“Ti regalerò una frase”

Marzo 2007: a Sanremo vince la canzone “sui matti”. Negli stessi giorni, nel 1924, nasce Franco Basaglia. Non è sacrilego l’accostamento: proprio Basaglia diceva che dei “matti” è sempre meglio parlarne piuttosto che nasconderli nel silenzio e nell’oscurità manicomiale. Complimenti a Simone Cristicchi che in uno scatto di orgoglio e con la forza di un moto emotivo ha dato voce agli “Antonio che sanno volare”. Questo successo è anche cartina al tornasole di come, malgrado la 180 sia stata approvata e subito boicottata, esista grande sensibilità ed attenzione nei confronti di un problema di cui l’Italia può vantare un incredibile primato di civiltà: essere l’unico paese al mondo senza manicomi. Siamo contenti. Almeno per un po’, si parlerà di quelli che “sono sempre stati spazzatura”, “un pianoforte con un tasto rotto”, “punti di domanda senza frase”. E proprio frasi, tante, tornano in mente, intuizioni, riflessioni, immagini, risposte, intercettate nella lunga frequentazione e diventate, per dirla con Sergio Moravia, segnavia, Wegmarken di heideggeriana memoria. Alcune, vere e proprie epigrafi del mio rapporto con loro, sono il mio “regalo”.

“ Molta follia è suprema saggezza per un occhio che capisce – molta saggezza, la più pura follia. Anche in questo prevale la maggioranza. Conformati, e sei saggio, dissenti, e sei pericoloso.

Un matto da legare” E. Dickinson

“Il modo con cui la follia si manifesta è funzione della cornice nella quale è accolta. Nel manicomio più che altrove, tutto è concepito perché la follia cessi di parlare” M. Mannoni

“Distruggere il manicomio è l’essenza della questione psichiatrica…per affrontare la sofferenza umana noi dovevamo necessariamente superare l’istituzione che la conteneva” Franco Basaglia.

“Dr. Van Nypelseer: ‘vede che è pericoloso, glielo avevo detto che era pericoloso’ Abrahams: ‘sono venuto da lei per molti anni due o tre volte la settimana, e che cosa ne ho ricavato? Se io sono pazzo e pericoloso come dice adesso, lei non sta raccogliendo che ciò che ha seminato” J.J. Abrahms

“La mia patologia è che son rimasto solo. Ora prendete un telescopio…misurate le distanze e guardate tra me e voi…chi è più pericoloso?”. Simone Cristicchi

“Qualunque cosa dica il pazzo resta pazzia, come qualunque cosa dica il delinquente resta delinquenza, perché il rapporto istituzionale è solo un rapporto di potere che serve a perpetuare il dominio, la discriminazione attraverso la stigmatizzazione. Ricordiamo dunque che nei loro confronti abbiamo una sola superiorità: la forza” F. Basaglia

“Gli uomini sono così necessariamente folli che il non essere folle equivarrebbe a esserlo secondo un’altra forma di follia”. Blaise Pascal

“Un viaggiatore che si era perduto in un paese dove nessuno parla la sua lingua e non sa dove andare si sente smarrito, solo e senza aiuto. Ma ecco che improvvisamente incontra un tale che sa parlare la sua lingua…Torna un po’ di vita, un po’ di voglia di continuare a combattere…Essere pazzi è come uno di quegli incubi in cui si cerca di chiamare aiuto ma non viene fuori la voce. Oppure la voce esce ma non c’è nessuno che senta o capisca. E non ci si può svegliare da questo incubo se non c’è qualcuno che sente ed aiuta a svegliarsi.” Joan

“Ho cercato di chiarire il concetto di cura che viene veramente richiesto al medico; in ogni caso non vuol dire dominare la vita di una persona” H. G. Gadamer

“ I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che , in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma anche del pervertimento a cui portano l’animo degli offesi.”

A. Manzoni

“A stretto rigore, il problema non è come farsi curare ma come vivere”. Joseph Conrad

“ Come un cane!, mormorò e gli parve che la sua vergogna gli sarebbe sopravvissuta” F. Kafka

“Come, più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia!”. M. Proust

“Durante la Liberazione, al seguito delle truppe americane che erano entrate con le nostre a Parigi, c’era un cappellano israelita, il rabbino Najditch. Nel suo primo sermone, pronunciato in francese, aveva detto: ‘Fin tanto che un solo uomo resta incatenato nessun altro uomo può essere interamente libero’”. E. Minkowski

“La società sta vivendo drammaticamente la dialettica dell’accettazione o del rifiuto dell’altro, soprattutto se diverso, con cui ci si trova a dover vivere…”. Luigi Di Liegro

“Porte di corno’ chiamò Nerval, le soglie della follia. Quelle porte una matura umanità le attraverserebbe danzando…” G. Mariotti

“Certe conquiste dell’anima e della conoscenza non sono possibili senza la malattia” T. Mann

“ E’ il punto di vista del malato che è, in fondo, quello vero “ G. Canguilhem

“La vita è una commedia per coloro che pensano. Una tragedia per coloro che sentono”.H. Walpole

“E’ col cuore che si vede nel modo giusto; ciò che è essenziale è invisibile all’occhio”.

Antoine de Saint-Exupery

“In questo mio memoriale di documentazione sulla depressione rivelo le emozioni e le sensazioni provate quando per calamità durante il corso della mia vita è stato inciso il mio corpo e impressionato il sentimento”. Aldo Cinti

“Il folle aspetta troppo una carezza…”. Bice “E’ da folli aspettare troppo una carezza…”. Marina

“I muri di questo reparto/dovrebbero crollare/noi dovremmo fuggire liberi/con i nostri sacchi a pelo/appesi ai rami di una foresta/come bozzoli dondolanti/in cerca di avventure/da divorare/liberi nel volo”. Tania, desiderio di una libertà

“Quando sarà che questa gabbia divenga giardino fiorito, e degna divenga ch’io vi passeggi in letizia? Quando questo veleno mortale si farà miele e questa spina pungente sarà gelsomino?”

Jalal Aldin Rumi

“Togliete le serrature alle porte! Sollevate anzi le porte stesse dai cardini”. W. Whitman

“Quando il ricordo si fa ossessione, il ragionare ti fa male, imbusta il tuo passato e spediscilo nel vento, qualcuno lo troverà. Fuori piove, la pioggia penetra, corrode, arrugginisce, rende schiavi e uccide; costruisciti un ombrello contro le ingiurie della società, ma non nasconderti mai sotto l’ombrello; anche se ora grandina, lotta nel presente per il futuro, seduci la società e trafiggile il cervello, dalle ceneri risorgerà un’alba nuova”. Alessio

“Continuate in ciò che era giusto”. Alexander Langer

“Sorprendersi, stupirsi, è cominciare a capire”. Josè Ortega y Gasset

“E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Albert Einstein

“Conoscere non è abbastanza: dobbiamo dare. Volere non è abbastanza: dobbiamo fare”. W.Goethe

“Non ci sono norme. Tutti gli uomini sono eccezioni a una regola che non esiste”. F. Pessoa

“Chi ballava era considerato pazzo da chi non riusciva a sentire la musica”. F.Nietzsche

“La cosa peggiore non è la violenza degli uomini malvagi, ma il silenzio degli uomini onesti”. M.L.King

“Nulla di ciò che è così, è così”. W. Shakespeare

“Voce confusa con la miseria, l’indigenza e la delinquenza, parola resa muta dal linguaggio razionale della malattia, messaggio stroncato dall’internamento e reso indecifrabile dalla definizione di pericolosità e dalla necessità sociale dell’invalidazione, la follia non viene mai ascoltata per ciò che dice o vorrebbe dire”. Franco Basaglia

“La scienza delle malattie mentali, come potrà svilupparsi negli asili, apparterrà sempre e solo all’osservazione e alla classificazione. Essa non sarà dialogo”. Michel Foucault

“Per abbattere un muro, non c’è che abbatterlo. Con altri sistemi, con il pensare molto a lungo e molto fortemente alla sua caduta, il muro non si abbatte”. Ottiero Ottieri

“Le cose si danno esistenza e senso reciprocamente e nessuna di esse può essere intesa adeguatamente se non nel sistema di relazioni che la fa essere quel che è”. Ernesto Balducci

“La prova della tua esistenza non sta nel fatto che tu pensi. La prova che tu esisti veramente te la dà il fatto che qualcun altro pensa a te”. Dzevad Karashan

“Rappresentarsi una cosa significa rappresentare i suoi rapporti con cento altre cose… non c’è altro modo per rendere comprensibile, percepibile una cosa, qualunque cosa sia. E anche se queste cento altre cose fossero a loro volta “oscene e morbose” i rapporti con esse non lo sono, e la scoperta dei rapporti non lo è mai”. Robert Musil

“Amare i sogni mi porta ad essere solo, amare la semplicità mi porta a non essere ascoltato, cercare è difficile…”. Paolo Amodeo

“Si potrebbe fissare il prezzo dei pensieri. Alcuni costano molto, altri poco. E con cosa si pagano i pensieri? Io credo così: con il coraggio”. Ludwig Wittgenstein

“Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch’essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca”. Vincenzo Cardarelli

“Cominciamo a togliere da questa parola “follia” la connotazione negativa che la permea. Cominciamo a riflettere dunque sulle potenzialità umane offese, sul patologico, sull’anormale, sul diverso e sulla paura del diverso come campo di possibile rivelazione di mondi, di sfere e di esperienze che forse possono dire delle cose anche a noi, nella loro incompiutezza o nella loro enormità tragica…”. Pietro Ingrao

“Qui il fango è fatto dei nostri fiori.…dei nostri fiori blu, lo so. Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando”. Raymond Queneau

 

LUIGI ATTENASIO,
laureato in Medicina e Chirurgia, è specialista in Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile. Nel 1974 ha scelto di andare a lavorare all’ospedale psichiatrico di Arezzo, dove l’équipe del Prof. Pirella costruiva l’esperienza del superamento del manicomio. Dal 1988 ha diretto i Servizi Psichiatrici di Mantova, dove è stato protagonista in una impresa collettiva del totale superamento della contenzione fisica dei pazienti all’interno del reparto di psichiatria. Dal 1997 è Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL C di Roma dove lavora con l’obbiettivo di tenere insieme l’attenzione umana e scientifica dovuta alla storia e ai bisogni di ogni singolo utente con il progetto generale di liberazione da qualunque situazione di oppressione che possa ricordare il passato manicomiale. È Presidente di Psichiatria Democratica Lazio e aderente alla Sinistra Europea dove si è fatto portavoce della necessità che anche in Europa, dove esistono ancora, i manicomi vengano smantellati con la creazione di una vera assistenza a centralità territoriale e rispettosa della persona umana per una salute mentale di comunità.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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