La fonte della vita

In ogni contesto, sia storico che culturale, l’acqua è sempre stata simbolo di vita, di purezza e di rinascita. Dalle tradizioni ancestrali fino al battesimo cristiano per arrivare agli studi evoluzionistici l’acqua è l’elemento principe necessario al miracolo della vita. L’acqua è il liquido amniotico in cui si sviluppa il feto, è la pioggia che fertilizza i campi, è la fonte che disseta, ci purifica e guarisce, è colei che ha permesso nei secoli le comunicazioni gli scambi ed il commercio. Oggi però la crescita demografica della popolazione, l’aumento del consumo nei paesi più ricchi, l’inquinamento, il cambiamento del clima stanno rendendo sempre più difficile l’accesso a questo bene. Ogni anno ci sono 1,5 milioni di decessi provocati dalla sua carenza e l’ultimo rapporto sullo Sviluppo Umano dell’ONU evidenzia come ogni giorno muoiano 4900 bambini a causa della mancanza di acqua potabile. Così mentre 2 miliardi di persone non hanno accesso al minimo giornaliero indispensabile (20 litri) gli italiani, in cima alle classifiche dello spreco, consumano mediamente in un giorno 250 litri d’acqua e nel nostro Paese si irrigano 5 milioni di ettari di terreno, buttando poi gran parte dei raccolti per mantenere il prezzo dei prodotti elevato. Nel 2025 la Terra ospiterà circa 8 miliardi di persone, la necessità idrica aumenterà del 20 per cento e le risorse saranno invece drasticamente diminuite. Per far fronte a questa imminente emergenza vari organismi internazionali stanno cercando soluzioni possibili ma l’unico provvedimento all’orizzonte sembra essere quello della “privatizzazione”. Già oggi il terzo mondo paga l’acqua cinque volte più cara dei paesi industrializzati.

Nei prossimi anni il prezioso liquido blu sarà coinvolto in un giro d’affari del valore di centinaia di miliardi di euro superando i record raggiunti dal petrolio. L’elemento fondamentale per la vita si trasformerà così da bene universale e gratuito in elemento principe per le trattative economiche e politiche. Molte nazioni condividono fiumi e laghi come uniche risorse per il loro approvvigionamento idrico. In Medio Oriente, in Asia, in Africa e nell’America latina l’acqua è già fonte di contrasto e principale causa di conflitto in almeno 30 paesi. Israele controlla le acque del Lago di Tiberiade e la sorgente del Giordano, la Turchia controlla l’acqua che giunge in Iraq e in Siria. Ma anche in India e Pakistan, Sudan ed Egitto, Mozambico e Sud Africa, per fare qualche esempio, le tensioni legate al controllo dell’acqua sono sempre più drammatiche. è quindi necessario riordinare le competenze sulle risorse idriche sia al livello nazionale che internazionale, aiutare i paesi poveri ad utilizzare al meglio le risorse, incentivare nuovi sistemi di irrigazione con meno sprechi, elaborare un adeguato riciclo dell’acqua potabile per usi agricoli, rafforzare la raccolta dell’acqua piovana, inventare metodiche di dissalazione efficaci, ma soprattutto trasmettere una cultura nuova incentrata sulla solidarietà nella distribuzione idrica e sulla condanna dello spreco e della speculazione. L’acqua è patrimonio dell’umanità, il diritto all’acqua, da sempre presente in tutte le legislazioni, è inalienabile, individuale e collettivo e l’uomo ha il dovere di preservare, proteggere e tutelare la vita e le risorse che la sostengono. Oggi c’è il tentativo di declassare l’acqua da diritto universale dell’uomo a semplice necessità per poi tentare di ridurla a mercanzia per facili guadagni. Un progetto in mano a pochi che necessita di una chiara presa di posizione da parte di tutti in modo che il simbolo della vita possa continuare a mantenere viva un’umanità più pura.

di Massimiliano Fanni Canelles

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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