L’epidemia da Zika

Considerata una malattia emergente, l’epidemia da zika virus si è ritagliata uno spazio sui giornali di tutto il mondo. Ma di cosa si tratta?

Roberto Luzzati, Marta Mascarello

Che cos’è il virus Zika?
Il virus Zika è un Flavivirus, simile al virus della febbre gialla, della dengue, dell’encefalite giapponese e dell’encefalite del Nilo occidentale. Viene trasmesso all’uomo in seguito alla puntura delle zanzare del genere Aedes. Questo comprende l’Aedes aegypti (vettore originario, nota anche come zanzara della febbre gialla) e l’Aedes albopictus, conosciuta anche come “zanzara tigre” e diffusa anche in Italia. Queste zanzare sono responsabili anche della trasmissione di altre infezioni, come la dengue, la febbre gialla e l’infezione da virus chikungunya. Il virus Zika è stato isolato per la prima volta nel 1947 nelle foreste di Zika, Uganda, in una scimmia Rhesus. Il virus è stato successivamente isolato nell’uomo inizialmente in Uganda ed in Tanzania. La prima epidemia si è verificata nel 2007 in Micronesia. Negli anni successivi, altre epidemie si sono verificate in Polinesia francese. Il virus Zika ha causato microepidemie in Africa, Asia, America e Oceania.

Quali sono le modalità di trasmissione del virus?
La principale via di trasmissione all’uomo del virus Zika avviene tramite la puntura della zanzara vettore. Tuttavia, il virus si può trasmettere anche per via materno-fetale, per via sessuale e attraverso emotrasfusioni.

Qual è l’attuale diffusione nel mondo del virus Zika?
Nel 2015, il virus Zika è stato identificato per la prima volta nel continente americano. L’infezione da virus Zika è considerata una malattia emergente. Attualmente è causa di un’epidemia estesasi dal Brasile ad altri stati dell’America meridionale e centrale. La trasmissione del virus è, inoltre, in corso in alcune aree del Sud-est asiatico. Alcuni casi di infezione da virus Zika in soggetti al rientro da viaggi in zone endemiche sono stati segnalati in Europa. Fino ad oggi non sono stati segnalati casi di trasmissione autoctona in Europa.

Quali sintomi provoca l’infezione da virus Zika?
Si stima che, nell’80% dei casi, l’infezione sia asintomatica. Se, invece, presenti, i sintomi sono simili a quelli di una sindrome influenzale autolimitante, della durata di circa 4-7 giorni, a volte accompagnata da rash maculo papulare, artralgia, mialgia, mal di testa e congiuntivite. I sintomi compaiono a distanza di 3-13 giorni dalla puntura della zanzara vettore. Raramente è necessario il ricovero in ospedale. Nelle regioni colpite dall’infezione è stato osservato un aumento dei casi di sindrome di Guillain-Barré, una poliradicolonevrite acuta sostenuta da meccanismi autoimmuni che si manifesta con paralisi progressiva agli arti (in genere prima le gambe e poi le braccia). Spesso, fa seguito ad un’infezione batterica o virale.
È stato, inoltre, registrato un aumento delle nascite di bambini con microcefalia congenita. La microcefalia è la condizione in cui la testa del bambino è più piccola a parità di età e sesso. La microcefalia congenita si verifica a causa di un problema nell’utero che provoca l’arresto della crescita del cervello. I bambini nati con microcefalia accusano spesso problemi evolutivi durante la crescita. La microcefalia può essere causata da una varietà di fattori ambientali e genetici. Per quanto la relazione sia forte (il virus è stato isolato nel liquido amniotico di alcuni neonati con microcefalia), il nesso causale degli episodi di sindrome di Guillain-Barré e dei casi di microcefalia con l’infezione da virus Zika è ancora in corso di ulteriore verifica.

Come si giunge ad una diagnosi di infezione da virus Zika?
Il sospetto clinico si basa sui sintomi e sull’anamnesi recente (punture di zanzara, viaggi in una zona endemica). La diagnosi si ottiene dimostrando la presenza di genoma virale nel sangue tramite la reazione a catena della polimerasi inversa (PCR) o l’isolamento del virus dal sangue del ma- lato. Si può effettuare anche la ricerca di anticorpi specifici contro il virus nel sangue, considerando, però, la possibilità di risultati falsamente positivi dovuti a reazioni incrociate con altri Flavivirus.

Come si cura l’infezione da virus Zika?
Non esistono, al momento, vaccini o terapie preventive. In caso di sintomi, si possono utilizzare farmaci di tipo sintomatico al bisogno, come antipiretici (paracetamolo) per la febbre, la cefalea e i dolori muscolari e articolari. È, inoltre, raccomandata una buona idratazione.

zikaQuali sono le raccomandazioni per i viaggiatori in aree endemiche?
L’unico modo per prevenire l’infezione è evitare di essere punti dalla zanzara vettore. I residenti o i viaggiatori in un Paese in cui il virus è presente possono adottare misure di protezione coprendo la pelle esposta con abbigliamento adeguato (maniche lunghe e pantaloni lunghi) soprattutto nelle ore in cui la zanzara circola (dall’alba al tramonto), usare repellenti, adottare barriere fisiche (porte, finestre, zanzariere) e pernottare in luoghi protetti da zanzariere. Le donne in stato di gravidanza dovrebbero evitare di recarsi in aree a rischio. Se il viaggio non è rimandabile, si raccomanda di adottare le misure di protezione individuale contro le punture di zanzara. Inoltre, ritornando da viaggi in zone endemiche, è consigliabile darne subito notizia nel corso delle visite prenatali, al fine di una valutazione e di un monitoraggio appropriati. Le donne in stato di gravidanza i cui partner vivono o si recano in aree con trasmissione del virus dovrebbero, infine, consumare rapporti protetti o astenersi per tutta la durata della gravidanza.

Cosa si può fare per evitare la trasmissione del virus per via sessuale?
Tutte le persone infettate dal virus Zika e i loro partner, con particolare riferimento alle donne in stato di gravidanza, dovrebbero essere informate sui rischi di trasmissione sessuale del virus. Le persone residenti in aree endemiche dovrebbero consumare rapporti protetti utilizzando i preservativi. La stessa raccomandazione va estesa alle persone di ritorno dalle zone a rischio, in alternativa all’astensione per almeno quattro settimane dopo il loro ritorno. I partner di donne in stato di gravidanza dovrebbero consumare rapporti protetti utilizzando i preservativi o astenersi per tutta la durata della gravidanza.

Esiste un sistema di sorveglianza e monitoraggio delle infezioni trasmesse da vettori in Italia?

In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi associati a malattie trasmesse da vettori si estende per tutto l’anno e viene potenziata, nel periodo di maggiore attività del vettore (giugno-ottobre) e nelle aree infestate dalle zanzare, per permettere l’identificazione dei casi al fine dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo per ridurre il rischio di trasmissione.

In conclusione, l’attuale epidemia dell’infezione da virus Zika rimane limitata ad alcune aree dell’America centro-meridionale. La malattia ha un decorso clinico generalmente favorevole salvo il rischio potenziale di trasmissione materno-fetale con alterazioni gravi nello sviluppo del sistema nervoso centrale del nascituro. In assenza di vaccino, ed in attesa dell’auto-limitarsi del fenomeno epidemico, i consigli principali sono la protezione contro la puntura della zanzara e, per la donna in stato di gravidanza, evitare i viaggi nelle aree a rischio.

Roberto Luzzati, professore ordinario di Malattie infettive presso l’Università degli Studi di Trieste
Marta Mascarello, Struttura Complessa Malattie Infettive, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste

 

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