Dietro la disabilità si nascondono forza, determinazione e talento

Massimiliano Fanni Canelles

BeatriceVioA qualche mese dai Giochi Paralimpici, è più che doveroso soffermarsi a riflettere sulla forza e sul talento dei tanti atleti con disabilità che, ogni giorno, si allenano e lottano per affermarsi contro i propri limiti e contro i pregiudizi.
Ci sono, poi, alcune ragazze, giovani, giovanissime, che non è possibile non menzionare come modelli assoluti da cui tutti avremmo da imparare: penso alla schermitrice Beatrice “Bebe” Vio, già portatrice della fiaccola olimpica a Londra quattro anni fa, e a Nicole Orlando, vincitrice di quattro medaglie d’oro (e una d’argento) agli ultimi mondiali di atletica per ragazzi con la sindrome di Down.

Forza, tenacia, passione sono caratteristiche di tutti gli sportivi, ed è proprio così che gli atleti con disabilità vorrebbero essere definiti. Una mano, in questo senso, viene innegabilmente dalla tecnologia e dalla ricerca che, ogni anno, implementano gli strumenti a disposizione e ne progettano di nuovi. Un elemento capace di aiutare concretamente le persone con disabilità a praticare attività sportive è stata l’adozione di materiali solitamente legati all’industria aero-spaziale, come fibre di carbonio, kevlar, leghe di titanio, leghe di alluminio. Si tratta di materiali ad alta resistenza che, applicati alla biomeccanica, hanno comportato una vera e propria rivoluzione nel mondo dello sport paralimpico. Ogni sport possiede, poi, i suoi strumenti specifici. Ad esempio, nell’atletica vengono utilizzati diversi tipi di carrozzina. Gli atleti che competono in pista utilizzano carrozzine a tre ruote, due posteriori di diametro maggiore ed una anteriore di dimensione ridotta. In virtù del telaio robusto ed allungato, l’atleta assume una posizione raccolta, con le ginocchia vicine al busto e le gambe sotto il sedile. Diversamente, per le gare su strada, come le maratone, alla carrozzina è preferita l’handbike. La principale differenza è costituita dalla presenza dei “pedali a mano”, i quali la fanno assomigliare, per il sistema di trazione, ad una bicicletta. Non solo carrozzine. Anche la ricerca scientifica e dei materiali applicata alla protesistica ha compiuto passi da gigante. In atletica, è stato provato che i piedi dinamici rappresentano la soluzione maggiormente performante: restituiscono fra il 90 e il 95% dell’energia prodotta, quando un piede di un normodotato raggiunge il 60%. L’utilizzo della fibra di carbonio, l’assenza di tallone e la morbida guaina che lega la protesti alla gamba rappresentano le principali caratteristiche delle protesi utilizzate dai più famosi corridori. Tuttavia, questo genere di protesi è ideale per l’atletica, ma non si adatta ugualmente bene ad altri sport, come l’arrampicata e lo sci alpino.nicoleorlando
Per queste discipline sono state progettate protesi specifiche, le quali contengono elementi elastici o dissipativi. L’obiettivo è quello di facilitare lo spostamento del baricentro bilanciando al meglio le energie nelle fasi di flessione ed estensione.

Si tratta, naturalmente, solo di alcuni esempi, forse quelli più evidenti, di come il connubio tra tecnologia, ricerca scientifica, sport e disabilità possa concretamente aiutare ad abbattere le barriere incontrate da una persona con disabilità nella vita di tutti i giorni.
È importante che questo percorso di apertura avvenga nell’ambito sportivo che, per sua stessa natura, si pone l’obiettivo di unire, legare e connettere le persone. Il successo della sinergia che ha portato agli exploit sportivi di molti giovani, e meno giovani, indica la strada da percorrere: ancora una volta, lo sport potrà fungere da traino anche per il resto della società.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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