Telefarmacia e Telemedicina: nuovi orizzonti per le zone remote

di Mauro Farina

Dopo la Telemedicina arriva la Telefarmacia, una consulenza “a distanza” telefonica o via internet fornita da un farmacista preposto a questo servizio.

Da parecchi anni stiamo assistendo ad un interesse sempre maggiore per l’utilizzo sanitario di apparecchiature telematiche frutto della Tecnologia dell’informazione della Comunicazione (TIC), conosciuta anche come Information and Communication Technology (ICT). Tra le varie applicazioni della TIC/ICT, la Telemedicina rappresenta l’applicazione sanitaria che ha riscosso il maggior successo tra il grande pubblico. Di definizione riguardanti la Telemedicina ve ne sono tante, ma una della più completa e corrette è sicuramente quella proposta dall’Unione Europea: “La telemedicina è la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso alle TIC, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. Essa comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico grazie a testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti”.
Per quanto riguarda  l’Italia, in questo settore operano quattro grandi società scientifiche: l’Associazione Italiana di Informatica Medica, fondata nel 1975, che ha come scopo l’evoluzione dell’informatica medica, la Società Italiana di Informatica Multimediale, fondata nel 1993, orientata al trasferimento delle conoscenze mediche tramite supporti informatici, l’Associazione Italiana di Telemedicina, nata nel 2000 allo scopo di rappresentare un punto di incontro per tutte le persone che, a vario titolo, si occupano di Telemedicina e tecnologie dell’ITC, e, infine, la Socitel, nata nel 2007 allo scopo di costituire un punto di riferimento per chi produce le nuove tecnologie e per le strutture sanitarie, pubbliche e private.
Per quanto riguarda, invece, le Università, si ricordano il Politecnico di Milano, in cui esiste un laboratorio di informatica medica, l’Università di Padova, al cui interno si sta costituendo un laboratorio di informatica medica e l’Università di Udine, nella quale è attivo un laboratorio di informatica medica, telemedicina e sanità elettronica. Tutto questo oltre ai vari Master e corsi di studio riguardanti, appunto, le nuove tecnologie. Si può quindi affermare che, nel campo della ricerca e della formazione sanitaria, l’Università italiana si colloca a livello intermedia, dietro a Paesi più avanzati, come Germania e Regno Unito, ma al di sopra della mediocrità condivisa da molte altre Nazioni europee.
La Teefarmacia è, invece, un servizio nato negli Stati Uniti, ove viene offerto da varie catene farmaceutiche, come la Thrifty whit pharmacy, per raggiungere i piccoli centri abiti rurali con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti. Si basa su un collegamento via webcam che consente di interagire adeguatamente con il paziente. Permette anche di monitorare la teoria in corso, i farmaci assunti dal paziente e verificare le prescrizioni. Aaron Jennissen, vice presidente della compagnia farmaceutica sopra citata ha affermato che “La terapia avviene in base ad una serie di appuntamenti periodici con i pazienti e bisogna far si che questi ultimi li rispettino: il farmacista, infatti, deve instaurare un rapporto di fiducia con il paziente. Il nostro obiettivo è quello di assumere farmacisti destinati a svolgere questa mansione. Ogni altra farmacia, è, infatti, dotata di connessione vpn sicura e postazione webcam”.
In Italia, e, più in generale, in Europa, questo servizio è presente da oltre vent’anni. È attivo soprattutto nei piccoli centri abitati prevalentemente da anziani e bambini, nei quali i medici di famiglia sono disponibili solamente in determinati orari. Il farmacista diventa, così, un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la salute delle famiglie, rispondendo ai vari bisogni.
Si potrebbe anche fare di più, come, ad esempio, erogare il servizio di vaccinazione. Negli Stati Uniti, infatti, il farmacista svolge abitualmente anche questa mansione.

di Mauro Farina,
collaboratore di SocialNews

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