Unioncamere: i “pro” e i “contro”

di Gianangelo Bellati

Unioncamere segue passo dopo passo gli sviluppi e l’implementazione della nuova legge sul lavoro Jobs Act. Nel mese di gennaio, la stessa si è fatta promotrice di un ciclo di seminari su “Le riforme del lavoro e le idee dei giuristi”, momento di confronto e discussione sui nodi più dibattuti del Jobs Act e sullo sviluppo dei decreti attuativi

bellatiGian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto, capo del personale e responsabile della realizzazione dei progetti e dei programmi individuati dagli organi di vertice dell’Unione, condivide con noi alcuni brevi spunti di riflessione sulla presente normativa. Nato a Venezia nel 1961, è stato nominato Direttore di Unioncamere Veneto nel maggio del 2003. Laureato all’Università Cà Foscari, Venezia, in Economia e Commercio, ha maturato esperienze in ambito internazionale presso le istituzioni europee. Ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali quello di responsabile dell’Eurosportello Veneto e dell’Agenzia di Promozione della Ricerca Europea.

Dal suo punto di vista, quali sono i pro e i contro dell’attuale normativa?
Teoricamente, l’attuale normativa dovrebbe permettere una maggiore elasticità nelle assunzioni e nei licenziamenti, in entrata ed uscita, quindi. Ma la domanda è: se si eliminano i co.co. pro. e si riducono gli spazi per i contratti autonomi da una parte, e se gli eventuali licenziamenti porteranno ad interpretazioni dei giudici favorevoli ai lavoratori, lasciando, di fatto, la situazione com’è, il risultato sarà che si potrà assumere di meno. E che non converrà assumere. Alla fine, quindi, non osserveremo una riduzione della disoccupazione. Notiamo, poi, che, nell’ultimo periodo, le assunzioni sono cresciute, ma i dati in nostro possesso sono quelli del mese di dicembre, prima, quindi, del Jobs Act. Potremo capire ciò che accadrà dopo solo più avanti. Comunque, le imprese assumono solo se aumentano i consumi e si supera veramente la crisi. Permangono, quindi, molti punti interrogativi.

Quali sono le possibili proposte migliorative?

Dal mio punto di vista, è importante evitare che i contratti a progetto siano eliminati.

Quali ritiene siano i provvedimenti più urgenti per uscire dalla crisi?
È il superamento della crisi che può far ripartire l’occupazione, più di qualsiasi legge. Per conseguire questo risultato bisogna assolutamente percorrere la strada delle autonomie regionali e della sussidiarietà. Va, inoltre, ridotto il residuo fiscale, il trasferimento ormai impossibile da sostenere di ben il 34% circa delle tasse raccolte in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna a favore dello Stato e di altre regioni.

di Gianangelo Bellati
Segretario di Unioncamere Veneto e funzionario al Parlamento Europeo

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