Dalla Calicanto alla nazionale italiana di pararowing

“Ho condiviso emozioni con atleti che, dopo aver subito un incidente, hanno avuto la forza e la volontà di reagire e di riprendere in mano la propria vita”

Lisanna Bartolovich

http://www.canottaggio-fvg.org/

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L’esperienza in cui mi sono trovata faccia a faccia con la disabilità psicofisica è avvenuta quando frequentavo la prima superiore grazie alla Calicanto onlus, che collaborava con la mia scuola. C’erano, e ci sono tuttora, vari incontri settimanali al pomeriggio, nel corso dei quali ragazzi abili e diversamente abili si cimentano in vari sport, come pallavolo, pallacanestro, calcio. In questi anni le attività sono aumentate.
Mi ricordo che, ad affascinarmi, sono state inizialmente le abilità dei ragazzi diversamente abili. Si trattava del mio primo incontro così ravvicinato e umano con loro. Fino ad allora avevo solamente sentito parlare di disabilità. Mi ero, pertanto, costruita una mia idea, dettata anche dai vari stereotipi. Sono rimasta davvero sorpresa ed entusiasta di quanto tutto ciò di cui si sente parlare non corrispondesse alla realtà. L’umanità di questi ragazzi, la loro simpatia, la loro energia, il loro grande potenziale mi hanno profondamente commossa. Da questo primo incontro, per i seguenti tre/quattro anni ho continuato a frequentare alcune attività della Calicanto. Successivamente, finita la scuola superiore, ho avuto la possibilità di collaborare per un anno con l’ANFFAS di Trieste a supporto di alcune attività di ginnastica e di nuoto in sostituzione di una collaboratrice dell’associazione “Benessere A.S.D.C.” Nello stesso tempo mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste, diventata ora Dipartimento di Scienze della Vita e ho frequentato un corso triennale di Counselling a Trieste presso l’istituto Gestalt. Ho seguito vari corsi sul recupero cognitivo, in particolare dei bambini, e ho partecipato ad alcune attività organizzate da Progetto autismo FVG. Tutte queste associazioni e queste società sono veramente importanti ed utili perché quello che effettivamente manca, in qualsiasi ambito, è la possibilità di integrazione, di spazi e luoghi adeguati nei quali i ragazzi abbiano la possibilità di esprimersi al meglio e mostrare le loro capacità e le loro potenzialità. Dal 2010 ho iniziato a praticare il canottaggio presso la Canottieri Trieste A.S.D.
Dopo alcuni anni ho seguito i corsi di allenatore di primo livello e, nel 2015, quello di secondo livello.

L’esperienza più importante mi è stata concessa la scorsa estate, quando sono stata scelta per poter seguire gli allenamenti della squadra nazionale di pararowing durante il raduno estivo pre-mondiale e, successivamente, durante i mondiali svoltisi ad Aiguebellette, Francia, all’inizio di settembre. È stata un’esperienza incredibile. Fino ad allora mi ero cimentata in attività Special, mentre questa è stata la prima occasione nella quale ho condiviso situazioni ed emozioni con atleti che, dopo aver subito un incidente, hanno avuto la forza e la volontà di reagire e di riprendere in mano la propria vita, e di come lo sport sia stato fondamentale come aiuto e guida durante questo loro cammino, all’inizio molto difficile e diventato ora apparentemente facile. L’energia, l’entusiasmo e la positività percepiti sono indescrivibili. Durante gli allenamenti gli atleti si impegnano molto e seguono un percorso dotato anche di funzione riabilitativa. Ringrazio il Comitato Regionale FVG ed il suo presidente, Massimiliano D’Ambrosi, per avermi concesso questa possibilità. Ringrazio anche tutto lo staff della federazione per avermi accolta come fossi una di loro. Ho aiutato, ho condiviso le emozioni con gli atleti, ho vissuto le difficoltà alle quali vanno incontro gli allenatori e come si riesca sempre e comunque a trovare una soluzione adeguata. È difficile da descrivere tutto questo. Sicuramente, dopo un’esperienza del genere, si torna a casa pieni di voglia di fare e di idee. A Trieste si sta muovendo qualcosa: la società Canottieri Adria segue il settore Special da molti anni. Per poter realizzare una sezione pararowing in Friuli Venezia Giulia ci vorrà, però, ancora un po’ di tempo, a causa di tutta una serie di problematiche a livello strutturale, in particolare per disporre degli spazi necessari per svolge- re un’attività di questo tipo. È importante che si stia andando in questa direzione e che ci siano persone piene di voglia di fare, in modo tale che, piano piano, questa realtà possa integrarsi fino a divenire normale!

Lisanna Bartolovich, laureanda in Psicologia, allenatrice di canottaggio e pararowing

 

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