L’abuso sui minori: alcuni aspetti sociali

La dignità umana e il rispetto della persona sono due principi fondamentali che non dovrebbero mai essere violati. Quando ciò succede infatti si va a violare una serie di valori personali cardine, necessari per crescere e vivere in modo equilibrato e armonioso. Ciò si riflette e si ripercuote anche sul mondo circostante proprio perché la persona vive e interagisce costantemente con i propri simili e si relaziona in attività che lo portano fuori casa. Perciò ogni malessere acquisito va poi sfogato e rigettato sul mondo che lo circonda, cioè il mondo sociale dove tutti noi siamo inseriti. La responsabilità, quindi non è limitata solo a chi commette la violazione ma si allarga al mondo circostante, a tutti noi. Il problema si aggrava ancor di più quando la vittima è un minore e colui che ne abusa è una persona adulta. Il maltrattamento o altre forme di abuso nei confronti di minori sono manifestazioni di forte disagio sociale, che coinvolgono tutta l’umanità. E’ arrivato il momento di affrontare il problema in modo responsabile. Questo è possibile solo se i singoli, le famiglie, le agenzie sociali e di formazione, i servizi, le amministrazioni pubbliche e il terzo settore si porranno in una “posizione attiva” di volontà congiunta e collaborazione continuativa.

In questo elaborato non si vuole andar a ricercare un colpevole o una causa da capro espiatorio, ma riflettere e fornire elementi utili per valutare altre strategie d’intervento per prevenire e/o impedire che gli adulti vadano a violare quei diritti e valori di cui ogni bambino è portatore: la dignità, il rispetto e la fiducia nel prossimo.

Le forme di maltrattamento e abuso nei confronti di minori

L’organizzazione mondiale della sanità (WHO) dichiara che oltre 40 milioni di bambini sotto i 14 anni sono vittime di abusi o maltrattamenti, mentre coloro che li mettono in atto risultano essere il padre o il patrigno, un altro familiare, il conoscente, il fidanzato, l’amico, l’insegnante.

Di essi il minore si fida, sono figure stimate per il ruolo che ricoprono in società ma, soprattutto, sono insospettabili in quanto non è “normale” pensare che queste abusino dei bambini.

Infatti, in casi rari il carnefice è il malvivente, la persona che fa uso di sostante illegali, il ladro ecc., individui che fanno parte della vita familiare e quotidiana del minore.

Le tipologie di abuso nei confronti dei minori (Child Abuse) possono essere identificate nelle seguenti forme:

·                 Maltrattamento fisico ( physical abuse)

·                 Trascuratezza grave medica/nutrizionale (nutritional/medical neglect)

·                 Maltrattamento emozionale o psicologico, crudeltà mentale (emotional abuse)

·                 Abuso sessuale (sexual abuse)

·                 Avvelenamento intenzionale da somministrazione di farmaci (intentional drugging and poisoning)[1].

Le forme di maltrattamento maggiormente riscontate sono il maltrattamento fisico e l’abuso sessuale. L’abuso sessuale può venir così definito: “E’ il coinvolgimento di un minore, da parte di un partner preminente, in attività sessuali anche non caratterizzate da violenza esplicita. Anche guardare un film pornografico con un bambino risulta essere violenza sessuale in quanto un minore non è emotivamente e cognitivamente maturo”.

L’abuso sessuale è un fenomeno diffuso ed esso si manifesta sempre e comunque come un attacco confuso e destabilizzante alla personalità del minore ed al suo percorso evolutivo. Di conseguenza il danno nel minore è tanto maggiore quanto più il fenomeno resta nascosto, o non viene riconosciuto, quando non viene attivata protezione nel contesto primario (famiglia) e nel contesto sociale (la scuola e i servizi), quando l’esperienza resta non verbalizzata e non elaborata e quando viene mantenuta la relazione di dipendenza della vittima con chi nega l’abuso[2]. Fattori così significativi che vanno a determinare il corso della vita del minore; infatti, si rischia che vengano messi in atto una serie di meccanismi e di azioni devianti tali da pregiudicare la crescita a tal punto di pregiudicare la stessa vita adulta.

Le “modalità attuative” dell’abuso sessuale

Con lo studio della problematica si è potuto delineare bene quali sono le principali forme di sfruttamento e abuso sessuale, la maggior parte delle quali ha finalità anche commerciali. Vengono identificati prostituzione, turismo sessuale, pedopornografia e internet. Tutti questi fenomeni investono ogni parte del mondo: se osserviamo, quotidianamente i notiziari ci raccontano di bambine asiatiche sfruttate sessualmente per soddisfare voglie e desideri perversi di gentili uomini d’affari che vanno a spassarsela durante le ferie, dell’esistenza di numerosi siti internet per pedofili ecc. Questi risultano essere fenomeni sociali che riguardano tutti, in quanto le vittime sono i nostri bambini. Quali sono le forme di protezione e prevenzione? Purtroppo dipendono dal contesto sociale di vita. Nella nostra, società le famiglie stesse e la scuola sono le principale agenzie sociali che devono offrire protezione e prevenzione. Qui si apre una distinzione di intervento: uno rivolto alla vittima, perciò alla bambina o al bambino,  e l’altra a colui/colei che abusa, l’adulto.

Nel primo caso, sarà opportuno:

–        fornire strumenti di lettura per andare incontro al minore in difficoltà, coinvolgendo i genitori e stimolandoli con opportune conoscenze a riconoscere quando il figlio si trova in situazioni di pericolo;

–        attivare spazi di confronto e di riflessione per quei professionisti che operano a stretto contatto con le vittime. Gli educatori e gli insegnanti dovrebbero parlare di tale problema anche con i ragazzi, creando dei canali di comunicazione precisi e professionalmente validi e competenti;

–        aumentare il livello di cultura e di informazione sociale del problema;

–        attivare tutti i soggetti coinvolti nella problematica;

–        coinvolgere attivamente le famiglie   nella progettazione degli interventi per le prevenzione;

L’elenco potrebbe essere più consistente ma la gran parte degli accorgimenti da adottare sono connessi all’iniziativa personale di ciascuno di noi.

La proposta futura

L’abuso, come brevemente visto sopra, risulta essere una problematica multidimensionale, risolvibile solo se viene preso da tutti gli ambiti d’intervento. Infatti, essendo di tale entità non si può pensare di poter risolverlo solo attraverso l’intervento psicologico e medico, che sono comunque di fondamentale importanza, ma un grosso ruolo viene giocato all’ambito sociale, culturale, educativo. Siamo noi, madri, padri, nonni, insegnanti, educatori, amici, operatori sociale che attraverso il parlare, l’insegnare, l’educare e il trasmettere conoscenza e coscienza dobbiamo dire basta all’abuso e al maltrattamento dei bambini e delle bambine.

Ivana Milic

[1] Istituto degli Innocenti di Firenze, Quaderno 1, Dossier monografico: Violenze sessuali sulle Bambine e sui bambini, Firenze, 1998.

[2] Malacrea M., Lorenzini S., Bambini Abusati – Linee-guida nel dibattito internazionale, Raffaello Cortina Editore, 2002, Milano.

Fonti Bibliografiche
Istituto degli Innocenti di Firenze, Quaderno 1, Dossier monografico: Violenze sessuali sulle Bambine e sui bambini, Firenze, 1998.
Malacrea M., Lorenzini S., Bambini Abusati – Linee-guida nel dibattito internazionale, Raffaello Cortina Editore, 2002, Milano.
Istituto degli Innocenti di Firenze, Quaderno 27, Uscire dal silenzio, Lo stato di attuazione della legge 269/98, Firenze, 2003.

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