Dove ti porta il cuore: musica e solidarietà, solidarietà in musica

Pochi di noi – forse troppo pochi – conoscono il suo nome e sanno che nel 2004 è stato il più votato dalle giurie popolari, vincendo con “Averti qui” (autori Nicoletti-Passon) il fuori festival di Sanremo come migliore canzone non in concorso nella categoria giovani.

Si tratta di Stefano Nardini, classe 1967, friulano di San Giorgio di Nogaro.

La passione per la musica si trasmette geneticamente per parte materna, da una prozia primo soprano al teatro La Fenice di Venezia prima della Guerra, e dal padre, fondatore del primo coro italiano in Australia dove negli anni ’50 si trovava per lavoro.

Come spesso accade, inizia, un po’ per gioco, intrattenendo i clienti dei ristoranti del Friuli con spettacoli di Karaoke, e lì viene notato da Nicoletti, cantautore di fama ed anch’egli friulano d’origine, il quale, sentendolo cantare, realizza che un simile talento non deve essere sprecato.

Co-autore del brano più votato al fuori festival, Nicoletti offre a Nardini l’opportunità di essere notato da un grosso protagonista della canzone melodica degli anni sessanta, Bobby Solo, che scriverà per lui, insieme ad altri cantanti quali Paul Bradley, meglio noto come Mal dei Primitives, e Giovanni Miani, vincitore del Festival di Sanremo nel 1985, alcuni brani pubblicati sul primo cd di Stefano Nardini (“Fermati con me”, Numar UN distribuzione, Udine) uscito nel dicembre 2004.

Sin qui, parrebbe la solita storia di uno dei tanti giovani artisti che tenta la carriera di musicista giungendo, dopo molte apparizioni nelle televisioni locali e negli spettacoli in giro per l’Italia, ad un traguardo tanto insperato quanto ambito.

In molti si trovano a trascorrere gli anni tentando di sfondare e raggiungere la notorietà tra le insidie e gli inevitabili compromessi che, si sa, costellano il cammino nel mondo dello spettacolo. Lui, Nardini, no.

Per non lasciarsi andare ai soliti giudizi ed ai soliti dubbi, talvolta legittimi, che attanagliano il lettore – sarà un raccomandato, avrà i soldi per comprarsi la notorietà, sfrutterà le conoscenze giuste – è bene sapere che Nardini, nel 1999, ha sponsorizzato con i propri risparmi una manifestazione musicale, abbinata a Telethon per la raccolta fondi per la ricerca, a Cervignano.

Nessuno di coloro che l’anno conosciuto, compresa chi vi scrive, poteva immaginare che, al di là dei luoghi comuni che circolano sull’ambiente musicale, esistesse ancora qualche professionista la cui passione per la musica non fosse finalizzata al raggiungimento del successo personale bensì alla solidarietà.

La sua voce, è melodica e ruvida tanto da meritare l’appellativo di Fausto Leali del Friuli e Nardini offre il proprio canto a testi ricchi di impegno per il sociale, capaci di conciliare tra loro sentimenti contrastanti che solo la musica può unire. Un cantante del calibro di Bobby Solo ha affidato alla sua interpretazione brani inediti da lui composti.

“Se domani fosse ieri” (autori Nicoletti-Passon) è diventato il motivo conduttore della lotta per i diritti dei Papà Separati per il ricongiungimento familiare con i propri figli, ed il motivo “Nessun Dolore” (autori Miani-Zeppieri), ricco di sonorità e contaminazioni etniche e dai contenuti quanto mai attuali, sarà il sottofondo delle iniziative umanitarie dell’associazione Spes onlus di Trieste.

Il suo non vuole essere soltanto un impegno a rappresentare con la propria voce le attività di solidarietà rivolte ai papà separati ed alla Spes: il suo desiderio è, attraverso la musica, di contribuire a portare speranza nel mondo esibendosi in concerti di beneficenza, anche in quei paesi martoriati dalle guerre, che tocchino profondamente i sentimenti di coloro che, con un piccolo contributo, possano alleviare le sofferenze al prossimo.

Alla domanda su quali fossero i progetti per il prossimo futuro, Stefano Nardini, senza esitazione e con un candore che esprime tutta la sua vita di uomo e di artista, risponde: “…dove mi porta il cuore”.

Marina Galdo

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