Vittime di nuovi demoni

La società attuale, proiettata verso la globalizzazione e la spasmodica ricerca di benessere a “basso costo” evidenziano, con sempre maggior violenza, segni di malessere, disorganizzazione, destrutturazione e confusione della collettività.

Le premesse culturali, l’incompetenza, la malafede, pratiche educative discutibili, esperienze di maltrattamento, difficoltà economiche e sociali incentivano l’uso della droga e della violenza come mezzi di evasione e di ribellione.

Lo scopo della vita umana viene così miseramente ridotto alla costante ricerca del facile guadagno ottenuto spesso sulle sofferenze dei più deboli grazie al diffuso disprezzo per la vita espresso dalla nostra cultura. Uno dei massimi livelli di questa “cultura nascente” si esprime nella pedopornografia, divenuta argomento di estrema attualità a causa della sconcertante diffusione attraverso internet.

Ma la veloce ed irrefrenabile evoluzione di questo fenomeno non può essere giustificata solamente con la deviazione sessuale di qualche individuo. In realtà si sta delineando un sistema organizzato per lo sfruttamento dei più piccoli a fini di lucro che una rete organizzata di terroristi, divorando le vite e l’infanzia dei bambini, utilizza per imporre la distruzione fisica e morale della nostra società.

Una lobby culturale quindi, che con atteggiamenti di accoglienza, accettazione, giustificazionismo, rallenta o impedisce le iniziative della magistratura finalizzate a combattere il male riversato su questi bambini.

Il 70 % delle immagini esposte su internet riguarda piccoli tra i quattro e gli otto anni, ma non vengono risparmiati i neonati di quindici, venti giorni visibili nei video urlanti e piangenti sotto le sevizie dei loro carnefici.

Nel mondo, sette milioni di bambini vengono utilizzati per soddisfare i nuovi demoni che cercano la “merce” soprattutto nei paesi più poveri con giri d’affari che superano i dieci miliardi di dollari l’anno. Non importa se Susil dall’età di 3 anni è incontinente alle feci perché veniva ripetutamente sodomizzata. Non importa se Sciluni a 6 anni chiede una medicina per dimenticare gli stupri dello zio, non importa se a tutti loro viene tolta la dignità di vivere.

Non importa non capire che lo scarso valore dato alla vita affonda le radici nella concezione dell’uomo, padrone del mondo, al centro dell’universo, non importa….non importa…. non importa.

Quando nulla è più importante, quando anche le sofferenze e le ingiustizie diventano non importanti, quando anche la vita, unico ed irripetibile dono di Dio, diviene non importante, smettiamo di comprendere che tutto ciò che avviene nel mondo è la diretta conseguenza di tutto ciò che è avvenuto E tutto ciò che avverrà è il risultato di quello che avviene oggi, di cui tutti noi siamo responsabili.

di Massimiliano Fanni Canelles

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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