assenze/presenze con comunicazione via cellulare o email, accesso in rete al fascicolo elettronico dello studente, prenotazione colloqui: questi i nuovi servizi verranno messi in rete per semplificare le relazioni scuola-famiglie.

Nel mese di dicembre 2009 il servizio sarà attivo in 4.000 scuole (il 40% del totale). Grazie a questo progetto “anagrafe scolastica nazionale” sarà possibile un aggiornamento costante dell’anagrafe scolastica nazionale integrando e potenziando gli osservatori scolastici territoriali sui temi della frequenza e dell’abbandono, del rendimento e della mobilità tra diversi istituti. Il progetto prevede di realizzare l’anagrafe in 32 Province entro il 2010 (50% della popolazione). Verrà inoltre potenziata la rete delle scuole attraverso la connessione al Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Connessioni veloci, sicure e affidabili, renderanno possibile sviluppare nuovi servizi per famiglie, studenti e docenti quali, ad esempio, la formazione a distanza dal vivo, l’interazione degli organi collegiali online, i servizi di didattica a distanza per le scuole che si trovano in territori marginali, a contrasto del digital divide. Tutte le sedi scolastiche principali, circa 11.000, saranno collegate tra loro in rete e alle pubbliche amministrazioni tramite SPC entro il mese di dicembre 2009.

Ma non solo, le iniziative del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca saranno finalizzate a promuovere il merito e l’eccellenza: Verranno consegnati degli assegni di 1000 euro a 20 dei 4000 studenti che hanno preso 100 lode all’esame di stato. Aumenteranno gli incentivi all’eccellenza che passeranno dagli attuali 5.000.000 di euro a 8.000.000 di euro. Si assegneranno degli incentivi ai 20 migliori studenti per provincia che raggiungeranno la media del 9 o 10 durante il prossimo anno scolastico. Verranno premiati gli studenti migliori a livello nazionale attraverso delle competizioni bandite dal Ministero in collaborazione con Università, Fondazioni, Accademie che già si occupano delle olimpiadi disciplinari. Ma anche le scuole che abbiano avuto il maggior numero di studenti eccellenti in competizioni nazionali e internazionali saranno segnalate a livello nazionale.

Infine stiamo provvedendo a preparare dei protocolli d’intesa con Università, per esonerare dalle tasse del primo anno i diplomati con 100 e lode e altri protocolli d’intesa sempre con Università ma anche con Fondazioni, Accademie per offrire stage e corsi di alta formazione agli studenti migliori nei diversi campi disciplinari. Cari ragazzi, vi auguro un anno scolastico carico di esperienze ed emozioni. Fate di ogni giorno di scuola un’occasione preziosa per crescere e diventare migliori, siate pronti a cogliere gli stimoli che i vostri educatori sapranno lanciarvi e sempre più partecipi della vita del vostro Paese. La scuola è la vostra buona occasione, è la vera occasione per diventare uomini e donne del domani.

Mariastella Gelmini
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

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