Arte, politica e ricerca insieme per la Memoria

di Amancay Espíndola

L’esperienza di Teatroxlaidentidad porta alla luce alcune delle storie che la dittatura ha tenuto celate per troppo tempo

5Teatroxlaidentidad compie 14 anni accompagnando le Abuelas de Plaza de Mayo. Durante la dittatura, le nascite dei bambini appartenenti alle madri detenute non venivano comunicate ai familiari. Chiunque l’avesse fatto si autocondannava a morte. Si è quindi trattato di un contegno appropriato alla situazione. Nell’anno di fondazione di teatroxlaidentidad, i nipoti avevano già almeno 21 anni. Tutti erano quindi maggiorenni e lo Stato non poteva più imporre loro il test del DNA. È nata così la necessità di effettuare le loro ricerche, volte al ricongiungimento con le famiglie d’origine, in un altro modo. Si è pensato di farlo attraverso dei racconti rappresentati su un palcoscenico, in modo tale che maturasse in loro l’esigenza di sottoporsi al test. All’inizio il pubblico non era convinto dalle rappresentazioni, era quasi spaventato. Il progetto ha iniziato a prendere vita quando vi si avvicinarono l’attore Daniel Fanego, l’attrice Valentina Bassi e la drammaturga Patricia Zangaro con la proposta di portare avanti un’opera teatrale che parlasse dell’identità perduta e suscitasse dei dubbi nei giovani spettatori.1 Tutto ebbe inizio per caso, con la domanda “Perché non si fa qualcosa per aiutare la ricerca dell’identità?”. Il progetto si è unito da subito a quello delle Abuelas, sostenendole attraverso l’arte. Racconta Fanego, “Era necessario esprimere solidarietà e accompagnare le Abuelas.” Proprio le “nonne” di Plaza de Mayo portarono il materiale per poter realizzare il primo testo, testimonianze e video, soprattutto. La prima opera venne chiamata A propósito de la Duda2 (Il Dubbio). I testi furono presi dall’archivio delle Abuelas. Il tema centrale era la calvizie come tratto ereditario e perciò sistema di riconoscimento. La piece cominciò a prendere la forma di murga3, con canzoni accompagnate da grancasse, ripetendo la frase “E tu, sai chi sei?”. Nella sua prima rassegna, completatasi nel 2001, Teatroxlaidentidad ha portato in scena 40 opere prime teatrali, scelte tra le tante che hanno partecipato alle selezioni, in 14 teatri. Hanno collaborato, gratuitamente, attori, registi, scenografi, costumisti, musicisti e tecnici. Da allora, teatroxlaidentidad ripropone i suoi spettacoli ininterrottamente da 14 anni. Anno dopo anno, ci riuniamo per circa un mese, realizzando spettacoli rivolti principalmente a quelli che noi chiamiamo “gli assenti sottratti”, con l’obiettivo di far ritrovare loro il valore di sapere chi sono in realtà. Questi giovani hanno avuto a loro volta dei figli. Pertanto, non sono più solo i nipoti a mancare all’appello, ma anche i pronipoti. Una sola goccia di sangue può gridare la verità. Con ogni rassegna di teatroxlaidentidad si moltiplicano le chiamate alle Abuelas di persone che nutrono dei dubbi sulla propria identità o denunce di terzi che rimangono sempre anonime per proteggere chi le fa con coraggio, collaborando nel restituire l’identità ad un giovane. Solo così è possibile il ricongiungimento con la famiglia biologica, alla quale questi giovani furono strappati con violenza. Ultimamente, le rassegne si tengono presso il Teatro Nazionale Cervantes di Buenos Aires e nel Predio Teatrale San Martín, sempre nella capitale. Nel 2014 il tema è stato quello di “pasar la posta”, “passare la palla”, alle generazioni future.
Consideriamo che questa sia una ferita ancora aperta della nostra società. Questi giovani sono i nostri desaparecidos ancora vivi.
È onere di tutti ristabilire la verità. Come dicono le Abuelas: “Quando nessuna di noi ci sarà più, la lotta comunque continuerà.” Teatroxlaidentidad si è ingrandito e, nonostante il primo gruppo originale sia nato a Buenos Aires, oggi esiste anche in altre città. Ogni compagnia lavora in modo indipendente e autonomo. Per la prima volta dalla sua creazione, nel 2011 teatroxlaidentidad si è presentato alle Nazione Unite proponendo una rappresentazione curata dal gruppo teatrale dell’Ithaca College degli Stati Uniti. “A Propósito de la Duda” è stato parte delle commemorazioni nella Giornata Mondiale per i Diritti Umani, evento patrocinato dall’Argentina.4 Oggi esistono alcuni gruppi anche all’estero, come a Londra, in Italia e in Francia. Ricercare la propria identità attraverso il teatro rappresenta una sintesi perfetta tra arte, politica e ricerca stessa. L’arte è essa stessa una forma di ricerca. È molto significativa la nascita di gruppi anche all’estero. Qui, in Argentina, saremo sempre grati a chiunque ci aiuterà nella ricerca. Quanti più saremo ed in quanti più posti ci esibiremo, migliori saranno i risultati conseguiti.

di Amancay Espíndola
Attrice, regista e drammaturga argentina, laureata in Arti combinate all’Università Nazionale di Buenos Aires. Fa parte della giuria del comitato del teatroxlaidentidad, Buenos Aires.

1 http://www.youtube.com/watch?v=YhGO5ERjZg4
2 http://www.teatroxlaidentidad.net/obras/apropositodeladuda.pdf
3 la murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, molto vicina alla tradizione della giocoleria, con una forte connotazione satirica. Questa forma d’arte si sviluppò in Uruguay agli inizi del XX secolo in occasione del carnevale. Successivamente, circa 15 anni fa, si estese in molti Paesi dell’America latina, specialmente in Argentina, dove acquisì uno status locale specifico (la cosiddetta murga porteña, tipica di Buenos Aires e del suo carnevale). Fonte: it.wikipedia.org
4 http://www.prensa.argentina.ar/2013/12/15/46716-teatroxlaidenti-dad-debut-en-naciones-unidas.php

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