Primo congresso europeo dei papà separati

Il 15-16 settembre a Vienna si è svolto il primo congresso europeo dei padri separati dai figli. L’Associazione PAPA’ SEPARATI dai Figli ONLUS ha partecipato con la presenza del Dr. Massimiliano Fanni Canelles.

In tale manifestazione è stato affrontato il tema della paternità ed è stato approfondito il rapporto fra paternità e identità maschile, fra paternità ed ambizioni lavorative, fra paternità e rapporto con la mamma del proprio figlio. Dalle esposizioni presentate dai relatori venuti da tutto il mondo è risultato che ambedue i genitori devono risultare come principale riferimento per i propri figli per evitare in loro danni psicologici e morali. Negli ultimi decenni è cambiata la responsabilità lavorativa nelle famiglie, molte donne hanno acquisito ruoli di responsabilità nella società e nel lavoro. Questo ha comportato l’avvicinamento dell’uomo al focolaio domestico per coprire alcune nicchie educative e di attività familiare lasciate scoperte dall’allontanamento della donna impegnata nel territorio. Il papà ha quindi acquisito compiti prettamente femminili all’interno della famiglia ed è diventato un punto di riferimento educativo per i figli. Strappare alla prole un ruolo di tale importanza provoca nei figli gravi danni psicologici e comporta in loro la nascita di comportamenti violenti che danneggeranno in futuro la società. Per proteggere i minori e la civiltà in tutte le nazioni del mondo i papà si sono riuniti in molte associazioni che hanno come obiettivo il cambiamento culturale necessario ad evitare vuoti affettivi e disorientamenti che possono essere molto dannosi per lo sviluppo equilibrato della personalità di tutti i nostri figli.

Il numero dei matrimoni negli ultimi anni è stato stabile e di questi il 43% evolvono in divorzi, le nascite si riducono progressivamente e un bambino su tre nasce da coppie non sposate. Un matrimonio su tre avviene a causa di una gravidanza. Dal 1999 in Austria 150.000 famiglie non hanno il padre contro 1500 famiglie con solo il padre come genitore educatore, i bambini coinvolti in separazioni dove il padre viene escluso dalla loro vita sono 200.000.

Solo recentemente sono stati presentati studi efficaci sui danni provocati al bambino dalla separazione da uno dei genitori. Da questi si è evidenziato uno sviluppo mentale e psicologico difficile nei bambini e bambine che hanno perso il padre in una separazione. Mentre i bambini che hanno perso il padre per un decesso presentano insicurezza, remissività e depressione i bambini di genitori separati evidenziano un aumentano di aggressività, di violenza con alterazione delle loro capacità sociali soprattutto con il sesso opposto. Dalle presentazioni dei relatori si è evidenziata una sostanziale differenza nelle conseguenze della perdita del padre a seconda della modalità di come questo avviene. Infatti i bambini che hanno perso il padre deceduto per incidente o malattia presentano danni psicologici minori rispetto a bambini che hanno avuto il padre dichiarato disperso. Nettamente peggiore di qualsiasi altra situazione sono poi i danni provocati dalla reclusione in carcere del padre sia in confronto alla morte o alla separazione dello stesso.

Dagli studi presentati si è evidenziato che più piccolo è il bambino nel momento della separazione dal padre più grave è il danno provocato allo sviluppo della sua personalità. I danni peggiori avvengono in bambini ai quali è stato strappato il padre entro i primi tre anni di vita. Nell’affrontare tali situazioni bisogna poi considerare che nelle separazioni insieme alla perdita del padre avviene anche la perdita di tutte le figure importanti ad esso collegato (nonni, zii, amici). Il bambino maschio che rimane in presenza solo di figure femminili presenterà nell’adolescenza caratteristiche di comportamento femminile alternato a comportamenti violenti ed aggressivi con infrazione continua delle regole (scuola e società) e con ricerca immediata di soddisfazione dei propri desideri. La scarsa fiducia in se stesso e l’incapacità di assumersi le proprie responsabilità porterà il figlio all’impossibilità di formare un rapporto di coppia stabile. Le bambine alle quali viene tolta ogni figura maschile presentano una morbosa dipendenza dalla madre, avranno grosse difficoltà a socializzare con i coetanei ed anticiperanno l’età del primo rapporto sessuale. Queste bambine non svilupperanno mai una corretta sessualità e saranno incapaci di instaurare un corretto rapporto con l’altro sesso, perderanno la capacità di mantenere una corretta coscienza morale e sceglieranno il proprio partner considerando soprattutto gli aspetti materiali.

Quindi più il padre riesce ad essere presente nella vita sociale e familiare del proprio bambino o bambina meno evidenti saranno i danni psicologici che la separazione avrà provocato; più il padre riesce a dare amore e a riservare una buona qualità nei rapporti con il figlio meno danni verranno provocati alla sua psiche. I bambini che non hanno potuto ricevere l’aiuto di una figura maschile non possiederanno la percezione del tempo, non svilupperanno le capacità competitive per emergere nella società sia a causa dell’incapacità di sottostare alle regole sia per l’incapacità di sviluppare la volontà necessaria al raggiungimento di un obiettivo.

La mancanza del padre ha poi un effetto negativo sullo sviluppo della maturità sessuale: si evidenzia una maggiore incidenza di omosessualità nei bambini che hanno subito una separazione con allontanamento della figura maschile. La madre può inoltre peggiorare la situazione con atteggiamenti di denigrazione del padre, di squalifica dell’importanza del figlio o con comportamenti diseducativi come portare il proprio figlio nel proprio letto. I bambini sottoposti a tali “violenze” manifestano i danni peggiori in assoluto con sviluppo di grande aggressività, alterazione della sessualità e scarso rendimento scolastico e sociale. Le madri di questi bambini trovandosi di fronte a gravi alterazioni psicologiche del figlio, e sentendosi in parte responsabili della situazione, eccedono nella continua richiesta di assistenza psicologica e psichiatrica che in alcuni casi alimenta ulteriormente il danno. Se poi la famiglia dove il bambino vive ha problemi economici ed il bambino cresce in situazioni non agiate l’aggressività aumenterà ulteriormente e il rifugio del figlio nell’alcol e nella droga sarà una diretta conseguenza.

Non solo la salute psicologica è a rischio ma anche quella fisica: nei bambini vittime di separazioni con l’esclusione del padre aumenta l’incidenza di obesità, asma, insonnia, emicrania, epilessia, parestesie, disturbi della circolazione del sangue, disturbi visivi, bulimia, anoressia fino ad arrivare a gravi malattie auto immuni come il Chron e la rettocolite ulcerosa.

Le mamme che hanno educato da sole il proprio figlio nel corso della vita diventeranno iperprotettive e possessive verso i figli che con il raggiungimento dell’età adulta o abbandonerà a se stessa la figura materna o rimarrà avvolto dalla presenza ingombrante della mamma che gli impedirà i normali rapporti sociali.

 Claudio Cettolo

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